KINDS OF KINDNESS

KINDS OF KINDNESS

La manipolazione psicologica. Il bisogno di avere costantemente una guida. La paura di mettersi in gioco in prima persona. E ancora, le false credenze, la religione, l’illusoria libertà che crediamo di avere. Questi sono i fili conduttori che uniscono i tre episodi di Kinds of Kindness, nuovo lavoro di Yorgos Lanthimos. Sull’attualità dei temi trattati non v’è dubbio. Sulla complessiva riuscita del film, invece, qualche riserva c’è comunque. In concorso al Festival di Cannes 2024.

Eravamo rimasti al Leone d’Oro...

Pubblicità

Un regista che ha da sempre diviso pubblico e critica, Yorgos Lanthimos. Se, infatti, in parecchi hanno storto il naso in seguito alla visione dei suoi film d’esordio facenti parte della New Wave greca (e che lo hanno a loro modo reso celebre in tutto il mondo), bisogna però riconoscere che Povere creature! (2023), il suo penultimo lungometraggio che al Lido si è addirittura aggiudicato il Leone d’Oro, ha messo praticamente d’accordo (quasi) tutti. Stesso discorso, purtroppo, non vale per Kinds of Kindness, la sua ultima fatica, presentata in concorso al Festival di Cannes 2024 e che, in un certo senso, sta a sancire il ritorno alle origini dello stesso Lanthimos. Vediamo, dunque, di cosa si tratta nello specifico.

Tre storie

Kinds of Kindness, Willem Dafoe, Jesse Plemons e Hong Chau in una sequenza del film
Kinds of Kindness, Willem Dafoe, Jesse Plemons e Hong Chau in una sequenza del film

Kinds of Kindness, dunque, è diviso in tre episodi apparentemente sconnessi tra loro, uniti solamente dalla misteriosa figura del signor R. M. F., il quale compare di quando in quando in ruoli apparentemente marginali e che, peraltro, viene menzionato nei titoli di tutte e tre le storie. Nel primo segmento, dunque, troviamo un uomo (impersonato da Jesse Plemons), la cui vita è stata costantemente controllata dal suo tirannico capo (Willem Dafoe), ma che, nel momento in cui decide di ribellarsi a quest’ultimo e prendere finalmente il controllo della sua esistenza, dovrà affrontare parecchie conseguenze. Nel secondo episodio, lo stesso Plemons si dispera per la scomparsa di sua moglie (Emma Stone) in mare, ma quando quest’ultima misteriosamente ritorna, l’uomo si convince che possa trattarsi, in realtà, di un’altra persona. Infine, nel terzo episodio ritroviamo Stone nei panni di una sorta di guru intenzionata a trovare una donna dai poteri guaritori (Margaret Qualley). Riuscirà mai nei suoi intenti?

Il nostro mondo

Kinds of Kindness, Jesse Plemons e Hong Chau in un momento del film
Kinds of Kindness, Jesse Plemons e Hong Chau in un momento del film

Siamo d’accordo: il presente Kinds of Kindness è indubbiamente un progetto ambizioso. Un progetto che, attraverso un’ampia carrellata di personaggi quasi surreali, punta a tracciare un tanto cinico quanto grottesco e divertito affresco del mondo in cui viviamo. O, meglio ancora, di ciò che è diventato il mondo in cui viviamo. Il fanatismo. La manipolazione psicologica. Il bisogno di avere costantemente una guida. La paura di mettersi in gioco in prima persona. E ancora, le false credenze, la religione, l’illusoria libertà che crediamo di avere. Questi sono i veri fili conduttori che uniscono i tre episodi di questo ultimo lungometraggio di Lanthimos. Sull’attualità dei temi trattati non v’è dubbio. Sulla complessiva riuscita del film, invece, qualche riserva c’è comunque.

“Troppo assurdo per essere vero”

Kinds of Kindness, una scena del film
Kinds of Kindness, una scena del film

Se, infatti, molti dei suoi estimatori erano stati colpiti dalle surreali e bizzarre idee nei suoi primi lavori, ecco che tale approccio alla realtà torna anche in Kinds of Kindness, dove situazioni di (apparente) normale quotidianità assumono fin da subito connotazioni quasi “troppo assurde per essere vere”. E se, da un lato, la cosa sembra inizialmente funzionare, ben presto – ahimé – l’intero lungometraggio finisce irrimediabilmente per girare a vuoto, rivelandosi molto più debole e sfilacciato di quanto in principio potesse sembrare.

Pubblicità

Squadra vincente non si cambia

Kinds of Kindness, Emma Stone e Joe Alwyn in una scena del film
Kinds of Kindness, Emma Stone e Joe Alwyn in una scena del film

Tale “ritorno alle origini”, inoltre, è sancito anche dall’approccio registico stesso. Un approccio registico privo degli ormai consueti (per lui) grandangoli, privo di ogni qualsivoglia virtuosismo, ma che punta dritto al sodo, regalandoci, al contempo, curatissime immagini dai colori netti e dalle luci talvolta accecanti. E poi, naturalmente, c’è il cast. Non possiamo non menzionare il ricercato cast di Kinds of Kindness, in cui vediamo anche alcuni volti a cui il regista si è già da tempo affezionato (Emma Stone e Willem Dafoe in primis). Pochi, ma cruciali personaggi, ognuno dei quali, a seconda dell’episodio, interpreta un ruolo differente. Stone, Dafoe, ma anche i sopracitati Margaret Qualley e Jesse Plemons, insieme a Hong Chau e a Mamoudou Athie contribuiscono a dare colore e personalità a questo ambizioso lungometraggio di Lanthimos. Un lungometraggio che ce la mette davvero tutta, ma che probabilmente risente ancora troppo del recente successo di Povere creature!

Locandina

Kinds of Kindness, la locandina italiana del film

Gallery

Scheda

Titolo originale: Kinds of Kindness
Regia: Yorgos Lanthimos
Paese/anno: Regno Unito, Irlanda / 2024
Durata: 164’
Genere: Commedia, Drammatico
Cast: Willem Dafoe, Jesse Plemons, Emma Stone, Hong Chau, Mamoudou Athie, Margaret Qualley, Hunter Schafer, Abi Beaux, Christian M. Letellier, Ja’Quan Monroe-Henderson, Jess Weiss, Joe Alwyn, Julianne Binard, Krystal Alayne Chambers, Lance Michael Weller, Merah Benoit, Nathan Mulligan, Susan Elle, Tessa Bourgeois, Timothy Hinrichs, Tremayne Cole, Victoria Harris, Yorgos Stefanakos
Sceneggiatura: Yorgos Lanthimos, Efthimis Filippou
Fotografia: Robbie Ryan
Montaggio: Yorgos Mavropsaridis
Musiche: Jerskin Fendrix
Produttore: Ed Guiney, Kasia Malipan, Yorgos Lanthimos, Andrew Lowe
Casa di Produzione: Film4, TSG Entertainment, Element Pictures, Searchlight Pictures
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia

Data di uscita: 06/06/2024

Trailer

Dagli stessi registi o sceneggiatori

Pubblicità
Dopo la laurea in Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione presso l’Università La Sapienza di Roma, mi sono diplomata in regia e sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma, con un workshop di critica cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2013 scrivo di cinema con il blog Entr’Acte, con il quotidiano Roma e con le testate CineClandestino.it, Mondospettacolo, Cabiria Magazine, e, ovviamente, Asbury Movies. Presidente del Circolo del Cinema "La Carrozza d'Oro", nel 2019 ho fondato la rivista Cinema Austriaco.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.