IL CORSETTO DELL’IMPERATRICE

Ne Il corsetto dell’imperatrice, la regista Marie Kreutzer non ha avuto paura di osare, di calcare la mano, al fine di regalarci un ritratto disincantato e il più possibile realistico di Elisabetta d’Austria (qui impersonata da un’ottima Vicky Krieps). La sua macchina da presa si muove “selvaggia” per le stanze del Palazzo di Schönbrunn o anche all’aperto, quando la protagonista corre spensierata a cavallo, mentre le musiche fanno da contrappunto alle vicende messe in scena.
Un’insolita Sissi
Ciò che immediatamente ci viene in mente, nel momento in cui vediamo il film Il corsetto dell’imperatrice – ultima fatica della regista austriaca Marie Kreutzer, presentata in anteprima mondiale in occasione del Festival di Cannes 2022, all’interno della sezione Un Certain Regard, dove la protagonista Vicky Krieps è stata premiata come miglior attrice – è un altro celebre film che negli scorsi anni ha colpito pubblico e critica per la singolare messa in scena adottata: Marie Antoinette, diretto da Sofia Coppola nel 2006. Già, perché, di fatto, in entrambi i lungometraggi vediamo due ritratti di due celebri sovrane del passato in chiave “pop”. E ciò non riguarda soltanto il particolare commento musicale scelto, ma anche la possibilità di “osservare” le vite delle due protagoniste sotto insoliti punti di vista. Ma andiamo per gradi.
Non più “La principessa Sissi”

Ne Il corsetto dell’imperatrice – ora in uscita anche nelle sale italiane – Marie Kreutzer ha deciso di raccontarci la figura dell’imperatrice Elisabetta d’Austria (da tutti soprannominata affettuosamente “Sissi”) in maniera del tutto singolare, se si pensa ai fortunati lungometraggi diretti da Ernst Marischka tra il 1955 e il 1957 che vedevano protagonista la grande Romy Schneider nel ruolo di una giovanissima Sissi alle prese con la dura vita di corte. In questa occasione, infatti, l’imperatrice, innanzitutto, non è più giovanissima, ma, al contrario, alla vigilia del suo quarantesimo compleanno, si trova a dover fare i conti con il passare del tempo e con la sua stessa vita, sempre più insofferente nei confronti della corte viennese e costantemente desiderosa di scappare via lontano.
Lontano dall’immaginario collettivo

L’Elisabetta d’Austria di Il corsetto dell’imperatrice è, dunque, fortemente lontana dall’immagine edulcorata e dai toni fortemente favolistici che da sempre ci è stata trasmessa. In questa occasione, infatti, vediamo un’imperatrice estremamente umana, non “priva di macchia”, continuamente ossessionata dal suo aspetto fisico (come lo stesso titolo sta a suggerire, ella era solita stringere la sua già esile vita in scomodi corsetti), desiderosa di trasgredire e alle prese con un matrimonio – quello con l’Imperatore Francesco Giuseppe, qui impersonato da Florian Techtmeister – ormai privo di linfa vitale. Ne Il corsetto dell’imperatrice capita addirittura di vedere – cosa a dir poco impensabile negli anni Cinquanta, quando bisognava trasmettere alla nazione e al mondo un’immagine ben precisa dell’ex famiglia imperiale – come l’imperatrice inizi ad assumere eroina, “una nuova medicina del tutto priva di effetti collaterali”, secondo il medico di corte.
A ritmo di musica… sognando l’Oscar!

Marie Kreutzer, dal canto suo, non ha avuto paura di osare, di calcare la mano, al fine di regalarci un ritratto disincantato e il più possibile realistico di Elisabetta d’Austria. La sua macchina da presa si muove “selvaggia” per le stanze del Palazzo di Schönbrunn o anche all’aperto, quando la protagonista corre spensierata a cavallo. Allo stesso modo, come già brevemente accennato, le musiche – a opera della cantautrice francese Camille – fanno da ottimo contrappunto alle vicende messe in scena e, nello specifico, alle ambientazioni, le quali, soprattutto per quanto riguarda le scene in interni, risultano talmente “pompose” da trasmettere addirittura un forte senso di claustrofobia. Dato il particolare approccio scelto, dunque, Il corsetto dell’imperatrice è stato un a vera e propria rivelazione in Austria, al punto da essere stato scelto per essere presentato come candidato all’Oscar per il Miglior Film Straniero. E vedremo cosa ne penserà l’Academy!

Scheda
Titolo originale: Corsage
Regia: Marie Kreutzer
Paese/anno: Lussemburgo, Francia, Germania, Austria / 2022
Durata: 113’
Genere: Drammatico, Storico, Biografico
Cast: Vicky Krieps, Colin Morgan, Finnegan Oldfield, Aaron Friesz, Alexander Pschill, Alma Hasun, Florian Teichtmeister, Ivana Urban, Jeanne Werner, Katharina Lorenz, Lilly Marie Tschörtner, Manuel Rubey, Raphael von Bargen, Regina Fritsch, Tamás Lengyel
Sceneggiatura: Marie Kreutzer
Fotografia: Judith Kaufmann
Montaggio: Ulrike Kofler
Musiche: Camille
Produttore: Simon Ofenloch, Johanna Scherz, Amaury Ovise, Maren Ade, Jean-Christophe Reymond, Jonas Dornbach, Janine Jackowski, Olivier Père, Jani Thiltges, Bernard Michaux, Alexander Bohr, Claude Waringo, Alexander Glehr
Casa di Produzione: Samsa Film, Arte France Cinéma, Kazak Productions, Film AG Produktion, Komplizen Film, ZDF Studios, ARTE, ORF Film/Fernseh-Abkommen
Distribuzione: BiM Distribuzione
Data di uscita: 07/12/2022