UN COLPO DI FORTUNA – COUP DE CHANCE

UN COLPO DI FORTUNA – COUP DE CHANCE

Con Un colpo di fortuna - Coup de Chance, presentato fuori concorso nell’80a Mostra del Cinema di Venezia, il cinema di Woody Allen non perde la levità che lo ha caratterizzato negli ultimi anni, aggiungendovi tuttavia tinte noir che rimandano in parte a uno dei film più apprezzati dell’ultima parte della carriera del regista, ovvero Match Point. Un mix che, pur innestato su una storia di basica semplicità, ancora una volta funziona e diverte.

Casualità parigine

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Da qualche anno a questa parte, l’attesa per un nuovo film di Woody Allen si traduce in quella piacevole anticipazione nel ritrovare qualcosa di noto, ormai giocato su coordinate stabili (quelle dell’”ultimo” cinema del regista newyorkese) che vengono riproposte di volta in volta con minime variazioni. Una sensazione – tradotta più o meno nel piacere del ritrovamento di un vecchio amico – che ha accompagnato anche l’attesa per questo nuovo Un colpo di fortuna – Coup de Chance, e che pare confermata (al netto dell’ambientazione parigina, comunque non nuova per il cinema di Allen) guardando le prime scene del film. Tuttavia, proseguendo con la visione, ci si rende presto conto che questo nuovo film di Woody – al di là di un’atmosfera generale che richiama comunque quella stessa, giocosa levità che, negli ultimi dieci anni almeno, siamo stati abituati ad associare al suo cinema – segue sentieri narrativi almeno in parte difformi da quelli dei suoi ultimi lavori; una scelta che invero integra (piacevolmente) con nuove/vecchie atmosfere quello stesso piacere dell’eterno ritorno a cui abbiamo appena fatto cenno, e che avvicina questa nuova regia di Allen a una sorta di versione più lieve – ma in fondo, a suo modo, non meno cinica – del celebrato Match Point.

Dal passato, pericolosamente

Coup de chance, Niels Schneider in una sequenza del film di Woody Allen
Coup de chance, Niels Schneider in una sequenza del film di Woody Allen

Al centro del plot di Un colpo di fortuna – Coup de Chance (di cui anticiperemo il meno possibile) c’è quella che pare la più classica storia di tradimento coniugale: Fanny (Lou de Laâge), donna parigina sposata col facoltoso e possessivo Jean (Melvil Poupaud), incontra per caso dopo tanti anni il suo vecchio compagno di college Alain (Niels Schneider), aspirante scrittore che aveva – e ha evidentemente tuttora – una micidiale cotta per lei. La passione tra i due, mai esplosa negli anni scolastici, si accende impetuosa ora, caricandosi di un sottofondo di pericolo: c’è infatti chi pensa che Jean, anni prima, abbia avuto qualcosa a che fare con l’improvvisa sparizione di un suo ex socio, volatilizzatosi nel nulla in circostanze mai chiarite. Ma Fanny, che ha sempre bollato come gratuite cattiverie le voci su suo marito, è preoccupata più che altro di come potrà comunicare a Jean quella che con sempre più evidenza pare essere, probabilmente, la fine del loro matrimonio. Tuttavia, le cose prenderanno presto una piega imprevista.

Vecchia, piccola borghesia

Coup de chance, Melvil Poupaud in una scena del film di Woody Allen
Coup de chance, Melvil Poupaud in una scena del film di Woody Allen

