BELLE & SEBASTIEN – AMICI PER SEMPRE

BELLE & SEBASTIEN – AMICI PER SEMPRE

Giunta con questo Belle & Sebastien - Amici per sempre alla sua fisiologica conclusione, la saga ispirata ai romanzi di Cécile Aubry si carica di un mood malinconico e di addio all'innocenza infantile; un'atmosfera di cui comunque il film di Clovis Cornillac non riesce a sfruttare interamente le potenzialità.

La linea d'ombra di Sebastien

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1948. Il giovane Sebastien, che ha da poco compiuto 12 anni, vive ancora nella piccola comunità montana con suo nonno César, suo padre Pierre, la sua nuova compagna Angélina, e ovviamente l’inseparabile Belle: quest’ultima ha appena dato alla luce tre bellissimi cuccioli, che si sono rapidamente inseriti nel contesto familiare. Ma César e Pierre, appena sposatisi, progettano di trasferirsi presto a vivere in Canada, portando con sé Sebastien: il ragazzino vede così avvicinarsi la fine, traumatica, della spensierata vita dell’infanzia tra i monti. In più, un giorno alla porta di César si presenta improvvisamente Joseph, un losco individuo che sostiene di essere il padrone di Belle, e reclama così il possesso del cane.

Una conclusione fisiologica

Belle & Sebastien - Amici per sempre recensione

Giunge al suo terzo (e a quanto pare conclusivo) capitolo, la saga ispirata ai racconti di Cécile Aubry, inaugurata nel 2013 dal Belle & Sebastien di Nicolas Vanier. Una chiusura che era in un certo senso “fisiologica”, visto il crescere d’età del protagonista Félix Bousset (ora tredicenne) che proprio nel film di Vanier aveva fatto il suo esordio sullo schermo; ma questo Belle & Sebastien – Amici per sempre è anche un terzo episodio che segna il tentativo, da parte del nuovo regista Clovis Cornillac (noto soprattutto come attore, interprete qui del losco cacciatore Joseph) di confezionare un film che tocchi i temi della crescita e della separazione, andando nel contempo a scavare nella storia familiare tanto del giovane Sebastien, quanto della sua inseparabile amica a quattro zampe.

Belle & Sebastien – Amici per sempre si pone così non solo come capitolo atto a chiudere un cerchio, guardando al futuro ma recuperando, nel contempo, le radici della storia originale (a partire dal prologo, che svela il contesto della nascita del piccolo protagonista); ma anche quale racconto di formazione e crescita personale, che va ad approfondire una componente presente in nuce in tutti e tre i film della saga, assurta qui a elemento principale.

La crescita e la malinconia della perdita

Belle & Sebastien - Amici per sempre recensione

Il mood avventuroso che il soggetto ha mutuato dal suo ispiratore letterario (che molti lettori ricorderanno incarnato, soprattutto, nell’iconica e notissima serie anime degli anni ‘80) si colora così di un tono malinconico, in cui la consapevolezza della crescita, per il protagonista, porta con sé anche il timore della perdita: perdita (inevitabile) di una vita permeata dalla magia dell’infanzia, ma anche perdita dei luoghi e delle presenze familiari, a partire da quella della compagna a quattro zampe.

A fare da nemico e ostacolo umano, più pericoloso di quello (ineludibile) rappresentato dallo scorrere del tempo, il già citato cacciatore col volto di Cornillac: una figura che pare mutuata da uno spaghetti western, a rappresentare tutto il cinismo di un particolare modello di mondo adulto, al quale il giovane protagonista non vuole (giustamente) piegarsi.

Una conclusione dolceamara

Belle & Sebastien - Amici per sempre recensione

Semplice, lineare nello svolgimento, dalle scenografie accattivanti, Belle & Sebastien – Amici per sempre ha il pregio di accompagnare i giovani spettatori del film originale (a loro volta cresciuti) in un finale dolceamaro che ha il sapore ineluttabile dell’addio all’infanzia. La stessa ambientazione invernale, nonché il villain interpretato dal regista, vanno letti nell’ottica di una malinconia sempre presente nella storia, mitigata in parte dai buoni quantitativi di humour, e da un racconto che mantiene (pur con la consapevolezza di un imminente addio) il suo impianto avventuroso.

Per il pubblico a cui il film è primariamente rivolto (ma anche per quei quarantenni che hanno ben conosciuto il soggetto nella sua incarnazione animata), è difficile non restare coinvolti, almeno in parte, da una narrazione improntata a descrivere, in un soggetto così noto, quella “linea d’ombra” di cui tante volte il cinema (e prima ancora la letteratura) si è nutrito per i suoi soggetti.

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Potenzialità non sfruttate

Belle & Sebastien - Amici per sempre recensione

Per questo Belle & Sebastien – Amici per sempre vale comunque, in parte, il discorso già fatto per il suo predecessore diretto da Christian Duguay: l’interessante sguardo di cui era permeato il film originale, teso a rendere un’empatia tra il bambino e la natura che rappresenta la base di tanta narrativa per ragazzi (incarnato, in quel caso, da un uso attento e “significante” delle location) è qui praticamente assente. In questo senso, un regista come Nicolas Vanier avrebbe potuto caricare di ancor maggiore forza drammatica (pur nel contesto, e con gli strumenti, di un film per famiglie) il concetto di passaggio, di fine e inizio, che il film vuole esprimere.

In più, va detto che la sceneggiatura di Belle & Sebastien – Amici per sempre non sfrutta al meglio il personaggio interpretato – comunque efficacemente – dallo stesso regista: lo stesso confronto finale, troppo breve, non riveste il giusto peso narrativo nella storia, mentre il personaggio in sé risulta sacrificato, come oscurato, da una vicenda che vede nello sguardo dolcemente malinconico sul passato (e in quello via via più fiducioso sul futuro) il suo elemento principale.

Scheda

Titolo originale: Belle et Sébastien 3: Le Dernier Chapitre
Regia: Clovis Cornillac
Paese/anno: Francia / 2017
Durata: 90’
Genere: Avventura
Cast: Octave Bossuet, Tchéky Karyo, André Penvern, Anne Benoît, Bernadette Chryssohoidis, Brice Goldschmidt, Clovis Cornillac, Denis Déon, Edan Fousset, Edmond Simond, Fabrice Talon, François Pellegrin, Félix Bossuet, Laura Mathon, Lilou Fogli, Margaux Chatelier, Marty Berreby, Mateo Bourdon, Matthieu Warter, Naëlle Thomas, Olivier Bouana, Pierre Cognon, Stéphane Margot, Thierry Neuvic
Sceneggiatura: Juliette Sales, Fabien Suarez
Fotografia: Thierry Pouget
Montaggio: Jean-François Elie
Musiche: Armand Amar, Vladi Slav
Produttore: Frédéric Brillion, Clément Miserez, Matthieu Warter
Casa di Produzione: Radar Films, Canal+, Epithète Films, Auvergne Rhône-Alpes Cinéma, M6 Films, W9, Gaumont, Entourage Pictures, OCS
Distribuzione: Notorious Pictures

Data di uscita: 22/02/2018

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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