STRAPPARE LUNGO I BORDI

STRAPPARE LUNGO I BORDI

Il mondo del fumettista romano Zerocalcare è raccontato con efficacia nella serie Netflix Strappare lungo i bordi, tra paranoie nerd, racconto di formazione e momenti quasi lirici.

Le sincere e poetiche lacerazioni di Zerocalcare

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ATTENZIONE, CONTIENE SPOILER

Non eravamo certo nel 2019. C’erano le mascherine, il pass richiesto all’entrata (che rendeva lento l’ingresso anche agli accreditati online), le entrate contingentate nelle sale incontri. Ma allo scorso Salone del Libro di Torino a ottobre c’era anche Zerocalcare, con le torme di fan accalcati in attesa di una dedica con schizzo davanti allo stand del suo editore, Bao.
La sua presenza era forse il primo vero segno di un (lento) ritorno alla normalità.
Classe 1983, nato per caso a Cortona ma profondamente romano (un po’ come il veneziano Hugo Pratt era nato per accidente a Rimini) Zerocalcare (al secolo Michele Rech) è un autore di fumetti che ben rappresenta la trasformazione del medium.
Racconta, trasfigurandola in forma fantastica, la propria vita e le proprie passioni (da quelle nerd come Star Wars e le serie tv all’impegno civile), viene pubblicato, con grande successo, in libreria, non in edicola, ed è una vera star: i suoi libri a fumetti, usciti nell’arco di un decennio, hanno superato complessivamente il milione di copie. Vendite da best seller ma fatte in libreria, non in edicola, e raccontando se stesso, lontano, almeno in teoria dalle praterie di Tex Willer e dagli incubi di Dylan Dog.
Solo in parte però. Zerocalcare è per molti versi il nuovo Tex o Dylan Dog, molti fan dei personaggi citati leggono solo quelli e lo stesso accade ai suoi.
Se c’era molto (ma non solo) di Giovanni Luigi Bonelli in Tex Willer e di Tiziano Sclavi in Dylan Dog, Zerocalcare, a differenza degli autori succitati, si mette in scena senza la mediazione del personaggio che è in parte l’autore (ma raramente è solo l’autore) e in un mondo che ruota davvero tutto attorno a lui.

Un viaggio reale e interiore

Strappare lungo i bordi recensione

Un mondo che emerge benissimo nella serie Netflix Strappare lungo i bordi, uscita il 17 novembre. Prodotta da Movimenti Production in collaborazione con la Bao Publishing,è interamente scritta da lui che doppia anche se stesso, mentre l’Armadillo, la sua coscienza critica, ha la voce di Valerio Mastandrea.
Nei sei episodi Zerocalcare e i suoi due amici di sempre, Sarah e Secco, sono in viaggio e Zero racconta episodi della propria infanzia e adolescenza, in quella Rebibbia che è tutto il suo mondo.
Dove ci sono scritte sui muri al tempo stesso omofobe ed eterofobe (Amare le femmine è da froci) o con rivelazioni poi non troppo sconcertanti (Babbo Natale mente).

Zerocalcare porta in scena il mondo che i lettori che comprano a decine di migliaia i suoi libri conoscono benissimo. Un mix di politica e universo nerd nel quale Mao o il Che interagiscono con Luke Skywalker di Star Wars. Dove lui, non riuscendo a cambiare una gomma forata, si sente indegno del privilegio maschile (i maschi, si sa, devono saper cacciare, intendersi di macchine e parlare di calcio).
In Strappare lungo i bordi c’è lui bambino bullizzato, il rapporto con gli insegnanti alle medie (quando scopre che se anche non studia non è vero che la prof si dispera a causa sua), lui che fa ripetizioni (con scarsa voglia e minore successo) a vari ragazzini a volte inquietanti che sanno benissimo che l’insegnante di ripetizioni non è un vero insegnante, al limite è il cosplayer di un insegnante.
Lui che manda curriculum in giro con la speranza (neanche tanto segreta) che nessuno lo mandi a chiamare, per lavori che non ha la minima intenzione di fare. C’è il mondo di una generazione che riceve sempre meno dal capitalismo del XXI secolo e al tempo stesso non ha più molta voglia di seguire le linee tratteggiate di una vita programmata (il vecchio produci consuma crepa).

Lui adesso, con la sua casa che si divide in vari regni che si sono proclamati indipendenti stile Il Trono di Spade (come la Fossa del groviglio, dove si intrecciano i cavi di tv, decoder, Playstation).
Lui è una sorta di via di mezzo fra l’amica Sarah, che vorrebbe fare l’insegnante ma passa da un lavoro precario all’altro, e Secco, splendido manifesto del fancazzismo e con un’attitudine davvero easy verso il mondo (sa solo chiedere agli amici di andare a mangiarsi una pizza) quasi da (inconsapevole) Drugo di Il grande Lebowski.
E poi c’è lei, Alice. Amore mai del tutto dichiarato, con lui che pensava che fossero come Dawson e Joey di Dawson’s Creek, ma Sarah gli fa capire invece che Zero non si era mai reso conto dei segnali che gli mandava. Alice che era tornata a stare nella natia Biella, delusa da Roma. Alice che si è tolta la vita e al cui funerale i tre stanno andando.
Il finale non è per nulla melenso, ma elegiaco, una riflessione sulle parole non dette e sui mondi degli altri, spesso troppo difficili da comprendere per noi.

Animazione e fumetto di nuovo in sintonia

Strappare lungo i bordi recensione

Nel mondo occidentale fumetto e animazione sono stati in genere piuttosto ben distinti. Se gli anime nipponici, spesso realizzati in contemporanea ai manga, sono riusciti a catturare (in certi casi anche a migliorare) la fonte fumettistica originaria, negli Stati Uniti e in Europa è invece piuttosto raro che accada, anche perché spesso la versione animata di un fumetto risulta edulcorata per poter realizzare un prodotto per tutti. Qui, forse anche perché la serie è Netflix e per il controllo diretto dell’autore, non c’è nessuna edulcorazione. C’è lo Zerocalcare dei libri a fumetti nella miglior versione: forse per sottolineare questo legame nel funerale (insolito, in una palestra) c’è un cameo di Michele Foschini, direttore editoriale della Bao e produttore esecutivo della serie.

In On Writing Stephen King scrive che la sincerità è fondamentale per un narratore. Ma la sincerità, direbbe un professore di matematica, è condizione necessaria ma non sufficiente.
Rech non fa autofiction: è un formidabile narratore come emerge anche in Strappare lungo i bordi.

Strappare lungo i bordi poster locandina

Scheda

Titolo originale: Strappare lungo i bordi
Regia: Zerocalcare
Paese/anno: Italia / 2021
Durata: 90’
Genere: Commedia, Animazione
Cast: Valerio Mastandrea, Zerocalcare
Sceneggiatura: Zerocalcare
Produttore: Michele Foschini, Davide Rosio, Giorgio Scorza
Casa di Produzione: Bao Publishing, Movimenti Production, Netflix Studios
Distribuzione: Netflix

Data di uscita: 17/11/2021

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