IL GATTO CON GLI STIVALI 2 – L’ULTIMO DESIDERIO

IL GATTO CON GLI STIVALI 2 – L’ULTIMO DESIDERIO

Diretto da Joel Crawford, Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio ci mostra un protagonista inaspettato che, dovendo fare i conti con la superficialità con cui ha gettato via alcune delle sue preziose vite, prova a confrontarsi col suo passato e, soprattutto, con il futuro.

C’era una volta un eroe, con tante macchie e qualche paura

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Ha il piglio di un avventuriero, il fascino di un conquistatore e l’ironia di una simpatica canaglia. I suoi segni distintivi sono un mantello, un cappello con una grande piuma, una spada con cui affrontare ogni nemico e, ovviamente degli stivali. E non poteva essere altrimenti visto che lui è proprio Puss in the Boots, meglio noto come Il gatto con gli stivali. Il primo a raccontare le sue gesta, volte sempre all’inganno, è stato un certo Giovanni Straparola che, addirittura nel 1550, scrisse un racconto dedicato a lui e lo inserì nella raccolta Le piacevoli notti.

Da quel momento in poi, però, il gatto con gli stivali ne ha fatta di strada. Non solo è apparso nei secoli successivi in molte raccolte di favole ma, soprattutto, è riuscito a ricavarsi un posto da protagonista in quel regno Far Far Away. Perché, nonostante rientrasse di diritto tra le creature fantastiche, è la DreamWorks che lo ha trasformato in una fascinosa canaglia con l’accento inequivocabilmente iberico di Antonio Banderas e la capacità di intenerire con i suoi grandi occhioni.

Non è un caso, dunque, che nell’affollatissimo cast di Shrek, il gattosia stato il solo a guadagnare uno spin-off tutto per se, facendo sfoggio di una tracotanza alla Zorro ereditata, con molta probabilità, sempre da quel Banderas che gli presta voce e personalità. Dopo il primo film realizzato da Chris Miller nel 2011, dunque, adesso è arrivato il momento di tornare a indossare gli stivali per una nuova avventura. Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio, diretto da Joel Crawford, ci mostra un protagonista inaspettato che, dovendo fare i conti con la superficialità con cui ha gettato via alcune delle sue preziose vite, prova a confrontarsi con il passato e, soprattutto, con il futuro. Nonostante tutte le difficoltà sulla sua strada, però, non perde il suo sfrontato sarcasmo. Il che vuol dire, tradotto in resa cinematografica, garantire una narrazione dal ritmo intenso e dalle buone soluzioni comiche.

Quando ti è rimasta solo una vita

Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio, un Gatto suonatore in una scena
Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio, un Gatto suonatore in una scena del film

Il mondo felino è caratterizzato da alcune convinzioni che, nella maggior parte dei casi, appartengono alla superstizione o a delle credenze popolari. Una di queste, per esempio, afferma che un gatto riesce sempre ad atterrare sulle zampe da qualsiasi altezza si lanci. La più nota, però, riguarda la loro longevità. Si dice, infatti, che i felini abbiano nove vite, il che fa di loro degli animali pressoché resistenti a tutto. Un modo di dire che si deve, probabilmente alla loro agilità di fronte a un eventuale pericolo ma che, almeno nel mondo delle favole, rappresenta un dato di fatto indiscutibile.

Questo vuol dire che, per esempio, uno spavaldo spadaccino come il gatto con gli stivali si è sentito libero di vivere pericolosamente senza fare troppo caso alle vite che, di volta in volta, andava perdendo scioccamente. Cosa fare, però quando, alla fine dei giochi, rimane una sola ed esclusiva esistenza? Su questo interrogativo si basa la struttura narrativa di tutto questo Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio che, pur utilizzando le forme e il linguaggio di un genere lieve, conduce verso alcune riflessioni interessanti.

