ATHENA

ATHENA

Athena si distingue innanzitutto per il particolare focus sull’essere umano. La rabbia sorda di Karim, la forzata razionalità di Abdel, ma anche la paura di un giovane poliziotto che, invece di combattere insieme ai suoi colleghi, vorrebbe trovarsi a casa sua a giocare con le sue due figliolette gemelle, fanno, così, da protagonisti assoluti. Alla Mostra del Cinema di Venezia 2022.

Per le strade di Parigi

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Scriveva, a suo tempo, Erasmo da Rotterdam che ogni guerra è sbagliata. Ogni guerra, del passato come del presente, ha portato solo a morte, distruzione e povertà. Stesso discorso vale per le guerre cittadine, durante le quali un crescendo di violenza può portare alle più drammatiche conseguenze. Nel suo lungometraggio Athena – presentato in concorso alla 79a Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia – il regista Romain Gavras – figlio del celebre Costa-Gavras – ha messo in scena, dunque, proprio una guerra cittadina, in cui il dramma di tre fratelli si consuma in un quartiere alla periferia di Parigi, Athena, appunto, vero e proprio palcoscenico di una sorta di tragedia greca in chiave postmoderna.

Fratelli

Athena, una scena del film
Athena, una scena del film di Romain Gavras

La storia messa in scena, dunque, è quella di due fratelli agli antipodi, Abdel e Karim. Abdel si è arruolato da tempo nell’esercito e, nel momento in cui il suo fratellino di tredici anni viene picchiato a morte proprio da alcuni poliziotti, è costretto a tornare nel suo quartiere per stare vicino alla sua famiglia. Karim, invece, è più giovane e impulsivo. Rimasto a vivere ad Athena, il ragazzo, in seguito alla morte del fratello, organizza una violenta sommossa insieme ai suoi amici e vicini di casa, al fine di venire a conoscenza dei nomi degli assassini. Polizia e civili si scontrano ancora una volta. Chi avrà la meglio? O, meglio ancora, avrà mai qualcuno la meglio?

Particolari punti di vista

Athena, Anthony Bajon in una scena del film
Athena, Anthony Bajon in una scena del film di Romain Gavras

Un lungo piano sequenza in apertura del lungometraggio ci accompagna per mano nel mondo di Abdel e Karim. Agili carrellate e dolly ci mostrano il quartiere nella sua interezza. In Athena il regista non ha avuto paura di osare e di calcare la mano, rappresentando spesso gli scontri tra poliziotti e civili quasi a mo’ di astratta coreografia. Eppure, la vera peculiarità di questo lungometraggio di Romain Gavras è un’altra. Nel trasmetterci di volta in volta le emozioni dei protagonisti, infatti, il cineasta ha frequentemente optato per intensi primi piani, seguendo costantemente i suoi personaggi nel loro peregrinare per il quartiere e optando per stacchi di montaggio solo nel momento di concentrarsi, di volta in volta, su una figura diversa.

Umani troppo umani

Athena, Dali Benssalah in una scena del film
Athena, Dali Benssalah in una scena del film di Romain Gavras

Una scelta, la presente, indubbiamente interessante, che mette in primo piano l’essere umano e il suo personale dramma, facendo sì che ognuno dei protagonisti venga posto allo stesso livello degli altri, con tutte le sue paure, la sua rabbia, la sua debolezza. Già, perché di fatto Athena, pur non trattando per la prima volta un tema scottante e tristemente attuale come quello degli abusi da parte di agenti in divisa su civili innocenti, si distingue innanzitutto per il particolare focus sull’essere umano stesso. La rabbia sorda di Karim, la forzata razionalità di Abdel, ma anche la paura di un giovane poliziotto che, invece di combattere insieme ai suoi colleghi, vorrebbe trovarsi a casa sua a giocare con le sue due figliolette gemelle, fanno, così, da protagonisti assoluti.

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Peccati veniali

Athena, Sami Slimane in una scena del film
Athena, Sami Slimane in una scena del film di Romain Gavras

Non c’è mai il tempo per riprendere fiato, durante la visione di Athena. Nemmeno quando i due fratelli cercano, insieme, di arrivare a una sorta di tregua. Gli eventi si susseguono freneticamente uno dopo l’altro, mantenendo un buon ritmo fino alla fine quando, tuttavia, proprio appena prima dei titoli di coda, il pathos viene smorzato a causa di una soluzione eccessivamente didascalica. Poco male, però. Considerato nell’insieme, infatti, questo importante lungometraggio di Romain Gavras riesce complessivamente bene nei suoi intenti. E con la sua soddisfacente resa finale si fa anche perdonare qualche virtuosismo registico di troppo.

Athena, la locandina italiana del film

Scheda

Titolo originale: Athena
Regia: Romain Gavras
Paese/anno: Francia / 2022
Durata: 97’
Genere: Drammatico, Azione, Thriller
Cast: Dali Benssalah, Alexis Manenti, Anthony Bajon, Guy Donald Koukissa, Karim Lasmi, Mehdi Abdelhakmi, Ouassini Embarek, Radostina Rogliano, Sami Slimane, Tarek Haddaji
Sceneggiatura: Ladj Ly, Romain Gavras, Elias Belkeddar
Fotografia: Matias Boucard
Montaggio: Benjamin Weill
Produttore: Ladj Ly, Mourad Belkeddar, Romain Gavras
Casa di Produzione: Iconoclast
Distribuzione: Netflix

Data di uscita: 23/09/2022

Trailer

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Dopo la laurea in Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione presso l’Università La Sapienza di Roma, mi sono diplomata in regia e sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma, con un workshop di critica cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2013 scrivo di cinema con il blog Entr’Acte, con il quotidiano Roma e con le testate CineClandestino.it, Mondospettacolo, Cabiria Magazine, e, ovviamente, Asbury Movies. Presidente del Circolo del Cinema "La Carrozza d'Oro", nel 2019 ho fondato la rivista Cinema Austriaco.

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