EMMY 2021: TRIONFANO THE CROWN E TED LASSO
Le due serie, come da previsioni, hanno conquistato i giurati, nelle categorie drama e commedia. Premiata anche La regina degli scacchi, con Netflix che stabilisce il record di Emmy vinti.
È andato tutto come da previsioni, alla cerimonia di consegna degli Emmy 2021, i cosiddetti “Oscar della tv”: una cerimonia che ha visto il ritorno di protagonisti e star in presenza, dopo l’edizione virtuale dello scorso anno. Sono state The Crown e Ted Lasso a trionfare, nelle rispettive categorie Serie drammatica e Serie comica. La cerimonia, che si è svolta a Los Angeles sotto la conduzione del comico Cedric The Entertainer, ha visto un pubblico in presenza, seppur limitato, vaccinato e tamponato così come conduttore e candidati.
The Crown, arrivata alla quarta stagione, si è aggiudicata il premio per la miglior serie drammatica dell’anno, oltre ad altri sette riconoscimenti, tutti di gran peso: miglior regia a Jessica Hobbs, migliore sceneggiatura a Peter Morgan, miglior attrice non protagonista all’ottima Gillian Anderson nel ruolo di Margareth Thatcher, attore non protagonista a Tobias Menzies, interprete del Principe Filippo, attrice per una serie drammatica alla grande interprete di Elisabetta II, Olivia Colman, attore protagonista a Josh O’Connor che è il principe Carlo. A questi si aggiunge il premio a Robert Sterne, per il miglior casting.
Altro premio importante a Netflix arriva dalla categoria miniserie, col trionfo de La regina degli scacchi, celebrata serie con protagonista una Anya Taylor-Joy campionessa di scacchi, in una società, come quella americana degli anni ‘60, ancora dominata dagli uomini. Con questo premio e quelli a The Crown, la piattaforma arriva al record di 44 riconoscimenti in un anno: non c’era riuscito mai nessun network o streamer, finora.
La già citata Ted Lasso, serie comica targata Apple TV+, ha ottenuto in tutto quattro premi: quello per il miglior prodotto della sua categoria, e quelli ai suoi interpreti Brett Goldstein, Hannah Waddingham e Jason Sudeikis, rispettivamente migliori attore non protagonista, attrice non protagonista e attore protagonista.
Tra gli altri premiati della serata, vanno ricordati la miniserie-rivelazione Omicidio a Easttown (Evan Peters, attore non protagonista, Julianne Nicholson attrice non protagonista, e soprattutto Kate Winslet attrice protagonista, una detective disincantata che indaga sull’omicidio di una giovanissima ragazza madre); Ewan McGregor per Halston, in cui l’attore veste i panni dello stilista americano negli anni ‘70; e l’artista afroamericano RuPaul, protagonista del reality show RuPaul’s Drag Race, che raggiunge con questo premio il traguardo di undici Emmy (record per un performer di colore).
Da ricordare anche i premi per la sceneggiatura, quello a Michaela Cole per I May Destroy You e quello a Paul W. Downs e Jen Statsky per la serie comica Hacks (ancora inedita in Italia); quest’ultima ha conquistato anche l’Emmy per il miglior regista (Lucia Aniello) e quello per la migliore attrice comica (Jean Smart). Di un certo rilievo il discorso di Cole al ritiro del premio: “Agli scrittori dico ‘scrivi il racconto che ti fa paura, che ti rende incerto, che non è comodo e ti sfida’. In un mondo che ci esorta a sfogliare le vite degli altri, per farci capire meglio come ci sentiamo, e per sentire a nostra volta il bisogno di essere sempre visibili – poiché la visibilità di questi tempi pare quasi equivalere al successo – non abbiate paura di sparire per un po’, e vedere cosa arriva nel silenzio. Dedico questa storia a tutti i sopravvissuti a un’aggressione sessuale”.
Restano invece a bocca asciutta (o quasi) i “pezzi da novanta” The Handmaid’s Tale, serie distopica arrivata alla quarta stagione, ispirata al romanzo di Margaret Atwood Il racconto dell’ancella (aveva ottenuto 21 nomination, non portando a casa nessun premio); la marveliana WandaVision (23 candidature e solo 3 premi ai Creative Arts Emmy); e la fantascientifica The Mandalorian, ambientata nell’universo di Star Wars, anch’essa 23 candidature e solo i premi tecnici (già assegnati), tra cui quelli agli effetti speciali, stunt e colonna sonora. La serie horror Lovecraft Country, similmente, ottiene solo 2 Emmy, nonostante le 18 nomination: i premi non includono Michael K. Williams, attore trovato morto lo scorso 6 settembre.