PER NIENTE AL MONDO
La seconda regia di Ciro D’Emilio, Per niente al mondo, ci porta in un viaggio senza ritorno nell’animo tormentato di un uomo che ha subito una privazione, un’ingiustizia per cui non sembra esistere risarcimento abbastanza grande. Grazie, poi, all’interpretazione di Guido Caprino, che porta sulle spalle la sorte di tutto il film, si entra in un vortice di emozioni dalle quali è impossibile sfuggire nonostante il dolore morale e fisico percepito.
Storia di un uomo
Raccontando l’assurda vicenda di Josef K., Kafka ha messo in evidenza tutta l’assurdità di un destino che si abbatte su di un uomo senza una motivazione apparente. Oltre questo, però, il cuore più angosciante de Il processo è rappresentato dall’impossibilità di azione del personaggio che, invece, si trova a dover subire gli effetti negativi di un giudizio affrettato e di cui si ignorano le cause. La stessa atmosfera permea Per niente al mondo, seconda regia di Ciro D’Emilio che porta sullo schermo il destino beffardo di Bernardo, chef di successo arrestato per un delitto mai commesso e, soprattutto, condannato dalla piccola società in cui vive nonostante la definitiva assoluzione.
Se a tutto questo si aggiunge l’immagine sempre un po’ plumbea di una provincia del nord Italia e di una cultura generale basata essenzialmente sul lavoro, specchio del proprio successo e di una certa appartenenza sociale, si va delineando effettivamente un’atmosfera profondamente kafkiana. Qui, infatti, il protagonista si confronta costantemente con l’ambiente intorno a lui che, oltre a giudicare in modo silente, lo condanna a un’invisibilità che sembra non avere fine. Ed è proprio in questo processo in cui l’esterno va ad agire costantemente con l’interiorità di Bernardo e la sua stabilità emotiva, che nasce il legame empatico.
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Attraverso l’interpretazione naturale e mai sopra le righe di Guido Caprino, infatti, in Per niente al mondo si entra immediatamente nel cuore e nella mente tormentata di un uomo la cui esistenza è stata messa in stand by dagli errori altrui. Un legame che si fa sempre più forte mano a mano che si entra nel cuore della vicenda, fino a esplodere in un bisogno di protezione e scoramento negli ultimi momenti della narrazione. Questo vuol dire, dunque, che D’Emilio e Caprino sono riusciti a consegnare una pellicola profondamente umana e, soprattutto, vibrante di un dolore che, seppur non urlato o manifestato in modo plateale, riesce a passare lo schermo come un’onda anomala.
Vittima e colpevole
Bernardo è uno chef rinomato e un uomo di successo. È conosciuto per avere un olfatto sopraffino, grazie al quale riconosce a occhi chiusi qualsiasi bottiglia di vino, e per l’amore per le macchine da rally che pilota ad alta velocità senza alcun timore. A riempire la sua vita, poi, c’è anche la figlia Giuditta e gli amici di sempre che, anche se in modo diverso, con lui condividono successi e stile di vita. Una vita perfetta, soprattutto perché guadagnata con fatica e impegno. Bernardo, infatti, ha umili origini e nessuno gli ha mai regalato nulla. L’incanto, però, si dissolve quando viene arrestato, senza alcun motivo apparente. Un evento di per se assurdo e incomprensibile che non solo sospende il suo percorso professionale ma lo rende sconosciuto agli occhi di chi, fino al giorno prima, lo aveva chiamato amico. Un’esperienza, quella della detenzione da innocente, che finirà per privare Bernardo non solo della propria esistenza ma, soprattutto, dell’anima.
Questo, dunque, è il punto di partenza per iniziare una vera e propria discesa agli inferi compiuta, passo dopo passo, accanto a un personaggio che si vorrebbe salvare da se stesso. Rispetto alla sua opera prima Un giorno all’improvviso, in questo film il regista riesce però a orchestrare un movimento continuo che, andando dal passato al presente, dalla memoria alla realtà e dall’esterno all’interiorità del protagonista, crea una visione che non sia esclusivamente soggettiva.
La vicenda di Bernardo, infatti, vittima di un errore giudiziario, prende spunto non solamente da fatti di cronaca non insoliti ma, soprattutto, da quell’ansia di vita e di riscossa che induce all’errore. In questo senso, dunque, l’uomo diventa l’emblema stesso del personaggio kafkiano. La vittima per eccellenza, visto che, dopo aver subito il giudizio della legge, deve sostenere quello della società e, soprattutto, il suo. Un insieme di emozioni devastanti che potevano essere potenzialmente fagocitanti per la storia ma che, grazie alla mano del regista di Per niente al mondo e all’interpretazione di Caprino sono state, invece, funzionali e necessarie per costruire tutto l’apparato emotivo di Bernardo.
Il mondo intorno a noi
Come è stato già accennato, il film si muove essenzialmente su due livelli, quello esterno e un altro più interiore e intimista. Il primo, però, è dotato di una forza devastante, tanto da andare a definire nel bene ma soprattutto nel male, la condizione emotiva vissuta dal personaggio. In questo caso, dunque, le relazioni sociali, le aspettative altrui e le mancate occasioni assumono un ruolo centrale tanto da andare a interagire con Bernardo, direzionando ogni sua azione successiva allo scarceramento.
Quello che si va delineando in Per niente al mondo, in modo quasi inconsapevole, è però una vera e propria tragedia greca che mostra tutte le caratteristiche narrative di questo genere. Il mondo esterno, infatti, agisce in modo chiaro su ogni personaggio, mettendo alla prova la forza, l’integrità o la capacità di resistenza. E come un deus ex machina le convenzioni sociali e le aspettative personali forgiano le personalità e direzionano le azioni. Peccato, però, che il prezzo da pagare sia molto alto e non risparmi nessuno di loro. Ognuno, infatti, dovrà versare un tributo piuttosto alto al proprio stile di vita e, soprattutto, alle scelte umane compiute.
Scheda
Titolo originale: Per niente al mondo
Regia: Ciro D'Emilio
Paese/anno: Italia / 2022
Durata: 105’
Genere: Drammatico
Cast: Antonella Attili, Antonio Zavatteri, Boris Isakovic, Guido Caprino, Valentina Carnelutti, Diego Ribon, Irene Casagrande, Josafat Vagni
Sceneggiatura: Ciro D'Emilio, Cosimo Calamini
Fotografia: Salvatore Landi
Montaggio: Gianluca Scarpa
Musiche: Bruno Falanga
Produttore: Andrea Calbucci, Maurizio Piazza
Casa di Produzione: Lungta Film, Sky, Rai Cinema, Vision Distribution
Distribuzione: Vision Distribution
Data di uscita: 15/09/2022