PERFETTA ILLUSIONE

PERFETTA ILLUSIONE

Dopo dieci anni, Pappi Corsicato torna al cinema di fiction con un’opera che cita Balzac e Woody Allen, mescolando melò e noir; Pefetta illusione è la storia di un triangolo che si problematizza nel suo svolgimento e si tinge di nero, elegante ai limiti del formalismo, ma credibile nella descrizione dei suoi personaggi e della rete che li imprigiona.

Vite sdoppiate

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A cinque anni dal documentario L’arte viva di Julian Schnabel, e a dieci dal suo ultimo film di fiction (Il volto di un’altra, del 2012) Pappi Corsicato torna dietro la macchina da presa, confermando un eclettismo capace di andare oltre la scontata derivazione almodovariana del suo cinema. I riferimenti di questo Perfetta illusione si situano dichiaratamente tra Balzac (il film è un libero adattamento di Le illusioni perdute) e il Woody Allen di Match Point, partendo dal melodramma borghese e corteggiando il melò, fino a emergere come un noir contemporaneo con tutti i crismi del genere. Un cinema che trasporta in una Milano contemporanea essa stessa più illusoria che reale – le riprese sono state effettuate in parte anche nella Capitale, generando un contrasto tra luoghi abbastanza visibile e straniante – una vicenda di passioni, inganni e (nella seconda parte) morte, tanto sordida nelle pulsioni che mette in scena quanto elegante e classica nella confezione. Un contrasto, quello tra la lucentezza e ricercatezza formale dell’estetica e l’abiezione del contenuto, che nasce esso stesso dalla fusione di due generi come il melodramma e il noir, entrambi legati a un’idea classica di cinema ed entrambi capaci di indagare a fondo nell’animo umano e nelle sue tante contraddizioni.

Triangolo noir

Perfetta illusione, Giuseppe Maggio e Margherita Vicario in una sequenza del film
Perfetta illusione, Giuseppe Maggio e Margherita Vicario in una sequenza del film di Pappi Corsicato

La vicenda ha per protagonisti Toni e Paola (interpretati rispettivamente da Giuseppe Maggio e Margherita Vicario), giovane coppia residente in periferia, che vede la possibilità di dare una svolta alla propria vita quando a lui viene promessa una prestigiosa promozione lavorativa. Un’azione incauta compiuta sul lavoro, tuttavia, provoca invece il licenziamento immediato di Toni dalla Spa di cui è dipendente, facendo sì che il giovane si ritrovi improvvisamente privo di impiego; ma l’incontro casuale con Chiara (Carolina Sala), ragazza affascinante e ricca, consente a Toni di intravedere un futuro diverso, e forse anche migliore, di quello che gli si prefigurava. Chiara procura infatti a Toni un impiego presso una galleria d’arte; il contatto con l’ambiente artistico milanese consente al giovane di tornare a sperare che la sua vecchia passione (la pittura) possa trasformarsi finalmente in un vero e proprio lavoro. Intanto, tra Toni e Chiara esplode incontrollabile la passione, mentre lui continua a mentire sia alla ragazza che alla sua compagna, iniziando a condurre quella che è di fatto una doppia vita; ma la fragilità del castello di bugie messo in piedi dal giovane si rivelerà quando un tragico imprevisto cambierà la vita di tutti e tre.

Illusi e illusionisti

Perfetta illusione, Giuseppe Maggio e Sandra Ceccarelli in una scena del film
Perfetta illusione, Giuseppe Maggio e Sandra Ceccarelli in una scena del film di Pappi Corsicato

Coerentemente col suo titolo, Perfetta illusione mette in scena una storia di illusioni, inganni e mistificazioni a tutti i livelli, di cui il protagonista principale risulta di volta in volta fautore e vittima; è illusorio il suo sogno di una vita borghese perfetta attraverso la promozione lavorativa, illusione che lui stesso trasmette alla sua compagna, di cui sostiene senza averne i mezzi il progetto di aprire un negozio; è illusoria la sua idea di sfondare nel mondo dell’arte, procurandosi nel contempo un biglietto d’ingresso in quell’alta borghesia capace di aprire tutte le porte, a cui guarda con malcelata invidia; è illusoria la sua speranza di avere accanto una compagna che assecondi finalmente le sue velleità artistiche, ed è illusoria la volontà di lei, incoraggiata e sostenuta dalle di lui bugie, di affrancarsi finalmente dall’ingombrante protezione paterna. Tutti i personaggi sono in cerca di una ridefinizione delle loro identità, a disagio nell’indossare una “maschera” che condiziona a tutti i livelli la loro esistenza; ma nel gioco delle maschere sociali e dei ruoli di volta in volta assunti, e nella ricerca ossessiva di una svolta (tanto sentimentale quanto personale e lavorativa) sarà proprio Toni a finire per scindersi e diventare vittima delle sue stesse mistificazioni, perdendo il controllo sulla propria esistenza e i suoi stessi conseguimenti.

Barocchismo e understatement

Perfetta illusione, Carolina Sala e Margherita Vicario in un momento del film
Perfetta illusione, Carolina Sala e Margherita Vicario in un momento del film di Pappi Corsicato

Il triangolo sentimentale di Perfetta illusione si problematizza e si tinge di nero nel corso della narrazione, guidato da una sceneggiatura (scritta dal regista insieme a Luca Infascelli) che supplisce al deja vu della trama con un’ottima calibratura e costruzione dei personaggi. L’intento di parabola “morale” (ma non moralista) della storia è dichiarato fin dal prologo, dalla trasparente metafora dell’uccellino che continua a beccare un sasso, credendo che si tratti di una mollica; se la direzione presa dal racconto può risultare a un certo punto prevedibile, l’eleganza della messa in scena – un singolare mix di barocchismo esplicito e tendenza all’understatement e alla sottrazione – controbilancia ottimamente questo limite. Corsicato da un lato sovraccarica la regia con l’insistenza sui dettagli, con bruschi stacchi di montaggio alternati a morbidi movimenti di macchina, spesso circolari, a imprigionare i protagonisti nelle loro peregrinazioni artistiche e sentimentali; poi, però, lascia fuori campo alcuni degli eventi-cardine, rende muto il confronto decisivo tra le due donne protagoniste, e da ultimo non inquadra mai le creazioni di Toni, sottolineando l’irrilevanza dell’arte di fronte all’irrompere brutale della vita (e della morte) nel lucido delirio costruito dalle stesse bugie del giovane. La classicità ed eleganza borghese del dramma di Pappi Corsicato lascia intravedere – neanche tanto nascosta – la sua anima nera, risultandone in una conclusione inevitabilmente sospesa, amara quanto il cuore dell’intero film. L’unica possibile, a ben vedere.

Perfetta illusione, la locandina del film
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Scheda

Titolo originale: Perfetta illusione
Regia: Pappi Corsicato
Paese/anno: Italia / 2022
Durata: 88’
Genere: Drammatico
Cast: Maurizio Donadoni, Giampiero Judica, Sandra Ceccarelli, Carolina Sala, Daniela Piperno, Giuseppe Maggio, Ivana Monti, Margherita Vicario, Ruggero Franceschini
Sceneggiatura: Pappi Corsicato, Luca Infascelli
Fotografia: Rocco Marra
Montaggio: Natalie Cristiani
Musiche: Gabriele Roberto, Andrea Boccadoro
Produttore: Carlo Macchitella, Pier Giorgio Bellocchio, Marco Manetti, Antonio Manetti
Casa di Produzione: Rai Cinema, Mompracem
Distribuzione: Europictures

Data di uscita: 15/10/2022

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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