PARIGI, 13ARR.

PARIGI, 13ARR.

L’elegante bianco e nero di Parigi, 13Arr. per raccontare le fatiche, i sogni, le speranze sentimentali di giovani uomini e donne nella Parigi di oggi. Jacques Audiard smorza i toni ruvidi che sono l’anima del suo modo di pensare il cinema, ma non sacrifica la sua forza viscerale. Già passato a Cannes 2021, ora in sala.

Cercare l’amore a Parigi

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Il 13° arrondissement di Parigi ha poche attrattive da offrire al turista e una delle cose più interessanti da quelle parti è Les Olympiades, è il titolo in originale, un complesso residenziale vagamente intimidatorio composto da otto enormi torri di cemento costruite tra la fine degli anni’60 e i primi ’70, a ognuna il nome di una città olimpica. Su questo fondo, asciutto e poco seducente, Jacques Audiard (Il profeta) indaga l’intimità sentimentale dei giovani (e bravi) protagonisti del suo nuovo Parigi, 13Arr. In concorso a Cannes 2021 e in sala in Italia dal 24 marzo 2022. Per il cinema di Audiard, cupo e dannatamente virile, il film rappresenta un contrappunto stimolante. Giovane, ottimista e vibrante, ma immerso fino al collo nelle contraddizioni nella vita, gioca bene a mischiare il dolore all’apertura dei sentimenti.

Da Emilie a Camille, da Camille a Nora, da Nora a Amber

Parigi, 13Arr., Lucie Zhang e Makita Samba in una scena dal film di Jacques Audiard
Parigi, 13Arr., Lucie Zhang e Makita Samba in una scena dal film di Jacques Audiard

Da una serie di storie del fumettista americano Adrian Tomine. Emilie (Lucie Zhang) lavora in un call center con tanti saluti alla laurea in Scienze Politiche e accoglie come coinquilino Camille (Makita Samba), che nella vita insegna. A nessuna scintilla dovrebbe essere concesso di scoccare così rapidamente ma loro non se ne preoccupano fino al punto in cui il sesso, troppo e troppo presto, il crescente coinvolgimento sentimentale di Emilie, fanno a pezzi la convivenza (e non solo). Da qui in avanti, per lei, solo app di dating.

Ascolta “Spencer da colpo di fulmine. Da vedere anche Audiard e il nuovo Altrimenti ci arrabbiamo” su Spreaker.

Nel frattempo arriva a Parigi Nora (Noémie Merlant), che non sa molto del mondo e oltre una certa distanza non è disposta a spingersi. Prova a riprendere gli studi dopo i trenta ma le cose non vanno bene, finisce a lavorare nell’agenzia immobiliare temporaneamente gestita da Camille. Cercando prima di non farsi coinvolgere, poi di aprirsi con fiducia. Sarà il legame piuttosto insolito con Amber (Jehnny Beth), l’amica di videochiamate che di lavoro è cam girl, a offrirle una prospettiva più radicata sulla sua vita, sentimentale e non.

Un po’ come Rohmer, con il sesso al posto delle parole

Parigi, 13Arr., Noémie Merlant e Makita Samba in una scena dal film di Jacques Audiard
Parigi, 13Arr., Noémie Merlant e Makita Samba in una scena dal film di Jacques Audiard

A livello concettuale, con Parigi, 13Arr. il gioco di Jacques Audiard è la contaminazione deliberata, costruttiva, di una visione d’autore e della sua purezza. La sceneggiatura scritta a sei mani, due terzi delle quali appartengono a Léa Mysius e a Céline Sciamma (Ritratto della giovane in fiamme), non cerca in nessun modo di ingentilire l’Audiard pensiero. Tantomeno di agganciarlo furbescamente a treni contemporanei e sessualmente molto fluidi. Piuttosto indirizza la sua potenza e la sua visceralità verso direzioni e contesti psicologici differenti. L’esplorazione dell’intimità sentimentale di questi giovani parigini, d’adozione o meno, che si passano attraverso nella vita di tutti i giorni e sono un po’ amici, un po’ amanti e chissà cos’altro, non perde un’oncia della ruvidezza e della sensualità dell’idea di cinema di riferimento, ma gli accosta una dolcezza e un senso del racconto sentimentale davvero insolito. Immaginate un film di Rohmer, con il sesso al posto delle parole.

