CITTÀ NOVECENTO

CITTÀ NOVECENTO

Fiction, immagini documento e approfondimenti per un filone di indagine che si apre con Città Novecento, lavoro cinematografico del regista Dario Biello alla riscoperta dei nuclei urbani di fondazione e dei villaggi operai del primo Novecento. Per una Italia che guardava al futuro.

Urbanistica al servizio della società

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Rileggere il territorio guardando indietro alle ragioni della sua genesi in un continuum che lega passato e futuro. Un’indagine in qualche modo antropologica condotta con gli strumenti cinematografici, seguendo un filo logico che lega città che vanno da Colleferro all’olivettiana Ivrea passando da Crespi D’Adda. È l’Italia del primo Novecento quella narrata nel docufilm Città Novecento del regista Dario Biello, prodotto da Filmedea nelle sale cinematografiche italiane dal 14 marzo. Nel suo intento didascalico il lavoro cinematografico si serve di tre linee narrative. Si parte con la fiction, la puntuale ricostruzione storica della città ideata attorno alla fabbrica Bombrini Parodi Delfino BPD in una efficace narrazione di una città operaia stretta appunto tra lo stabilimento, le case dei lavoratori e la chiesa, con il racconto di un Alessandro Haber che vaga – ma come figura esterna – sulla scena. Si segue poi la linea narrativa dei documenti d’archivio attingendo all’immenso repertorio di Cinecittà Luce, partner dell’operazione cinematografica. Terza linea narrativa è quella dell’approfondimento affidata a testimoni d’eccezione come, tra gli altri, il filosofo Massimo Cacciari e l’operaio-scrittore Antonio Pennacchi, scomparso il 3 agosto 2021, che quelle atmosfere le ha vissute sulla propria pelle.

L’elogio dell’estro architettonico di Riccardo Morandi

Città Novecento, un'immagine tratta dal film di Dario Biello
Città Novecento, un’immagine tratta dal film di Dario Biello

Molta parte del film mette in evidenza il genio architettonico che fu Riccardo Morandi, al quale si deve il progetto della città sorta attorno alla fabbrica. Un Morandi che proprio di recente è stato messo in discussione per la tragedia del crollo del ponte sul Polcevera, crollo ancora al centro di dolorose indagini. Il dato che emerge chiaro dalla visione del film è che l’Italia in quegli anni pensava e aveva un futuro. Un paese in trasformazione. Laddove non c’era nulla, nacque di sana pianta una cittadina tutt’attorno ad una fabbrica di armamenti. Una città “fondata”, ha commentato Pennacchi, come le vicine Città di Fondazione con la tipica architettura razionalista del Fascismo, volute da Mussolini nel periodo della bonifica. Si tratta in qualche modo di un film di archeologia cinematografica che vuole celebrare un passato guardando al futuro. Colleferro nel 2022 ha ottenuto il riconoscimento di Capitale Europea dello Spazio. Il film riesce nel suo intento celebrativo nobilitando una città che negli anni ha perduto i suoi connotati originari. Le figure degli industriali della B.P.D., quella di Morandi chiamato a progettare qualcosa di nuovo rispetto a quanto visto fino ad allora, le puntualizzazioni dei testimoni chiamati a pronunciarsi, sono tutti fattori che contribuiscono a gettare nuova luce aprendo chiavi di lettura interessanti.

Per il produttore “un’opera di sperimentazione”

Città Novecento è”, commenta il produttore Diego Biello, “un’opera di sperimentazione e ricerca, con la quale vogliamo raccontare le città come luoghi nei quali fare impresa, innovazione, architettura e socialità identitaria. È un viaggio che inizia dalla fondazione dei villaggi della rivoluzione industriale del XIX secolo e che intende spingersi fino alle città della rivoluzione spaziale del XXI secolo. La consideriamo una fiaba istruttiva per giovani e meno giovani, poiché lega il passato al futuro con la storia di una comunità chiamata a reinventarsi”.

Le città e le nuove comunità oggetto d’indagine

Città Novecento, un'immagine d'archivio del film di Dario Biello
Città Novecento, un’immagine d’archivio del film di Dario Biello

Un filone dalle numerose prospettive, quello aperto da Biello, che progetta una vera e propria serie. Nuovi lavori cinematografici che tratteranno delle città dell’utopia di inizio Ottocento, dei villaggi operai liberty di Crespi d’Adda, di Valdagno attorno alle manifatture Marzotto, proseguendo con la Città Nuova di Antonio Sant’Elia e con le città con l’architettura razionalista del periodo fascista di bonifica, balneari e dell’autarchia. Riflettori verranno puntati anche sulle città nella città come l’EUR, Cinecittà e Sapienza a Roma. Finestre verranno aperte anche sulle stagioni architettoniche del Dopoguerra con il piano fanfaniano dell’INA Casa alle cosiddette “città-azienda” come la Ivrea del grande industriale illuminato Adriano Olivetti, Metanopoli e i Villaggi ENI di Enrico Mattei, fino agli anni Ottanta del Novecento con la Milano 2 di Silvio Berlusconi. Approfondimenti, nelle intenzioni degli ideatori della serie dedicate alle città, riguarderanno anche il Borgo del Cachemire, la Tolomeo di Brunello Cucinelli. Con l’episodio Expostory verranno raccontate inoltre le città temporanee delle grandi Esposizioni Universali, da Londra 1851 a Dubai 2020. Città Novecento costituisce un’opera prima da rodare in vista di una serie che certo arricchirà a livello interdisciplinare le conoscenze nello stretto rapporto tra territorio, industria e nuove comunità.

Città Novecento, la locandina del film documentario di Dario Biello
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Scheda

Titolo originale: Città Novecento
Regia: Dario Biello
Paese/anno: Italia / 2021
Durata: 62’
Genere: Documentario
Cast: Alessandro Haber, Antonio Pennacchi, Claudia Conforti, Emilio Gentile, Gianfranco Siniscalchi, Giorgio Novello, Luigi Prestinenza Puglisi, Marzia Marandola, Massimo Cacciari, Maurizio Morandi
Sceneggiatura: Dario Biello
Fotografia: Filippo Silvestris
Montaggio: Simone Colombo, Fabio Crisante, Luigi Gamba
Musiche: Filippo Silvestris
Produttore: Diego Biello
Casa di Produzione: Filmedea, Istituto Luce
Distribuzione: Istituto Luce Cinecittà

Data di uscita: 14/03/2022

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Giornalista professionista, laureata in Scienze Politiche. Ha collaborato con Ansa e Il Tempo, passando poi alla collaborazione fissa con Il Messaggero. Ha scritto per L’Espresso, D La Repubblica delle Donne, Avvenimenti. Per le edizioni Media&Books ha pubblicato, con il luogotenente Francesco Leonardis, il libro Laureato in onestà (2017). Ha diretto il mensile ambientalista La Voce del Lago. Gestisce il sito www.ecolagodibracciano.it e dirige il mensile Gente di Bracciano. È presidente dal 1992 dell’Associazione Culturale Sabate - Museo Storico della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori” a Anguillara e, dal 2017, del Comitato Difesa Bacino Lacuale Bracciano-Martignano.

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