LA NOTTE DEL 12

LA NOTTE DEL 12

La notte del 12 si distingue innanzitutto per la grande attenzione dedicata alla componente umana e alla psicologia – spesso contorta e ricca di sfaccettature – non soltanto dei protagonisti, ma anche dei personaggi secondari. In questo suo importante lungometraggio Dominik Moll non dà nulla per scontato, né si avvale di banali cliché.

Sola contro tutti

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Il grande Fritz Lang ha spesso esposto nei suoi film la teoria che, per quanto riguarda un possibile delitto, possiamo essere tutti potenzialmente colpevoli. Basti pensare, per esempio, a quanto messo in scena nell’ottimo M – Il Mostro di Düsseldorf (1930), in cui si dava la caccia a uno spietato assassino di bambini. Tale teoria – e soprattutto il fatto che nell’essere umano sia presente una doppia natura, come da sempre la corrente espressionista ci ha mostrato – è stata più e più volte ripresa, nel corso degli anni, anche da altri cineasti in tutto il mondo. Un esempio recente è rappresentato dal lungometraggio La notte del 12, presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2022 – sezione Cannes Premiere – nonché ultima fatica del regista tedesco naturalizzato francese Dominik Moll.

Il mistero di Grenoble

La notte del 12, Bouli Lanners e Bastien Bouillon in una scena del film
La notte del 12, Bouli Lanners e Bastien Bouillon in una scena del film di Dominik Moll

Come una didascalia alla fine del film sta a indicare, La notte del 12 mette in scena una storia di finzione, che, tuttavia, si ispira a fatti realmente accaduti. Ogni anno, in Francia, la polizia giudiziaria è alle prese con circa ottocento indagini di omicidio. Molti di questi casi, però, non vengono mai risolti. Si riuscirà, dunque, a trovare un colpevole per il brutale omicidio della giovane Clara (impersonata da Lula Cotton-Frapier)?

Ascolta “Ari Folman, Anna Frank e una storia per tutti” su Spreaker.

Yohann (Bastien Bouillon), il giovane capo della squadra anticrimine di Grenoble, si trova a dover indagare sul caso. Insieme a lui, il più anziano ispettore Marcel (Bouli Lanners), che gli indicherà il giusto approccio da adottare. Le persone di volta in volta interrogate daranno a entrambi importanti spunti di riflessione.

L’essere umano in primo piano

La notte del 12, Bastien Bouillon in una scena del film
La notte del 12, Bastien Bouillon in una scena del film di Dominik Moll

E infatti La notte del 12 si distingue innanzitutto per la grande attenzione dedicata alla componente umana e alla psicologia – spesso contorta e ricca di sfaccettature – non soltanto dei protagonisti, ma anche dei personaggi secondari. In questo suo importante lungometraggio – che in Francia ha già ottenuto uno straordinario successo – Dominik Moll non dà nulla per scontato, né si basa su banali cliché. Nessuno è realmente privo di macchia, tutti, in qualche modo, sono mossi da potenziali moventi: quali colpe aveva la povera Clara, al punto di meritare una fine così brutale? Come la sua migliore amica ha affermato, a lei semplicemente piaceva piacere alla gente. Questa era la sua colpa.

Donne oggi

La notte del 12, Bastien Bouillon e Bouli Lanners in una scena del film
La notte del 12, Bastien Bouillon e Bouli Lanners in una scena del film di Dominik Moll

La condizione della donna all’interno della società in cui viviamo è il vero fulcro intorno al quale si sviluppa l’azione. Clara è vittima di una società che considera la donna alla stregua di un mero oggetto sessuale. Eppure, spesso, sono proprio alcune donne a distinguersi per il loro operato in ambito lavorativo. Basti pensare, ad esempio, al giudice che spinge la polizia di Grenoble a riaprire le indagini dopo alcuni anni dalla morte di Clara o alla nuova collega di Yohann, che ha sostituito Marcel in seguito al trasferimento di quest’ultimo. La notte del 12, dunque, tratta indubbiamente una questione estremamente attuale, ma, nonostante il grande numero di pellicole incentrate sul tema che hanno fatto capolino sul grande schermo negli ultimi anni, non risulta mai banale o scontato, distinguendosi innanzitutto per una ben marcata personalità.

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Modernità e tradizione

La notte del 12, una scena del film
La notte del 12, una scena del film di Dominik Moll

Dominik Moll, dal canto suo, è ben riuscito a mettere in scena una situazione tanto claustrofobica quanto simile a un labirinto di cui si fatica a trovare l’uscita. Un ruolo decisivo, in tal senso, è stato svolto anche dalla location (la fredda e grigia periferia di Grenoble ha quasi l’aspetto di un non luogo totalmente isolato dal resto del mondo) e dalle atmosfere che attingono a piene mani dalla fortunata tradizione dei polar francesi. In La notte del 12 tutto è studiato nel minimo dettaglio, nulla è lasciato al caso. Ed è proprio questa grande attenzione ai dettagli e a ogni minima sfumatura a rendere questo importante lungometraggio di Dominik Moll un prodotto decisamente degno di nota, che offre parecchi spunti di riflessione e, a volte, sa fare molto, molto male.

La notte del 12, la locandina italiana del film

Scheda

Titolo originale: La nuit du 12
Regia: Dominik Moll
Paese/anno: Francia, Belgio / 2022
Durata: 115’
Genere: Drammatico, Poliziesco, Thriller, Giallo
Cast: Bastien Bouillon, Johann Dionnet, Camille Rutherford, Bouli Lanners, Charline Paul, Julien Frison, Pierre Lottin, Thibaut Evrard, Théo Cholbi, Baptiste Perais, Benjamin Blanchy, David Murgia, Jules Porier, Lula Cotton-Frapier, Matthieu Rozé, Mouna Soualem, Nathanaël Beausivoir, Paul Jeanson, Pauline Serieys
Sceneggiatura: Dominik Moll, Gilles Marchand
Fotografia: Patrick Ghiringhelli
Montaggio: Laurent Rouan
Musiche: Olivier Marguerit
Produttore: Simon Arnal, Caroline Benjo, Gwennaëlle Libert, Jacques-Henri Bronckart, Barbara Letellier, Carole Scotta, Philippe Logie
Casa di Produzione: Haut et Court, Cinémage 16, Canal+, Ciné+, Versus Production, Proximus, VOO, BE TV, Auvergne Rhône-Alpes Cinéma, Cinéventure 7, Radio Télévision Belge Francophone (RTBF), Cinécap 5
Distribuzione: Teodora Film

Data di uscita: 29/09/2022

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Dopo la laurea in Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione presso l’Università La Sapienza di Roma, mi sono diplomata in regia e sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma, con un workshop di critica cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2013 scrivo di cinema con il blog Entr’Acte, con il quotidiano Roma e con le testate CineClandestino.it, Mondospettacolo, Cabiria Magazine, e, ovviamente, Asbury Movies. Presidente del Circolo del Cinema "La Carrozza d'Oro", nel 2019 ho fondato la rivista Cinema Austriaco.

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