LES SOUVENIRS

LES SOUVENIRS

Commedia agrodolce sulla memoria e gli affetti, Les souvenirs mostra una discreta prima parte, ma finisce per perdersi quando il registro si precisa su un melò risaputo e di grana grossa, a cui il regista Jean-Paul Rove non riesce a dare consistenza.

Memorie in viaggio

Pubblicità

Romain, 23 anni, studia e lavora come come portiere di notte in un albergo, ma ha la segreta ambizione di diventare scrittore. Suo padre Michel, 62 anni, sta andando in pensione, ma non è preoccupato più di tanto per la cosa: avrà più tempo per i suoi hobby e per stare con sua moglie, pensa, ma non si accorge che quest’ultima è sempre più insofferente verso la sua apatia e il suo apparente disinteresse. Madeleine, la nonna di Romain, ha invece 85 anni: dopo la scomparsa di suo marito è ancora piena di vita e con la mente lucida, ma Michel e i suoi fratelli sono preoccupati per la sua salute e per la sua condizione di donna sola e anziana. I tre, di comune accordo, decidono così di trasferire Madeleine in una casa di riposo; ma l’anziana donna, che non prende bene la decisione, fugge di punto in bianco, non facendo avere ai familiari nessuna notizia di sé. Una cartolina recapitata da Madeleine a Romain, qualche giorno dopo la sua scomparsa, fornisce al ragazzo un indizio sul possibile rifugio della donna.

Escono quasi in contemporanea, sugli schermi italiani, due commedie francesi risalenti entrambe al 2014, entrambe incentrate sul tema degli affetti familiari e del confronto generazionale. Anche in questo Les souvenirs, come nel coevo Un’estate in Provenza, troviamo tre generazioni a confronto, e anche qui la famiglia borghese (di ieri e di oggi) è al centro dell’intreccio: ma, laddove nel film di Rose Bosch il registro è “frizzante” e all’insegna della gag immediata, qui il regista e attore Jean-Paul Rove gioca (o cerca di giocare) sull’understatement e su toni più lievi e malinconici. Una scelta che conferisce al film (ispirato al romanzo L’eroe quotidiano di David Foenkinos, anche co-autore dello script) un mood autunnale e dolceamaro per tutta la sua prima parte, con l’introduzione e lo sviluppo dei tre personaggi al centro della storia.

La sceneggiatura di Les souvenirs preme sul pedale della comicità surreale (affidandosi a un interprete collaudato come Michel Blanc) solo a tratti; lo fa lasciando emergere il grottesco da una quotidianità trasfigurata appena quel tanto che basta per renderla cinematograficamente maneggiabile. Solo successivamente – con la ricerca da parte del giovane protagonista dell’anziana nonna, e l’excursus sulla memoria e sui suoi luoghi – il film acquista una consistenza e un tono da melodramma, rafforzata anche dalla parallela narrazione della vicenda che coinvolge il personaggio di Blanc e sua moglie. In tutto questo, in primo piano resta il tema della memoria (non è casuale, forse, il “proustiano” nome della donna) e la composizione e ricomposizione degli affetti, all’interno e all’esterno delle generazioni.

Per tutta la sua prima parte, Les souvenirs si giova di un registro lieve, sottolineato dalla buona colonna sonora di Alexis Roult; al netto di qualche didascalismo, lo stesso uso del paesaggio urbano è intelligente e funzionale alla narrazione delle tre diverse solitudini che compongono la storia. Per metà film il racconto mantiene un buon equilibrio tra i toni da commedia agrodolce (affidati anche alla buona prova di Michel Blanc) e il bozzetto generazionale e di costume, riuscendo a non eccedere nella caricaturizzazione dei personaggi.

Dopo una prima parte accettabile, registicamente poco consistente ma intelligente nel mantenere l’equilibrio tra i diversi registri della storia, il film si avvia in modo smaccato (e poco convincente) sulla via del melò. Dallo spostamento dell’ambientazione in Normandia (in cui Rove indugia, in modo furbo, sui paesaggi e sulla loro giustapposizione con l’ambiente urbano) il ritmo di Les souvenirs accelera indebitamente, mentre il tono si precisa su un patetismo di grana grossa e incapace di mettere a fuoco i suoi temi. La narrazione, qui, scivola su parentesi pacchiane e risapute (il ritorno a scuola di Madeleine), si lascia andare a svolte di trama prevedibili e meccaniche (l’incontro tra Romain e la giovane maestra elementare) venendone fuori con una morale imperdonabilmente semplicistica. Nonostante le discrete premesse che aveva posto nella sua fase iniziale, del film di Rove finisce così per restare in mente la profusione di dettagli stucchevoli che, nella sua seconda metà, il film riversa sullo spettatore, perdendo gran parte della credibilità e della capacità di presa narrativa prima mostrate.

Les souvenirs poster locandina

Scheda

Titolo originale: Les souvenirs
Regia: Jean-Paul Rouve
Paese/anno: Francia / 2014
Durata: 94’
Genere: Commedia, Drammatico
Cast: Audrey Lamy, Blanche Gardin, Jacques Boudet, Arthur Benzaquen, Jean-Michel Lahmi, Philippe Dusseau, Annie Cordy, Aurore Broutin, Chantal Lauby, Daniel Morin, Flore Bonaventura, Jean-Paul Rouve, Laurent Cléry, Mathieu Spinosi, Michel Blanc, William Lebghil, Xavier Briere, Yvan Garouel, Zohra Benali
Sceneggiatura: David Foenkinos, Jean-Paul Rouve
Fotografia: Christophe Offenstein
Montaggio: Christel Dewynter
Musiche: Alexis Rault
Produttore: Serge de Poucques, Sylvain Goldberg, Thierry Ardisson, Nadia Khamlichi, Maxime Delauney, Romain Rousseau, Jean-Paul Rouve, Adrian Politowski, Gilles Waterkeyn
Casa di Produzione: Orange Cinéma Séries, Nolita Cinema, TF1 Droits Audiovisuels, Centre National du Cinéma et de L’image Animée (CNC), Union Générale Cinématographique (UGC), Umedia, Les Films du Monsieur, Nexus Factory, Exodus, uFund, Nolita Invest
Distribuzione: Parthénos Distribuzione

Data di uscita: 14/04/2016

Trailer

Pubblicità
Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.