FIDANZATA IN AFFITTO

FIDANZATA IN AFFITTO

Rom-com dalle premesse insolite, diretta dal regista di origini ucraine Gene Stupnitsky, Fidanzata in affitto abbozza un interessante ritratto sociale e generazionale, che tuttavia non ha il coraggio di portare fino in fondo: le potenzialità del materiale narrativo, così, vengono presto diluite in uno sviluppo troppo convenzionale.

Rent-A-Girlfriend

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Siamo a Montauk, negli USA, alla vigilia della stagione estiva: la trentenne Maddie, autista Uber e cameriera precaria che si è appena vista sequestrare l’auto per alcune multe non pagate, si trova di fronte al rischio di perdere la casa che appartenne a sua madre, gravata da una pesante ipoteca. La soluzione, per la giovane donna, sembra essere quella di accettare un lavoro molto insolito da una ricca coppia newyorkese in vacanza sulle spiagge della cittadina: Maddie dovrà introdurre il figlio diciassettenne dei due, l’ignaro Percy, alle gioie dell’amore e del sesso, preparandolo per la difficile vita che lo attenderà di lì a pochi mesi al college. Il pagamento, per la giovane, consisterà in un’auto nuova di zecca e nella possibilità di riprendere il lavoro di autista, che le consentirebbe di saldare i debiti col fisco e non perdere la casa materna; il problema è che Percy – che sembra davvero inesperto, sprovveduto e imbranato come i suoi genitori (neanche troppo velatamente) lo descrivono – presto finirà per sviluppare davvero dei sentimenti per Maddie, con tutte le controindicazioni del caso.

Educazione sentimentale di mercato

Fidanzata in affitto, Jennifer Lawrence e Andrew Barth Feldman in una sequenza
Fidanzata in affitto, Jennifer Lawrence e Andrew Barth Feldman in una sequenza del film

In questo primo week-end estivo, tra blockbuster, film animati e qualche commedia italiana di dubbia utilità, la distribuzione nostrana ci offre anche questo Fidanzata in affitto, frizzante rom-com balneare diretta da Gene Stupnitsky (al suo attivo l’interessante Good Boys – Quei cattivi ragazzi) con al centro una Jennifer Lawrence che interpreta la figlia di una working class le cui speranze di emancipazione si sono ormai infrante contro la crisi economica e sociale di questo primo scorcio di secolo; un personaggio interessante per come viene delineato, impegnato nel difficile ruolo di “educatrice sentimentale” (e sessuale) per un chiuso e introverso figlio dell’alta borghesia americana. Lo spunto più stimolante di questo nuovo lavoro del regista di origini ucraine, di fatto, sta proprio nel suo esplicito sottofondo sociale: in un confronto di classe, cioè – giocato su regole tutte interne a un sistema capitalistico che non viene mai seriamente messo in discussione – che muove da una presunta rivalsa dell’elemento più debole che “mette sul mercato” la sua esperienza di vita (emotiva e sentimentale) a beneficio di un rampollo della classe più agiata. Immaterialità della prestazione e liberalizzazione estrema, quindi, giocate su un nuovo piano, quello dei sentimenti e dell’educazione affettiva propriamente detta.

Terre di mezzo digitali

Fidanzata in affitto, Matthew Broderick e Laura Benanti in un momento
Fidanzata in affitto, Matthew Broderick e Laura Benanti in un momento del film

Per tutta la sua prima parte, Fidanzata in affitto si mantiene in equilibrio tra la commedia a sfondo sociale (cattiva e scorretta quanto basta, quando cui serve) e una più convenzionale rom-com, con un elemento generazionale e di genere che tuttavia riesce a supplire abbastanza bene alla natura un po’ stereotipata del materiale di base. Il carattere anagraficamente di mezzo del personaggio interpretato da Lawrence (non una nativa digitale come il suo ignaro cliente, ma neanche una sprovveduta dei mezzi di comunicazione contemporanei come gli apprensivi genitori di lui) si contrappone alla rappresentazione di una Generazione Z che, incarnata dal ragazzo col volto di Andrew Barth Feldman, sembra aver del tutto assorbito, nei rapporti sociali, quel senso di immaterialità che il neoliberismo ha proiettato sul corpo sociale tutto, contaminandone anche la componente affettiva. I rischi di qualunquismo e genericità del ritratto generazionale sono sempre lì, dietro l’angolo, ma gli efficaci dialoghi (specie quelli che coinvolgono la donna e i due coniugi, coi rispettivi volti di Matthew Broderick e Laura Benanti) donano pregnanza alla componente sociale e una certa credibilità – pur nel suo carattere grottesco – al bozzetto d’insieme.

Un buon potenziale annacquato

Fidanzata in affitto, Jennifer Lawrence e Andrew Barth Feldman in una scena
Fidanzata in affitto, Jennifer Lawrence e Andrew Barth Feldman in una scena del film

Il problema di Fidanzata in affitto, purtroppo sostanziale, è il suo comodo adagiarsi – non appena la storia entra nel vivo – sui binari di una più convenzionale commedia romantica, che segue esattamente le tappe che ci si aspetta e non offre guizzi narrativi apprezzabili. Il carattere inizialmente scorretto del materiale viene presto diluito in gag risapute a coinvolgere i due protagonisti, mentre l’abilità di Jennifer Lawrence nel dare volto alla sua risoluta love worker (chiamiamola così) non trova la giusta sponda in un co-protagonista un po’ statico. La timida regia di Stupnitsky, defilato nel poco impegnativo ruolo di metteur en scène, non aiuta la vicenda a risollevarsi, ma il problema principale del film sta nelle scelte narrative: proprio a questo proposito, per tutta la seconda parte della storia ci si aspetta una qualche svolta, un twist narrativo che magari sia capace di dare un vero sviluppo alle premesse che lo script, nella sua fase introduttiva, aveva efficacemente posto. In questo modo, lo stesso ritratto sociale e generazionale che il film si proponeva di fare (attraverso lo strumento, in sé potente, della commedia) finisce per risultarne annacquato, monco nel suo potenziale e messo in secondo piano rispetto alla mera (e risaputa) materia romantica della storia. Peccato.

Fidanzata in affitto, la locandina italiana del film
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Scheda

Titolo originale: No Hard Feelings
Regia: Gene Stupnitsky
Paese/anno: Stati Uniti / 2023
Durata: 103’
Genere: Commedia, Sentimentale
Cast: Jennifer Lawrence, Ebon Moss-Bachrach, Kyle Mooney, Natalie Morales, Laura Benanti, Scott MacArthur, Zahn McClarnon, Abigail Hupp, Achi Miller, Alysia Joy Powell, Amalia Yoo, Andrew Barth Feldman, Brendan Kispert, Christian Galvis, Christina Catechis, Christopher Bailey, Eason Rytter, Ethan Edward Metz, Hasan Minhaj, Jacob Augustin, Jordan Mendoza, Madison Odenborg, Matt Walton, Matthew Broderick, Matthew Noszka, Quincy Dunn-Baker
Sceneggiatura: Gene Stupnitsky, John Phillips
Fotografia: Eigil Bryld
Montaggio: Brent White
Musiche: Mychael Danna, Jessica Rose Weiss
Produttore: Naomi Odenkirk, Alex Saks, Mariela Villa, Justine Ciarrocchi, Marc Provissiero, Jennifer Lawrence
Casa di Produzione: Odenkirk Provissiero Entertainment, Excellent Cadaver, Sony Pictures Entertainment (SPE)
Distribuzione: Eagle Pictures

Data di uscita: 21/06/2023

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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