PERCOCO – IL PRIMO MOSTRO D’ITALIA

PERCOCO – IL PRIMO MOSTRO D’ITALIA

Il regista Pierluigi Ferrandini sceglie con Percoco – Il primo mostro d’Italia un taglio didascalico post delitto. Il film racconta una strage familiare vera in una Bari piccolo borghese. Cosa accadde tra il delitto e l’arresto?

Più fiction che cronaca

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Il fatto è tremendamente vero, ma il film che ne parla appare come una fiction che vede come protagonista un ragazzo di bell’aspetto, elegante e dedito allo studio. Peccato che dietro il sorriso e le risposte gentili Franco Percoco nasconda un terribile segreto: l’uccisione in un sol colpo di padre, madre e fratello. Fu, secondo le cronache, il primo stragista familiare d’Italia. In una Bari in pieno boom economico il fatto avviene in un palazzo della media borghesia locale. Il film Percoco – Il primo mostro d’Italia del regista Pierluigi Ferrandini – nelle sale in anteprima il 13 aprile, e poi solo il 17, 18 e 19 aprile – fotografa però non già il fatto efferato che tutti si attenderebbero, tra urla e schizzi di sangue, ma le ore immediatamente successive durante le quali l’omicida nega anche a se stesso quanto avvenuto; e, con grande spavalderia, si presenta ai vicini di casa e alla comitiva d’amici con un sorriso smagliante.

La vita con i cadaveri in casa

Percoco - Il primo mostro d'Italia, Gianluca Vicari, Rebecca Metcalf, Federica Pagliaroli e Giuseppe Scoditti in una scena
Percoco – Il primo mostro d’Italia, Gianluca Vicari, Rebecca Metcalf, Federica Pagliaroli e Giuseppe Scoditti in una scena del film

A tormentare il killer c’è però quella stanza da letto chiusa, dove i corpi scomposti dei suoi familiari si vanno via via decomponendo, cominciando a emanare un odore nefando di carne in putrefazione. La scelta registica di Percoco – Il primo mostro d’Italia si concentra così sui nove giorni successivi al delitto durante i quali il giovane Franco sperpera i contanti trovati in casa tra nuovi abiti e cene nel più lussuoso ristorante di Bari affacciato sul mare. Nessun senso di colpa lo attanaglia in prima istanza ma poi, sottilmente, il sonno viene meno giorno dopo giorno. L’incoscienza dell’omicida è tale che in quella casa degli orrori non si farà scrupolo di dare feste, né di intrattenersi coi propri amici. Anzi. Metterà a disposizione dell’ignaro amico anche un giaciglio nella stanza accanto a quella della morte dove poter consumare i primi amplessi da fidanzati. Ma a poco a poco un fatto così efferato non può essere obliato, tanto più che l’omicida non si è preoccupato di sbarazzarsi dei cadaveri. Solo, si preoccupa di celare l’odore con fiumi di deodorante, arrivando anche a sigillare la porta che nasconde l’orrore con un nastro adesivo tempestato di batuffoli odorosi. Ma una crepa nel muro, retaggio della guerra, lo tradirà.

La verità si avvicina

Percoco - Il primo mostro d'Italia, Gianluca Vicari in una sequenza
Percoco – Il primo mostro d’Italia, Gianluca Vicari in una sequenza del film

Mentre il piccolo tesoretto dei contanti si va via via assottigliando cresce la preoccupazione nel palazzo, e in casa iniziano ad arrivare mosche presagio di un funesto delitto. Il terribile odore, attraverso la crepa che corre lungo tutto il muro portante del palazzo, si diffonde al piano di sopra e al piano di sotto. La verità si avvicina. Franco inesorabilmente se ne rende conto, e fugge prima a Napoli alla ricerca di un vecchio amore, poi a Ischia dove i carabinieri lo trovano ormai in condizioni difficili in una sorta di trance dovuta al venir meno del sonno. Percoco – Il primo mostro d’Italia, tratto dal romanzo omonimo di Marcello Introna edito da Mondadori, in qualche modo è didascalico, non cerca di scavare la psiche dell’uomo, né di palesare i drammi che lo hanno portato a tale efferatezza. Solo tra le righe si può capire che le aspettative che la famiglia riponeva su di lui, ragazzo “normale”, in una famiglia in cui un fratello era disabile e l’altro in galera, si sono rilevate per il giovane un macigno insopportabile che giorno dopo giorno lo ha portato, un giorno – ed era la notte tra il 26 e 27 maggio 1956 – a impugnare un coltello da cucina e a scagliarsi contro il padre, la madre e il fratello mentre dormivano. Il film, che si nutre anche di ricerche nell’archivio di stato di Bari, si rivela la rappresentazione di un fatto di cronaca; ma piuttosto che avvicinarsi allo stile documentaristico, Percoco – Il primo mostro d’Italia sposa quello della fiction tra abiti vintage, macchine d’epoca, mobilio d’antan in un raffinato affresco d’epoca che quasi vuole fare da contraltare al crudo delitto. Il sangue – a eccezione di quello della ferita sulla mano – non si vedrà. Piuttosto, si vede l’assurdo dipanarsi di una storia nella quale il giovane Franco dalla faccia pulita racconta bugie: il viaggio dei genitori alle terme di Montecatini in primis, un alibi perfetto, almeno per un certo periodo.

