THE DREAMERS – I SOGNATORI

Nel 2003 usciva nelle sale The Dreamers - I sognatori, cult del cinema italiano e non solo. Bernardo Bertolucci dirige un film generazionale ripercorrendo, in modo estroverso e curioso, gli anni della contestazione studentesca in Francia tra la fine degli anni '60 e '70. Il regista dipinge un quadro nel modo più espressionista possibile. Riprende colori saturi, luci calde e rossastre, linee morbide, primi piani di una pelle giovane ma disperata, labbra carnose, giovani in erba e cultori del cinema.
Sognatori senza tempo
Bernardo Bertolucci mette in scena in The Dreamers – I sognatori la quotidianità scanzonata di tre giovani studenti. Sono sospesi in una realtà senza tempo e trascendentale, affetti da una strana malattia: l’alienazione, la noia e il desiderio di riconoscersi nei loro sogni per fermare il tempo. Il regista di origini romane sedimenta i suoi pensieri consolidandoli negli occhi nostalgici di Eva Green e nello sguardo disilluso di Michael Pitt. Lascia a Louis Garrel invece l’incapacità di cambiare veramente e crescere.

La massoneria dei cinefili
La pellicola di Bernardo Bertolucci vede al centro della trama i volti di Eva Green, Michael Pitt e Louis Garrel, nei rispettivi panni di Isabelle, Matthew e il fratello gemello Théo. Siamo in Francia alla fine degli anni sessanta, Thèo e Isabelle sono due gemelli che come Matthew frequentano l’università e passano gran parte del loro tempo presso la Cinèmathèque Francaise. Nel buio della sala i tre ventenni si ritrovano nelle prime file delle poltrone rosse e proprio lì consumano i loro giorni sospesi nell’immaginario cinematografico. La voce fuori campo carica l’atmosfera di giovani aspettative e false speranze disattese, ma il bello risiede probabilmente qui.
“La Petizione è una poesia”
Matthew conosce Isabelle durante una manifestazione presso la Cinemateca e da quel momento in poi si avvicina progressivamente sia alla giovane studentessa che al fratello Thèo. I due gemelli non sono solo apparentemente stravaganti e terribilmente naif. Isabelle e Thèo hanno un rapporto morboso di fratellanza che li lega ai limiti dell’incestuoso.

La loro famiglia è particolare e poco presente nella quotidianità. Nella confusione che si respira attraverso i movimenti di macchina lenti ed estremamente naturali all’interno dell’appartamento, Matthew conosce a poco a poco le vite dei suoi due nuovi amici.
Bertolucci omaggia il cinema della Nouvelle Vague, strizzando l’occhio a Godard e a tutto il panorama del filone. Esorta i giovani a non lasciarsi contemplare dal cinema stesso, piuttosto a renderlo vivo. Matthew sembra in un certo senso il suo alter ego. È colui che volta le spalle a quella realtà trasognata, fatta di belle parole, messaggi di speranza politica, resistenza e rimandi vorticosi alle pellicole cult di un epoca che non c’è più.

Nostalgia, perversione, trasgressione, noia, esistenzialismo e ricerca del vero, questi sono solo alcuni dei temi che il regista ha cercato di portare alla luce filmando la vita trasandata e bohèmien tra le pareti di un appartamento tipicamente borghese.
Ero diventato membro di quella che in quei giorni era una specie di massoneria, la massoneria dei cinefili, quelli che chiamavamo malati di cinema. Io ero uno degli insaziabili, uno di quelli che si siedono vicinissimi allo schermo. Perché ci mettevamo così vicini? Forse era perché volevamo ricevere le immagini per primi, quando erano ancora nuove, ancora fresche, prima che sfuggissero verso il fondo, scavalcando fila dopo fila, spettatore dopo spettatore, finché, sfinite, ormai usate, grandi come un francobollo non fossero ritornate nella cabina di proiezione.
La vera amicizia è un contratto in cui non possono esistere clausole.
Il bello ci cattura, siamo catturati dall’erotismo dei giovani corpi, dai loro dialoghi apparentemente vuoti e sterili, eppure ricchi di energia e amore per la conoscenza, l’arte e l’espressione del sé. Bertolucci omaggia anche il suo mentore Pier Paolo Pasolini che del corpo aveva fatto un messaggio profondo. Corpo e linguaggio vengono animati dalla macchina da presa che cattura il rapporto incisivo tra il desiderio e la ragione, tra la carne e il dialogo. Tra i valori e l’effettivo stato delle cose.

Bertolucci cattura anche la famiglia, un nucleo apparentemente tranquillo ma in crisi e in lenta discesa di lì a poco. La crisi dei valori è infatti resa chiara e tangibile soprattutto nella seconda metà del film, quando i tre protagonisti si lasciano trascinare dalla manifestazione studentesca del famoso Maggio Francese.
Tutto nel mondo anche se sembra caotico è in perfetta armonia
Cosa abbiamo visto guardando The Dreamers – I sognatori? ancora oggi il film di Bernardo Bertolucci riempie di dubbi a riguardo. Divide la critica e la schiera di cinefili che all’epoca si sono formati proprio guardando pellicole come quest’ultima. The Dreamers racconta ciò che è insostenibile talvolta vivere: il vuoto e l’incapacità di coltivare attraverso la cultura se stessi.
La casa dei gemelli è seducente come le loro personalità e tutte quelle citazioni che accendono la curiosità dell’ingenuo studente di San Diego. È a Matthew però che forse il regista ci suggerisce di guardare. Mentre la folla si scaglia infatti verso l’inesorabile fine delle cose, Matthew rivolge le spalle ai suoi più cari amici. L’amore è finito e ciò che contava forse ora non ha più senso. Non possiamo vivere solo di sogni e rimandi culturali senza capirne il significato. Lo schermo sfonda lo schermo una volta per tutte e non si può restare fuori dal mondo.
Locandina

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Scheda
Titolo originale: The Dreamers
Regia: Bernardo Bertolucci
Paese/anno: Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Italia / 2003
Durata: 130’
Genere: Drammatico
Cast: Louis Garrel, Eva Green, Aleksandra Yermak, Anna Chancellor, Michael Pitt, Robin Renucci, Florian Cadiou, Gilbert Adair, Ingy Fillion, Jean-Pierre Kalfon, Jean-Pierre Léaud, Lola Peploe, Pierre Hancisse, Valentin Merlet
Sceneggiatura: Gilbert Adair
Fotografia: Fabio Cianchetti
Montaggio: Jacopo Quadri
Produttore: Hercules Bellville, Peter Watson, John Bernard, Jeremy Thomas
Casa di Produzione: Recorded Picture Company (RPC), Fox Searchlight Pictures, HanWay Films, Medusa Film, Fiction, Peninsula Films
Distribuzione: Cineteca di Bologna
Data di uscita: 08/01/2024