Da una parte c’è la nuova e terrorizzante paura di morire, dall’altra l’annosa questione di onorare nel migliore dei modi l’unica esistenza a disposizione. Perché, come ricorda Perrito, la nuova spalla canina di Gatto, una vita sola può bastare purché si decida di viverla nel migliore dei modi senza paralizzarsi o fare di se stessi l’unico faro indiscusso. Perché, se c’è un concetto che traspare chiaramente da questo secondo capitolo, è che la solitudine non dona a nessuno. Nemmeno nel fantastico mondo delle favole.

Gatto, Kitty e Perrito: il team amicizia

Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio, Gatto, Kitty e Perrito in una sequenza
Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio, Gatto, Kitty e Perrito in una sequenza del film

Per confermare il concetto appena espresso lo sceneggiatore Paul Fisher costruisce intorno al personaggio un gruppo, chiamato proprio Team Amicizia. Ovviamente si tratta dell’immancabile presenza di comprimari che, lungi dall’essere personaggi di secondo piano, sono quelli cui è affidata proprio la parte più caratteristica e comica della narrazione. Una lezione che, almeno per quanto riguarda gli ambiti della DreamWorks è stata perfettamente appresa dopo il successo personale ottenuto dal personaggio di Ciuchino. Oltre, però, a svolgere un ruolo concreto per la buona riuscita dell’animazione, Kitty e Perrito assumono anche il compito di condurre Gatto verso una crescita personale, portandolo a un livello superiore rispetto a quello dell’avventuriero che ride in faccia alla morte o che venera la propria leggenda.

Per la prima volta, infatti, l’eroe di Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio ha paura e, suo malgrado, scopre la forza e l’orgoglio che può nascere da questa sensazione grazie a un piccolo cucciolo di cane diventato la sua mascotte. Niente paura, però, Gatto non rinuncerà certo a indossare i suoi stivali. Anzi, con gli amici, diventati ricercati numeri uno come lui, salpa verso nuove avventure. Qual è la meta? Ovviamente quel regno Far Far Away. Il che vuol dire che la sua storia non è certo finita qua, e lo rivedremo presto su questi schermi.

Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio, la locandina italiana

Scheda

Regia: Joel Crawford, Januel Mercado
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Durata: 100’
Genere: Commedia, Avventura, Animazione, Fantastico
Cast: Florence Pugh, Antonio Banderas, Olivia Colman, Salma Hayek, Wagner Moura, Harvey Guillén, Ray Winstone, Conrad Vernon, Da'Vine Joy Randolph, James Ryan, John Mulaney, Samson Kayo, Al Rodrigo, Anthony Mendez, Cameron Hales, Januel Mercado, Joel Crawford, Kevin McCann, Miguel Gabriel, Natalia Cronembold, Paul Fisher
Sceneggiatura: Paul Fisher, Tommy Swerdlow
Montaggio: James Ryan
Musiche: Heitor Pereira
Produttore: Christopher Meledandri, Andrew Adamson, Mark Swift
Casa di Produzione: Pacific Data Images (PDI), DreamWorks Animation
Distribuzione: Universal Pictures

Data di uscita: 07/12/2022

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Fin da bambina, ho sempre desiderato raccontare storie. Ed eccomi qui, dopo un po’ di tempo, a fare proprio quello che desideravo, narrando o reinterpretando il mondo immaginato da altri. Da quando ho iniziato a occuparmi di giornalismo, ho capito che la lieve profondità del cinema era il mio luogo naturale. E non poteva essere altrimenti, visto che, grazie a mia madre, sono cresciuta a pane, musical, suspense di Hitchcock, animazioni Disney e le galassie lontane lontane di Star Wars; e un ruolo importante l’ha avuto anche il romanticismo di Truffaut. Nel tempo sono diventata giornalista pubblicista; da Radio Incontro e il giornale locale La voce di Roma, passando per altri magazine cinematografici come Movieplayer e il blog al femminile Smackonline, ho capito che ciò che conta è avere una struggente passione per questo lavoro. D’altronde, viste le difficoltà e le frustrazioni che spesso s’incontrano, serve un grande amore per continuare.

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