Che ne fu dell’omicida

Percoco - Il primo mostro d'Italia, Gianluca Vicari in una scena
Percoco – Il primo mostro d’Italia, Gianluca Vicari in una scena del film

Per Franco Percoco, ben interpretato dall’attore Gianluca Vicari, arriva la condanna all’ergastolo. Sconterà, grazie alla buona condotta, poco più di 20 anni. Viene scarcerato nel gennaio 1977, dopo aver trascorso anche alcuni periodi nell’allora manicomio criminale di Aversa, dal quale viene dimesso perché giudicato sano di mente. Andrà prima a Napoli e poi nel 1981 a Torino, dove lavorerà come impiegato e si sposerà. Morirà a Torino il 14 febbraio 2001.

Dopo l’arresto”, riportano le note stampa di Percoco – Il primo mostro d’Italia, “la Gazzetta del Mezzogiorno pubblica la confessione resa da Percoco al commissariato di Napoli, con tutti i particolari della strage. Il giorno dopo, il giornale subisce un provvedimento di sequestro senza precedenti e che non si è mai più ripetuto. Le copie vengono infatti ritirate porta a porta dalle abitazioni degli abbonati e dalle edicole con l’accusa di aver diffuso materiale raccapricciante. Il direttore della testata Luigi de Secly e il corrispondente da Napoli Ciro Bonanno sono condannati a sei mesi di reclusione, per aver spettacolarizzato a livello nazionale un evento raccapricciante. Vengono assolti quattro anni dopo al terzo grado. Non sono mai stati reintegrati al lavoro”.

Percoco - Il primo mostro d'Italia, la locandina del film
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Scheda

Titolo originale: Percoco – Il primo mostro d'Italia
Regia: Pierluigi Ferrandini
Paese/anno: Italia / 2023
Durata: 104’
Genere: Drammatico
Cast: Cristiano Simone Iannone, Antonio Monsellato, Chiara Scelsi, Elena Cantarone, Fabrizio Traversa, Federica Pagliaroli, Francesca Antonaci, Gegia, Gianluca Vicari, Giuseppe Scoditti, Laura Gigante, Michele Mirabella, Pietro Naglieri, Pinuccio Sinisi, Raffaele Braia, Rebecca Metcalf
Sceneggiatura: Pierluigi Ferrandini
Fotografia: Filippo Silvestris
Montaggio: Mauro Ruvolo
Musiche: Christina Lindberg
Produttore: Cesare Fragnelli
Casa di Produzione: Rai Cinema, Altre Storie
Distribuzione: Altre Storie

Data di uscita: 13/04/2023

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Giornalista professionista, laureata in Scienze Politiche. Ha collaborato con Ansa e Il Tempo, passando poi alla collaborazione fissa con Il Messaggero. Ha scritto per L’Espresso, D La Repubblica delle Donne, Avvenimenti. Per le edizioni Media&Books ha pubblicato, con il luogotenente Francesco Leonardis, il libro Laureato in onestà (2017). Ha diretto il mensile ambientalista La Voce del Lago. Gestisce il sito www.ecolagodibracciano.it e dirige il mensile Gente di Bracciano. È presidente dal 1992 dell’Associazione Culturale Sabate - Museo Storico della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori” a Anguillara e, dal 2017, del Comitato Difesa Bacino Lacuale Bracciano-Martignano.

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