Quentin Tarantino

Un'immagine di Quentin Tarantino

Regista, sceneggiatore, produttore e attore: Quentin Tarantino è considerato, a ragione, uno dei nomi-simbolo del cinema dell’ultimo trentennio. Nato a Knoxville il 27 marzo 1963, con una formazione a pane e cinema, la sua carriera è una lunga serie di film diventati cult movie, capaci di conquistare ugualmente la critica, il pubblico più popolare e quello più colto dei cinefili.

La passione per il cinema del giovane Quentin data dalla visione al cinema di Bambi (“l’unico film che mi abbia mai fatto spaventare”, avrebbe dichiarato poi) passando per l’innamoramento per gli spaghetti western di Sergio Leone. Negli anni ‘80 lavora come commesso al videonoleggio Manhattan Beach Video Archives di Los Angeles, dove mette al servizio dei clienti la sua già notevole cultura cinematografica, e conosce tra l’altro il futuro collaboratore Roger Avary.

Nel 1986 gira quello che doveva essere il suo primo lavoro da regista, My Best Friend’s Birthday, film in 16mm dal budget di 6.000 dollari, realizzato insieme ai colleghi del Video Archives; la travagliata lavorazione, protrattasi per tre anni, si arresta infine quando parte del girato viene accidentalmente distrutta. Datano rispettivamente al 1987 e al 1989 le prime sceneggiature: Una vita al massimo, scritta insieme ad Avary, che diverrà poi un film diretto da Tony Scott, e Assassini nati – Natural Born Killers, poi portata sullo schermo (con pesanti modifiche) nell’omonimo film di Oliver Stone.

Del 1990 è invece il copione di Dal tramonto all’alba, soggetto horror che nel 1995 sarà trasformato in film da Robert Rodriguez. L’esordio dietro la macchina da presa di Quentin arriva nel 1991 con Le iene, da una sceneggiatura scritta dallo stesso regista, che fu aiutato a trovare i finanziamenti dal collega e maestro Monte Hellman. Il film, girato in sole cinque settimane nell’estate del 1991, fu presentato prima al Sundance Film Festival, poi al Festival di Montréal e infine a quello di Toronto, riscuotendo ovunque grandi consensi.

Lo stile iperviolento e ironico di Le iene, pieno di dialoghi al fulmicotone, diventerà ancor più radicale in Pulp Fiction (1994), film che segna la definitiva consacrazione per Quentin Tarantino: la pellicola, scritta insieme a Roger Avary, e con un cast corale che comprende tra gli altri Uma Thurman, Samuel L. Jackson, Tim Roth, Ving Rhames, Rosanna Arquette, Bruce Willis, Christopher Walken e Harvey Keitel, vince la Palma d’Oro al Festival di Cannes e ottiene l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale.

Dopo aver diretto nel 1994 un episodio della serie televisiva E.R. – Medici in prima linea, e aver prodotto per l’amico Roger Avary il thriller Killing Zoe, Tarantino gira un episodio di Four Rooms (1995), film in quattro segmenti che vedono dietro la macchina da presa anche Allison Anders, Alexandre Rockwell e Robert Rodriguez. L’episodio diretto dal regista, L’uomo di Hollywood, è una sorta di variazione sul tema di una famosa puntata della serie tv Alfred Hitchcock presenta.

Dopo il parziale insuccesso di pubblico di Four Rooms, Quentin Tatantino torna dietro la macchina da presa in solitaria con Jackie Brown, pellicola basata sul romanzo Punch al rum di Elmore Leonard. Il film, omaggio alla blaxploitation degli anni ‘70, con protagonista l’attrice Pam Grier, risulta un insuccesso alla sua uscita, anche per uno stile meno virtuoso e nervoso, che si allontana molto da quello di Pulp Fiction; Jackie Brown viene tuttavia in seguito ampiamente rivalutato, fino a essere considerato come uno dei migliori film del regista.

