ZACK SNYDER’S JUSTICE LEAGUE: POSITIVE LE PRIME RECENSIONI

ZACK SNYDER’S JUSTICE LEAGUE: POSITIVE LE PRIME RECENSIONI

I critici d’oltreoceano, che hanno già potuto vedere l’atteso Zack Snyder’s Justice League, sembrano tutti concordi nel ritenere questa versione superiore a quella uscita al cinema nel 2017.

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Il conto alla rovescia per l’uscita di Zack Snyder’s Justice League (prevista per doopodomani, 18 marzo, sulla piattaforma HBO Max, in Italia su Sky e Now TV) sta per arrivare finalmente alla fine; chi ha già potuto vedere il nuovo montaggio del Justice League uscito al cinema nel 2017, fortemente richiesto dai fans sui social (si ricordi l’hashtag #ReleaseTheSnyderCut) è perlopiù rimasto colpito in senso positivo.

Le prime recensioni del nuovo film, lungo in tutto 4 ore e 2 minuti (circa 150 minuti in più della versione cinematografica) sembrano concordare su una cosa: questa nuova versione è decisamente migliore di quella che, nel 2017, fu portata a termine da Joss Whedon. Il nuovo montaggio consiste in sequenze a suo tempo eliminate dalla versione cinematografica, ma anche di materiale girato ex-novo (le scene che coinvolgono il Joker di Jared Leto e quelle col villain Deathstroke di Joe Manganiello).

Il film ha attualmente una percentuale del 75% delle recensioni professionali positive sull’aggregatore Rotten Tomatoes, posizionandosi di gran lunga nella categoria “Fresh”.

Owen Gleiberman di Variety definisce il nuovo Zack Snyder’s Justice League “l’emozionante director’s cut restaurata di quattro ore del film originale”, aggiungendo che il film raggiunge una “trascendenza genuina” simile a quella offerta da titoli come Il cavaliere oscuro, Spider-Man 2 o Black Panther. Il tono del film viene paragonato a quello della trilogia de Il signore degli anelli di Peter Jackson. “È un film raccontato con una sincerità genuinamente infantile e un tremendo senso di meraviglia”, ha concluso il critico, “tanto che ti porta indietro a ciò che i fumetti, se riusciti, hanno sempre fatto: farti credere di vedere gli dei che giocano con la Terra”.

Richard Lawson di Vanity Fair scrive: “Il ritmo è cambiato: intere linee narrative sono state buttate a mare o risospinte dentro. I personaggi sono più tenebrosi, così come erano stati originariamente intesi; la posta in gioco nella trama sembra più alta, perché vediamo incombere un’apocalisse che presumibilmente avrebbe dovuto mostrarsi nel sequel, che ora potrebbe non vedere mai la luce. A meno che, ovviamente, questa versione di Snyder non diventi popolare al punto che l’unica opzione ragionevole, per lo studio, sia fare un sequel”.

Sul modo i cui vengono rappresentati i personaggi, in particolare quello di Cyborg (interpretato da Ray Fisher), si sofferma invece la recensione di Empire di Amon Warmann: “Laddove nel 2017 il suo arco narrativo era stato significativamente accorciato, qui lui diventa il cuore e l’anima del film, con un grande focus sul suo rapporto con suo padre Silas (Joe Morton) che a tratti risulta commovente. Piccoli dettagli sui personaggi aggiungono umanità (è affascinante per esempio una scena che coinvolge l’Alfred di Jeremy Irons, la Diana di Gal Gadot e del tè), nuove versioni estese di scene del precedente film aggiungono chiarezza, e l’assenza dell’humour della versione di Whedon mantiene il tono del film coerente”.

Karen Han di Slate riconosce al film la capacità di assumersi grossi rischi, anche laddove c’è la possibilità di fallire: “Come Snyder ha dimostrato, un film che abbia il tocco chiaro e riconoscibile di un regista è più appassionante di uno fatto su commissione. Questo Justice League di Snyder è di più, di più, di più, in un modo che molti film non osano; e, dopo un anno di assenza dalla sala cinematografica, è un film che mi fa bramare di tornare in un multiplex – a vedere più film che aderiscano così completamente a una visione, al punto che è impossibile non farsi trascinare con loro”.

Una recensione meno positiva, che si sofferma sulla durata del film e su alcuni suoi momenti di stanca, è invece quella del critico di Collider Matt Goldberg: “Non è che un film di supereroi di 4 ore non debba esistere, il problema è che Zack Snyder’s Justice League non giustifica mai la sua lunga durata. Non importa quanta attenzione chiedi al tuo pubblico, devi sempre fare in modo che quello che mostri sullo schermo sia valevole di attenzione; questo, un buon montatore lo sa bene, così come sa che non tutti i momenti di un film sono oro. A volte devi fare dei sacrifici, mentre sembra che Zack Snyder’s Justice League voglia tener dentro tutto. Quest’approccio non solo uccide il ritmo, ma rende anche difficile soffermarsi su un qualsiasi singolo arco tematico o emotivo”.

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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