UN AMICO STRAORDINARIO

UN AMICO STRAORDINARIO

Un amico straordinario di Marielle Heller è un diario di bordo, una carezza per tutti quei bambini dimenticati che sono ancora dentro di noi; una guida per gli scettici, gli impudenti, coloro che hanno ceduto alla rabbia e alla mala fede per non ammettere che le proprie colpe e quelle degli altri; in fondo sono ferite che si possono guarire. Come afferma Fred Rogers “il più grande errore degli adulti è non ricordare la propria infanzia, non si può crescere senza essere accettati per quello che si è esattamente”.

Si può sempre fare qualcosa con la rabbia che proviamo

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Dopo l’adattamento cinematografico nel 2018 del film Copia originale (Can You Ever Forgive Me?) con protagonisti Melissa McCarthy e Richard E. Grant, la regista Marielle Heller torna nel 2019 a dirigere Un amico straordinario (A Beautiful Day in the Neighborhood), con l’attore premio Oscar Tom Hanks. La storia di Un amico straordinario parte esattamente da un curioso e confortevole salottino televisivo nato nel 1968 presso i teatri di posa di Pittsburgh. Una stanza molto accogliente per bambini e genitori nel 1998: da lì ha inizio una nuova puntata di Mister Rogers’ Neighborhood. Il programma è condotto dal celebre Mr Fred Rogers. Nel salottino educativo di Mr Rogers, tra un cardigan rosso, delle scarpe da allacciare e una tenda da campeggio difficile da chiudere, si raccontano le vite di amici; attraverso degli oggetti piuttosto comuni come delle fotografie. Rogers parla ai piccoli telespettatori di tematiche quotidiane dietro le quali si cela sempre un consiglio.

Ci sono filastrocche e canzoni sempre a tema nelle quali Roger (Tom Hanks) si immerge con semplicità, perché Roger è in fondo lo stesso uomo dietro e davanti la macchina da presa. È proprio da questo concetto, “personaggio e uomo”, che Lloyd Vogel (Matthew Rhys), giornalista della testata Esquire (inviato presso gli studi televisivi per scrivere un articolo sul conduttore), si dimostra inizialmente diffidente nei riguardi del personaggio. Lloyd si dovrà ricredere, Fred Rogers non ha nulla da nascondere e lo aiuterà a combattere i suoi demoni interiori, soprattutto quelli coltivati negli anni con la figura di accudimento paterna.

Tra LIoyd e Fred nasce infatti un rapporto particolare: il primo è un intervistatore disilluso che cerca la nota stonata a tutti i costi, il secondo un uomo intervistato che non perde mai la forza e la volontà di creare un nuovo dialogo. Un rapporto psicoanalitico, ma sincero, caratterizzato da lunghi silenzi ma anche da confessioni importanti che accompagneranno il giornalista verso una nuova fase della sua vita. LIoyd scoprirà che dopotutto non si smette mai di interpretare dei ruoli: quello di figlio e di padre.

Tom Hanks interpreta con una certa spontaneità i panni del famoso Fred Rogers che cinquant’anni fa teneva incollati letteralmente tutti i bambini d’America. In che modo? Semplicemente attraverso l’arte del parlare, “It’s good to talk”, un dialogo caratterizzato soprattutto da una calma quasi esagerata; impossibile non credere che il conduttore nascondesse scheletri nell’armadio, eppure di fatto si rivelerà per la sua semplicità, un uomo sempre attento alle parole e alle espressioni dell’interlocutore.

Rogers è costantemente rivolto verso la macchina da presa, eppure non manca mai di mostrare la sua flessibilità, merito specialmente di quella espressione mimica profonda di Tom Hanks. L’attore si rivolge ai suoi spettatori donando loro una gentilezza intima e umana, una saggezza che supera la sua bravura attoriale. Un amico straordinario ricorda che “è normale avere paura, essere arrabbiati e non riuscire a volte a fare delle cose, perché siamo esseri umani”.

Un amico straordinario si spinge oltre i soliti toni di una commedia drammatica, è un incontro introspettivo con se stessi, un racconto di formazione colorato nel suo intento narrativo da bellissime scelte registiche. Marielle Heller alterna riprese degli interni ed esterni con i famosi plastici che durante la trasmissione erano stati creati perché ricostruivano il “quartiere” ideale e in miniatura in cui Rogers era abitante e anche un ottimo burattinaio. Un amico straordinario scalfisce i cuori anche dei più cinici: è una storia inusuale e interessante, a tratti illuminante, un elogio al mondo dell’editoria, a quello del dietro le quinte, degli showman e soprattutto al mondo dei programmi televisivi per l’infanzia.

Un amico straordinario poster locandina

Scheda

Titolo originale: A Beautiful Day in the Neighborhood
Regia: Marielle Heller
Paese/anno: Stati Uniti, Cina / 2019
Durata: 109’
Genere: Commedia, Biografico
Cast: Tom Hanks, Chris Cooper, Maryann Plunkett, Matthew Rhys, Kelley Davis, Maddie Corman, Tammy Blanchard, Carmen Cusack, Christine Lahti, Daniel Krell, Di Zhu, Diane Monroe, Enrico Colantoni, Gavin Borders, Gretchen Koerner, Jessica Hecht, Jon L Peacock, Lesa Terry, Mark August, Maxine Roach, Noah Harpster, Susan Kelechi Watson, Tahirah Whittington, Tressa Glover, Wendy Makkena
Sceneggiatura: Micah Fitzerman-Blue, Noah Harpster
Fotografia: Jody Lee Lipes
Montaggio: Anne McCabe
Musiche: Nate Heller
Produttore: Youree Henley, Peter Saraf, Marc Turtletaub, Leah Holzer, Wenxin She
Casa di Produzione: Big Beach Films, TriStar Pictures, Tencent Pictures
Distribuzione: Warner Bros., Sony Pictures Entertainment

Trailer

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Nasco nel 1990 a Roma in un tranquillo 12 aprile. Sono cresciuta a pizza da asporto e videocassette di genere horror grazie al supporto di un padre cultore del tema. Dopo una maturità classica presso il Liceo Benedetto Da Norcia nel quartiere Prenestino Labicano, mi iscrivo alla Facoltà di Lettere e filosofia di Roma Tor Vergata, laureandomi in Discipline delle arti, della musica e dello Spettacolo con il prof.ssor Giovanni Spagnoletti. Successivamente mi specializzo in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale con 110 e lode. Le mie tesi sperimentali parlano chiaro: mi piace la saggistica specializzata in Storia, analisi e critica del cinema, soprattutto americano. Ho analizzato il concetto di nostalgia esteso nel campo cinematografico, trattando il caso dei remake e dei reboot. Mi sono specializzata poi nel concetto di "Idolo, Icona e Divo contemporaneo". Curo questa passione sebbene sia difficile farne una professione, ma non demordo e nel frattempo mi sono specializzata nel campo dell'educazione e della pedagogia infantile. Nel tempo libero scatto fotografie e corro. Film preferiti: Donnie Darko, American Beauty, L'attimo Fuggente, Big Fish, L'esorcista, La Casa, Shining. Horror contemporanei da non perdere: Midsommar, The Witch, Hereditary, Get Out, Us. Motto per la vita: "La fortuna aiuta gli audaci".

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