GLI OCEANI SONO I VERI CONTINENTI

GLI OCEANI SONO I VERI CONTINENTI

Film d’apertura delle Giornate degli Autori di Venezia 80, Gli oceani sono i veri continenti mette in scena la vita di una comunità che sembra immune allo scorrere del tempo, e in cui tuttavia l’idea di cambiamento si fa lentamente largo, attraverso la dolorosa realtà della separazione. Un esordio, per il regista Tommaso Santambrogio, da non sottovalutare.

Nel mezzo, la vita

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Siamo ai giorni nostri a San Antonio De Los Baños, cittadina cubana aggredita alternativamente dal sole e dalla pioggia caraibica, quasi immune a una modernità che sembra essersi fermata fuori dai suoi confini. Nel contesto della vita della comunità si snodano tre vicende: quella dei giovani teatranti Alex ed Edith, che sognano di mettere in scena il loro spettacolo fuori dai confini dell’isola, mentre intanto vivono una quotidianità difficile quanto in fondo rassicurante; quella dell’anziana Milagros, che integra la sua misera pensione vendendo i “manì”, ovvero i tipici cartocci di noccioline cubane, mentre ascolta la radio e rilegge vecchie lettere; e infine quella di Frank e Alain, due bambini di otto anni che scorrazzano liberi per le strade della cittadina, sognando un futuro nel baseball professionistico, magari negli Stati Uniti. Le tre vicende, indipendenti tra loro, sono unite dallo spettro sempre presente della separazione: una separazione imminente nel caso di Alex ed Edith, foriera di incertezza e di una tensione taciuta quanto logorante; temuta, paventata e ostinatamente rifiutata in quello dei due ragazzini, incapaci di accettare lo scorrere di un tempo che non potrebbe non portare nella direzione da loro ipotizzata; passata, ma origine di una ferita ancora aperta e sanguinante, nel caso di Milagros, per cui il passato è un rifugio tanto doloroso quanto impossibile da lasciar andare.

Uno spettro si aggira per San Antonio

Gli oceani sono i veri continenti, una sequenza del film
Gli oceani sono i veri continenti, una sequenza del film

Co-produzione italo-cubana, ed esordio nel lungometraggio dell’italiano TommasoSantambrogio, Gli oceani sono i veri continenti rappresenta lo sviluppo e l’estensione di un corto diretto nel 2019 dallo stesso regista, incentrato su un lato poco trattato della moderna realtà cubana. La San Antonio De Los Baños del film è lontana tanto dallo sguardo patinato di molto cinema mainstream sulla complessa realtà del paese caraibico, quanto da quello più esplicitamente ideologizzato (in un senso o nell’altro), normalmente centrato sulla più rappresentata realtà de L’Havana. Il film di Tommaso Santambrogio, col suo elegante, denso bianco e nero (memore dei film di quel Lav Diaz di cui il regista è stato, in passato, un collaboratore) punta semplicemente a mettere in scena la quotidianità dei suoi protagonisti; e lo fa con uno stile tanto minimale nella narrazione (i dialoghi sono ridotti al minimo) quanto pregno di suggestioni e inquietudini, pur rifuggendo il vocabolario delle emozioni esplicite. Inquietudini che, nel film, convergono tutte sul già citato tema della separazione, ancor più devastante in una realtà comunitaria in cui la forza dei legami primari – indipendente dalla realtà politica del paese latinoamericano – onnipresente e pervasiva.

Uno spazio che si fa emblema

Gli oceani sono i veri continenti, un'immagine del film
Gli oceani sono i veri continenti, un’immagine del film

Lo spettro della separazione, vista come rottura di quei fili che tengono insieme un mondo quasi autosufficiente, a suo modo fiero della sua immutabilità, è evocato quasi sempre in modo indiretto, fungendo tuttavia da fil rouge per l’intera opera: messo in scena simbolicamente nella prima sequenza, che mostra lo spettacolo di teatro comunitario di strada (o forse dovremmo dire campestre) rappresentato da Alex ed Edith; evocato nei dialoghi dei genitori di Frank, che preconizzano l’imminente partenza del padre, nonché riflesso nei comportamenti scostanti e apparentemente capricciosi dello stesso ragazzino; suggerito e poi richiamato in modo sempre più esplicito nella solitaria quotidianità di Milagros, nei suoi ascolti dei notiziari radiofonici e in quelle lettere che presto scopriamo appartenere a un passato (non molto) lontano, oltre che in quelle peregrinazioni verso il luogo ad alta valenza simbolica della stazione. Proprio quest’ultimo funge emblematicamente da luogo di transito agognato quanto temuto, emblema di una necessaria trasformazione all’interno di un luogo per sua natura resistente al cambiamento; una trasformazione che può significare – a seconda dei casi – morte o rigenerazione.

La forza di un esordio

Gli oceani sono i veri continenti, una scena del film
Gli oceani sono i veri continenti, una scena del film

Lo stesso titolo, ripreso dal passaggio di un libro citato da Edith, si carica della doppia valenza che lo stesso concetto di migrazione possiede nel film: lo spazio liminale del viaggio, incarnato da quell’oceano che circonda la comunità di San Antonio De Los Baños, si fa luogo di possibilità oltre che di struggimento, rottura dei legami e promessa di un loro rinsaldarsi in altre forme, simbolica morte e successiva – ipotetica quanto necessaria – rinascita. Concetti non certo nuovi nel cinema considerato “di viaggio” (e non solo) che il film di Santambrogio sceglie tuttavia di evocare piuttosto che rappresentare direttamente, facendone una visione in potenza, che tuttavia pervade concettualmente l’intera opera. Un’opera, Gli oceani sono i veri continenti, che mostra un’identità autoriale chiara, specie per essere diretta da un esordiente, e che ha il merito di crescere lungo la sua durata, prima accarezzando lo spettatore e poi stringendolo in un morsa emotiva che nel finale si fa difficile da ignorare. Un esordio sicuramente foriero di ottimi auspici, per un cineasta che speriamo possa far parlare ancora di sé.

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Locandina

Gli oceani sono i veri continenti, la locandina italiana del film

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Scheda

Titolo originale: Los océanos son los verdaderos continentes
Regia: Tommaso Santambrogio
Paese/anno: Italia, Cuba / 2023
Durata: 119’
Genere: Drammatico
Cast: Alain Alain Alfonso González, Alexander Diego, Edith Ibarra, Frank Ernesto Lam, Jhon Steven Baldriche, Joel Casanova, Lola Amores, Milagros Llanes Martinez, Osvaldo Doimeadiós
Sceneggiatura: Tommaso Santambrogio
Fotografia: Marica Stocchi
Montaggio: Matteo Faccenda
Produttore: Claudia Calviño, Gianluca Arcopinto, Marica Stocchi
Casa di Produzione: Rosamont, Rai Cinema, Cacha Films
Distribuzione: Fandango

Data di uscita: 31/08/2023

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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