Gli anni successivi segnano una pausa, per Tarantino, fatta eccezione per un piccolo ruolo da attore nel film Little Nicky – Un diavolo a Manhattan (2000), e per la partecipazione come guest a quattro episodi della serie Alias (2002). Il ritorno alla regia, per il grande schermo, arriva nel 2003: il suo progetto di Kill Bill, omaggio a tutto il cinema amato dal regista (dalle arti marziali ai film di samurai, fino agli spaghetti western), con protagonista Uma Thurman, sfora budget e lunghezza, costringendo il regista a distribuire il film in due parti. Kill Bill: Volume 1 e Kill Bill: Volume 2, datati rispettivamente 2003 e 2004, ottengono il plauso di pubblico e critica, segnando per Tarantino il migliore dei ritorni possibili.

Nel 2005 il regista torna a lavorare per la televisione, dirigendo l’episodio Sepolto vivo della popolare serie CSI – Scena del crimine. L’episodio, che segna la conclusione della quinta stagione della serie, va in onda in due parti separate, e ottiene grandi ascolti e il plauso unanime dei critici. È del 2007, invece, il nuovo progetto-omaggio di Tarantino, stavolta rivolto all’exploitation e ai double feature che il regista amava da ragazzo. Grindhouse è stavolta pensato esplicitamente come film in due segmenti: il primo, l’horror/slasher A prova di morte, è scritto e diretto da Tarantino, con Kurt Russell protagonista; il secondo, il fanta-splatter Planet Terror, interpretato da Rose McGowan, vede invece alla regia l’amico Robert Rodriguez. L’episodio di Tarantino viene presentato a Cannes, dove tuttavia non ottiene i consensi sperati.

Migliore accoglienza riscuote invece, proprio presso il pubblico cannense, il successivo Bastardi senza gloria (2009), progetto di vecchia data del regista ispirato al war movie Quel maledetto treno blindato, di Enzo G. Castellari; il film presenta un cast comprendente, tra gli altri, i nomi di Brad Pitt, B. J. Novak, Mélanie Laurent, Eli Roth, Diane Kruger e Christoph Waltz. Bastardi senza gloria, che narra un episodio fantastico ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, diventa in breve il più grande successo commerciale di Quentin Tarantino, ottenendo inoltre otto nomination agli Oscar, e la statuetta per Christopher Waltz, quale miglior attore non protagonista.

Il record di incassi di Bastardi senza gloria sarà superato solo tre anni dopo, quando il regista farà uscire il suo film successivo: Django Unchained, interpretato da Jamie Foxx, Leonardo DiCaprio e (ancora) Christopher Waltz, è un nuovo omaggio al cinema di genere italiano, stavolta agli spaghetti western e al personaggio di Django, interpretato da Franco Nero. Dopo aver incassato oltre nove milioni e mezzo nelle prime tre settimane, Django Unchained ottiene due premi Oscar su cinque candidature: quello a Christoph Waltz, di nuovo come attore non protagonista, e quello per la miglior sceneggiatura, scritta dallo stesso regista.

Tarantino resta nei territori del western per il suo film successivo, datato 2015: si tratta di The Hateful Eight, opera con un cast corale comprendente Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins, Demián Bichir, Tim Roth, Michael Madsen, Channing Tatum e Bruce Dern. Il film è una sorta di western da camera che cita sia Le iene che il classico La cosa di John Carpenter, con cui condivide il protagonista Kurt Russell e il compositore della colonna sonora, Ennio Morricone. Girato in 70mm, quando il digitale aveva ormai soppiantato la pellicola, The Hateful Eight porta l’Oscar e il Golden Globe al compositore Ennio Morricone.

Il progetto successivo di Quentin Tarantino, C’era una volta a… Hollywood (2019), sposta lo sguardo del regista su un periodo più recente della storia americana, ovvero la fine degli anni ‘60 del secolo scorso; il film è una rielaborazione della vicenda dell’omicidio di Sharon Tate, con un cast corale che comprende, tra gli altri, i nomi di Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Al Pacino, Dakota Fanning, Zoë Bell, Timothy Olyphant, James Marsden e Kurt Russell. Presentato in concorso a Cannes, il film ottiene un nuovo successo di pubblico e critica, aggiudicandosi due Oscar (quello per il miglior attore non protagonista, Brad Pitt, e quello per la miglior scenografia). Nel 2021, Tarantino fa il suo esordio come romanziere pubblicando C’era una volta a Hollywood, novelization del suo ultimo film.