Cuore politico, racconto delle persone e dei sentimenti

Parigi, 13Arr., una solitaria Lucie Zhang nel film di Jacques Audiard
Parigi, 13Arr., una solitaria Lucie Zhang nel film di Jacques Audiard

Il riferimento stilistico a un certo cinema francese dei sentimenti riposa nell’elegantissimo bianco e nero di Paul Guilhaume. È con un certo pudore che Parigi, 13Arr. butta lì di quando in quando accenni a precariato, migrazioni, rigenerazione urbana e nuove forme di socialità sentimentale e sessuale. Quasi avesse paura a nascondere un cuore politico che in realtà è parecchio ingombrante, ma non fa mai a pugni con l’affresco amoroso. Occupa tutto il perimetro visivo e simbolico del film, racchiuso com’è nell’eterogeneità, nella multiculturalità, nella trasversalità dei personaggi, degli sfondi, dei punti di vista. Che si rincorrono lungo l’arco della storia, episodica e frammentata, frastagliata come la vita.

Vale per ogni personaggio, grazie all’intenso senso del dovere e al divertimento degli interpreti, bravi tutti, cominciando dalla Merlant, che qui da noi è più conosciuta, per arrivare agli altri, usare lo spazio fisico (le case, l’Olympiades) come riflesso del proprio spazio interiore. Per cercare di capire in che modo stare nel mondo, amore, amicizia o qualcosa di più ambiguo e sottile lungo la terra di nessuno che li separa.

La storia del film è la storia dello spazio, delle persone e dei sentimenti, la storia delle cose. Parole, telefoni, schermi. Linguaggi del sentimento che cercano un’improbabile ma necessaria armonia. Il sesso in Parigi, 13Arr. è insieme promessa e occasione mancata, non è mai soddisfacente come uno se lo immagina, c’è sempre qualcosa che non va, il senso è quello di un percorso, un miglioramento, una ricerca costante. Come il cinema di Jacques Audiard. Il suo ultimo film è una deviazione interessante, sobria (dato lo standard) e più rilassata. Colpisce meno dei suoi cazzotti più celebri, ma colpisce comunque e bisognerà misurarne l’impatto sui progetti futuri.

Parigi, 13Arr., la locandina italiana del film di Jacques Audiard
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Scheda

Titolo originale: Les Olympiades
Regia: Jacques Audiard
Paese/anno: Francia / 2021
Durata: 105’
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale
Cast: Noémie Merlant, Raphaël Quenard, Anaïde Rozam, Fabienne Galula, Jehnny Beth, Léa Rostain, Makita Samba, Agathe Mougin, Camille Léon-Fucien, Cheng Xing Xing, Geneviève Doang, Isadora Guzniczak, Lilian Nze Nong, Lucie Zhang, Léo Mira, Oceane Cairaty, Ornella Nzingoula, Pol White, Stéphanie Germonpré, Tony Zola, Yang Rong-Ying
Sceneggiatura: Céline Sciamma, Nicolas Livecchi, Léa Mysius, Jacques Audiard
Fotografia: Paul Guilhaume
Montaggio: Juliette Welfling
Musiche: Rone
Produttore: Valérie Schermann, Jacques Audiard
Casa di Produzione: Page 114, France 2 Cinéma, France Télévisions, Canal+, Ciné+, Cofinova 17
Distribuzione: Europictures

Data di uscita: 24/03/2022

Trailer

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Nato a Roma a un certo punto degli anni '80 del secolo scorso. Laurea in Scienze Politiche. Amo il cinema, la musica, la letteratura. Aspirante maratoneta.

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