THE WITCHER, LA PETA SI SCAGLIA CONTRO LA SERIE NETFLIX: “USO SPREGEVOLE DEGLI ANIMALI”

THE WITCHER, LA PETA SI SCAGLIA CONTRO LA SERIE NETFLIX: “USO SPREGEVOLE DEGLI ANIMALI”

L’associazione animalista ha rilasciato un comunicato in cui attacca duramente la serie fantasy targata Netflix, per l’uso di animali vivi al posto di simulacri in CGI.

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La seconda stagione di The Witcher è da poco su Netflix (qui la nostra recensione) ma poche ore prima di Natale una nuova polemica è piovuta sulla produzione della serie, e sulla piattaforma di streaming. L’associazione animalista PETA, infatti (acronimo di People for the Ethical Treatment of Animals) ha diffuso un comunicato in cui attacca duramente i realizzatori della serie, colpevoli di aver utilizzato degli animali vivi invece di riproduzioni digitali.

The Witcher di Netflix ha un problema mostruoso”, si legge nel comunicato, “nel senso che i produttori, apparentemente, hanno scelto in modo spregevole di sfruttare un lemure vivo e delle scimmie scoiattolo, tra gli altri animali, invece di usare immagini generate al computer”.

Il comunicato prosegue poi spiegando: “L’industria dell’intrattenimento, normalmente, separa questi animali prematuramente dalle loro madri, e inibisce i loro bisogni istintivi di esplorare, scegliere i compagni, crescere i piccoli e nutrirsi: per questo motivo, gli spettatori più gentili dovrebbero ignorare The Witcher, e preferire invece i tanti film e show televisivi che usano solo artisti umani, che hanno scelto di far parte del progetto”.

La PETA, di fatto, condanna quindi qualsiasi utilizzo di animali selvatici all’interno di un film o di una serie, contestando la separazione dei cuccioli di tali specie dalle madri e il loro allevamento ad hoc per l’utilizzo sul set. L’associazione animalista sostiene che attualmente la CGI possa evitare tranquillamente tale pratica, con costi che per un colosso come Netflix sarebbero facilmente ammortizzabili.

Non è la prima volta, in questi giorni, che la PETA attacca Netflix per una sua serie. Circa due settimane fa, infatti, l’associazione aveva rilasciato un comunicato contro la piattaforma per la nuova serie di Nicolas Winding Refn, ancora senza titolo, in cui sarebbe stato ucciso un maiale per la realizzazione di una scena. Sia nel caso della serie di Refn, che in quello della seconda stagione di The Witcher, comunque, Netflix non ha per ora replicato alle accuse.

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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