GINA CARANO: “VOLEVANO LICENZIARMI GIÀ DA TEMPO, HO UN’EMAIL CHE LO PROVA”

GINA CARANO: “VOLEVANO LICENZIARMI GIÀ DA TEMPO, HO UN’EMAIL CHE LO PROVA”

In un’intervista col Ben Shapiro Show, l’attrice ha rivelato di aver ricevuto accidentalmente un’email che annunciava la volontà di licenziarla, ancor prima del suo controverso post su Instagram.

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Dopo il licenziamento da parte della Disney dalla serie The Mandalorian, seguito a un suo discutibile post su Instagram, Gina Carano continua a far parlare di sé. L’attrice e lottatrice di MMA è apparsa nel weekend in un episodio speciale di The Ben Shapiro Show, e ha parlato di tutta la vicenda, nonché di quelli che sarebbero stati i retroscena del suo licenziamento.

Gina Carano è stata estromessa dal cast di The Mandalorian dopo un suo post su Instagram, in cui affermava che essere repubblicani, nel clima politico dell’America di oggi, sarebbe paragonabile all’essere ebrei durante l’Olocausto. L’attrice ha detto a Shapiro di essere rimasta sorpresa da tante polemiche sul suo post, e di essere stata fraintesa. “Sono stata ispirata dallo spirito gentile delle persone ebree di quel periodo”, ha detto. “Quando ho fatto quel post, non l’ho sentito come qualcosa di controverso. Era semplicemente quello che pensavo, e beh, forse tutti noi dobbiamo chiederci come questo sia successo”.

L’attrice ha aggiunto: “Ogni singola grande testata ha scritto che stavo paragonando i conservatori e i Repubblicani agli ebrei durante l’Olocausto, e no, non è quello che stavo facendo. Io voglio bene a tutti; non sono una persona che porta odio”. Gina Carano ha poi rivelato che l’idea di licenziarla era nei progetti della Disney da ben prima del suo post su Instagram: secondo l’attrice, i vertici dell’azienda le avrebbero inviato accidentalmente un’email in cui veniva rivelato che stavano seguendo da tempo il movimento #FireGinaCarano, originatosi dai social lo scorso anno.

Mi hanno mandato per errore un’email che era molto illuminante, quindi lo sapevo. Sapevo che ci stavano prestando attenzione. So che ci sono state anche persone che si sono battute per me, ma so che alla fine non ce l’hanno fatta”. La Carano ha poi sottolineato di nuovo che le appartenenze politiche hanno condizionato pesantemente l’atteggiamento dello studio verso di lei: “Mi stavano sempre intorno e mi guardavano come un falco, mentre vedevo persone nella stessa produzione che invece potevano dire quello che volevano. Ed è lì che stava il mio problema. Il mio problema è che non seguivo la loro narrazione”.

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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