THE OFFERING

THE OFFERING

The Offering combina l’horror antropologico col filone della possessione demoniaca e con quello della classica ghost story; il mix è interessante sul piano visivo – dal punto di vista del quale l’esordiente Oliver Park mostra gusto e inventiva – meno su quello narrativo, carente soprattutto nella seconda parte del film. Un tentativo comunque non disprezzabile.

La domanda e l’offerta… di anime

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Arthur, che fa l’agente immobiliare e da tempo non vede suo padre Saul – membro influente di una comunità chassidica – torna nella casa di famiglia insieme a sua moglie incinta, Claire; l’uomo, anche in vista della nascita di suo figlio, è deciso a riallacciare i rapporti col genitore, che a suo tempo era stato contrariato dalla sua scelta di sposare una donna non ebrea. Saul gestisce da tempo un’impresa di onoranze funebri insieme al suo socio Heimish, nel piano interrato dello stabile di sua proprietà; proprio in corrispondenza del ritorno di Arthur, viene portato nell’agenzia il corpo dell’anziano Yosille, apparentemente suicidatosi a causa della recente scomparsa di sua moglie. Un misterioso monile trovato al collo del cadavere, e le iscrizioni sul coltello con cui l’uomo si è tolto la vita, finiscono presto per suggerire che il corpo di Yosille ha portato con sé, a casa di Saul, una creatura malvagia: un antico demone che subito prenderà di mira la famiglia di Arthur, e in particolare il suo bambino non ancora nato.

Un mix all’insegna della classicità

The Offering, Nick Blood in un momento
The Offering, Nick Blood in un momento del film

Sulla scia del recente The Vigil, questo The Offering – esordio alla regia di un lungometraggio per il regista britannico Oliver Park – ambienta una storia di orrore sovrannaturale all’interno di una comunità di ebrei ortodossi, unendo la componente orrorifica a un tentativo di descrizione dall’interno di usanze, leggende e rituali propri della cultura chassidica. Una scelta che, nel caso del film di Park, introduce nella storia una limitata componente di folk horror – filone che negli ultimi anni ha incontrato una particolare fortuna nel cinema di genere americano; una componente espressa qui, in particolare, nel recupero della leggenda del demone Abyzou, diabolica figura dell’Antico Testamento (ma le sue origini sarebbero in realtà ancor più remote) venuta a turbare e disgregare la ritrovata unità della famiglia del protagonista. Suggestioni, comunque, più tematiche che estetiche, per un film in realtà piuttosto classico, sia nella struttura che nell’impianto visivo; un horror che guarda in primis al sottogenere della possessione demoniaca, qui aggiornato e adattato al contesto della storia, e secondariamente alla ghost story, non richiamata esplicitamente ma comunque occhieggiata in termini di atmosfere e scelte di regia.

Un orrore ragionato

The Offering, una inquietante immagine
The Offering, una inquietante immagine del film

In effetti, a dispetto dei richiami al folk horror, The Offering rivela un certo – non spiacevole – gusto retro nel suo mood orrorifico, a partire dalle architetture gotiche della dimora di famiglia (con quei corridoi tappezzati e quelle stanze in penombra, generatrici di inquietudine più quando celano che quando esplicitano) fino a quelle scelte di sonoro tutte scricchiolii, sussurri e flebili voci (forse) ultraterrene, con un uso parco e generalmente ben gestito del jumpscare. In effetti, vista la natura ipertrofica e ludica di molto horror moderno, fa piacere per una volta vedere una gestione più ragionata dell’effetto-shock, unitamente al ripudio di certi topos ormai indigesti (leggasi: creature dal corpo snodato, qui fortunatamente assenti). Alcune sequenze – per esempio quella in cui il demone si rivela per la prima volta, con un suggestivo uso della luce – sono molto efficaci, rivelando da parte del regista un apprezzabile gusto figurativo, oltre a una buona abilità nella resa di un orrore meno esplicito e “urlato” rispetto alla media dei suoi contemporanei. Una capacità di costruire tensione che si nutre anche di un mostro che, quando appare, riesce a restare (abbastanza) credibile come fonte di orrore; e soprattutto di una colonna sonora che si giova di uno splendido motivo portante, opera del veterano Christopher Young.

I limiti dello script

The Offering, Emily Wiseman in una tesa scena
The Offering, Emily Wiseman in una tesa scena del film

Dove purtroppo The Offering vacilla (in modo piuttosto vistoso) è sul piano narrativo: la sceneggiatura presenta infatti alcuni passaggi forzati e abbastanza pretestuosi (si veda la prima scoperta, da parte del diffidente Heimish, del segreto del protagonista, o il modo in cui questi, a sua volta, viene in possesso del materiale che documenta l’esistenza del demone) mentre nella seconda parte sembra semplicemente dimenticare coerenza e misura, in favore di un mero susseguirsi di spaventi. Il film di Oliver Park mantiene comunque una sua dignità e una certa inventiva visiva, anche nella più debole frazione finale (in cui segnaleremmo almeno una sequenza onirica, che ci ha ricordato persino l’indimenticato Operazione terrore di Mario Bava); tuttavia, a scricchiolare è la coerenza nel comportamento dei personaggi, unitamente alla “logica” delle azioni del mostro stesso. Insomma, l’abilità mostrata dal regista – che comunque attendiamo con curiosità nelle sue nuove prove – viene qui un po’ sciupata a causa di uno script non all’altezza, che a un certo punto sembra procedere per accumulo più che in modo logico e consequenziale. Una debolezza che culmina nel deludente e prevedibile finale, cedimento a una convenzionalità di sguardo da cui comunque, in fondo, The Offering si è tenuto apprezzabilmente lontano per gran parte della sua durata. Aspettiamo quindi la prossima prova di Oliver Park, auspicabilmente col supporto di sceneggiature più compatte e meglio curate.

The Offering, la locandina italiana
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Scheda

Titolo originale: The Offering
Regia: Oliver Park
Paese/anno: Regno Unito, Stati Uniti, Bulgaria / 2022
Durata: 93’
Genere: Horror
Cast: Paul Kaye, Velizar Binev, Allan Corduner, Boyan Anev, Nathan Cooper, Anton Trendafilov, Daniel Ben Zenou, Emily Wiseman, Jodie Jacobs, Jonathan Yunger, Meglena Karalambova, Nick Blood, Sofia Weldon, Stefan Ivanov, Veselin Mezekliev, Yoanna Krasteva, Yonko Dimitrov
Sceneggiatura: Hank Hoffman
Fotografia: Lorenzo Senatore
Montaggio: Michael J. Duthie, Simon Pearce
Musiche: Christopher Young
Produttore: Yariv Lerner, Veselin Karadjov, Hank Hoffman, Les Weldon, Jeffrey Greenstein, Jonathan Yunger, Sam Schulte
Casa di Produzione: Millennium Media
Distribuzione: Vertice 360

Data di uscita: 23/02/2023

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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