THE BLAIR WITCH PROJECT, IN ARRIVO UN NUOVO SEQUEL
Lo storico horror found footage The Blair Witch Project, datato 1999, potrebbe presto avere un nuovo sequel per la regia di Oliver Park.
The Blair Witch Project, film del 1999 che inaugurò il successivo filone del found footage horror, potrebbe dare origine prossimamente a un nuovo sequel. Questo è quanto rivelato dal sito Bloody Disgusting, che a sua volta cita come fonte un aggiornamento sui dati di Production Weekly. A quanto pare, infatti, il già ipotizzato sequel targato Lionsgate avrebbe ora un regista e una possibile data di inizio riprese.
Sarà Oliver Park (di cui abbiamo visto da poco il recente The Offering), sempre stando al sito americano, il regista di quello che al momento viene indicato semplicemente come “Untitled Blair Witch Sequel”. I registi del primo The Blair Witch Project, Daniel Myrick e Eduardo Sánchez, vengono citati come produttori, mentre il primo ciak sarebbe previsto per fine estate/inizio autunno.
Va sottolineato, comunque, che al momento si tratta di una notizia ufficiosa, non ancora confermata dalla Lionsgate né dalla compagnia di produzione citata da Production Weekly, la Haxan Films (già responsabile del film originale). Si tratterà quindi di attendere e capire se i dati in possesso del sito americano stiano davvero a indicare un progetto effettivamente in atto.
Il primo The Blair Witch Project, datato 1999, inaugurò il finone del found footage horror, che ebbe molta fortuna negli anni successivi. Il film, preceduto da una innovativa campagna di marketing (che lasciava il dubbio su una presunta veridicità dei fatti rappresentati) raccontava la storia di tre studenti di cinema che si inoltravano nel Maryland sulle tracce di una leggendaria strega, documentando con videocamera il loro viaggio.
Il successo planetario del film diede origine l’anno successivo a un sequel, Il libro segreto delle streghe: Blair Witch 2, che tuttavia si rivelò un flop di pubblico e critica; nel 2016 uscì poi Blair Witch, nuovo capitolo della saga che ignorava gli eventi del secondo film, ricollegandosi direttamente al primo a distanza di molti anni. Il film, diretto da Adam Wingard, ebbe un’accoglienza tiepida da parte di pubblico e critica, non riuscendo a eguagliare l’impatto del capostipite.