L’ambientazione parigina di Un colpo di fortuna – Coup de Chance, tutta calata negli ambienti dell’alta borghesia in cui si muovono Fanny e Jean, sembra essere del tutto coerente da un lato con le coordinate più generali del cinema di Woody Allen (che nei ritratti borghesi, spesso tutt’altro che consolatori, ha sempre dato il suo meglio), dall’altro con l’evoluzione più recente del suo cinema, nel segno di una commedia che predilige il colpo in punta di fioretto alla stoccata. I ricevimenti parigini a cui partecipano i due coniugi non sono che l’altra faccia di quella borghesia newyorchese (e non solo) che più volte Allen ha rappresentato nei suoi film; ciò è vero specie per il modo in cui gli stessi party ed eventi mondani vengono subito contrapposti (con un manicheismo calcolato e funzionale) al piccolo appartamento e al fare bohemienne di Alain, sogno tardivo, per la protagonista, di un’esistenza più libera e autentica. Ci si muove quindi, nella parte introduttiva del film, su territori noti, illuminando da un lato una realtà familiare di apparente appagamento – retta da quella quota di meschinità che la protagonista, donna di origini umili con un matrimonio fallito alle spalle, è costretta a sopportare – e dall’altro il brivido del tradimento e della deviazione dal percorso stabilito, reminiscenza di anni giovanili forse non ancora lasciati del tutto alle spalle.

Levità noir

Coup de chance, Valérie Lemercier in un momento del film di Woody Allen
Coup de chance, Valérie Lemercier in un momento del film di Woody Allen

Tutto prevedibile e (fin troppo) rassicurante, insomma, qualcosa che appare persino un compendio semplificato dell’”ultimo” Allen; se non fosse per la piega noir che la trama finisce presto per assumere, con una svolta quasi casuale e all’insegna dell’understatement che porta il film su altri e confinanti territori. A quel punto, Un colpo di fortuna – Coup de Chance cambia parzialmente faccia, concedendo allo spettatore un punto di vista privilegiato (quello del testimone onnisciente) su un gioco di inganno, tradimento e (mancata) fiducia che finisce per coinvolgere anche il personaggio della madre della protagonista interpretato da Valérie Lemercier, il cui ruolo assumerà un peso sempre più rilevante. La levità diventa più cinica, senza perdere la sua capacità di coinvolgere lo spettatore coi toni prevalentemente da commedia brillante che informano la prima parte del film; mentre il già citato Match Point torna in mente anche per come il ruolo del caso – richiamato esplicitamente nel titolo – assume via via più importanza nel corso della storia. Un ruolo che finirà per smentire (o meglio, demolire) la filosofia da pretenzioso self made man che fin dall’inizio vediamo incarnare dal personaggio di Jean. Per il modo semplice, e al contempo deliziosamente brillante, in cui la trama viene portata a compimento, si perdona quindi alla sceneggiatura qualche piccola forzatura in termini di credibilità, e soprattutto un lavoro sulla fotografia, da parte di Vittorio Storaro, che stavolta nei suoi elaborati cromatismi appare un po’ fuori tono con l’atmosfera del film. Imperfezioni che comunque non impediscono di restare soddisfatti dopo la visione di Coup de Chance, sia per il modo “appagante” in cui la sceneggiatura chiude la storia, sia per quei sorrisi intelligentemente spontanei che ancora una volta Allen, con la naturalezza che gli è propria, è riuscito a suscitarci.

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Locandina

Un colpo di fortuna - Coup de chance, la locandina italiana del film di Woody Allen

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Scheda

Titolo originale: Coup de chance
Regia: Woody Allen
Paese/anno: Francia, Stati Uniti / 2023
Durata: 96’
Genere: Commedia, Drammatico, Thriller, Sentimentale
Cast: Grégory Gadebois, Melvil Poupaud, Anne Loiret, Niels Schneider, Philippe Uchan, Valérie Lemercier, William Nadylam, Benoît Forgeard, Elsa Zylberstein, Lou de Laâge, Arnaud Viard, Emilie Incerti-Formentini, Guillaume de Tonquédec, Jeanne Bournaud, Sara Martins, Sâm Mirhosseini, Yannick Choirat
Sceneggiatura: Woody Allen
Fotografia: Vittorio Storaro
Montaggio: Alisa Lepselter
Produttore: Letty Aronson, Erika Aronson, Helen Robin, Raphaël Benoliel
Casa di Produzione: Dippermouth, Petite Fleur Productions, Gravier Productions, Perdido Productions
Distribuzione: Lucky Red

Data di uscita: 06/12/2023

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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