ONE DAY ALL THIS WILL BE YOURS

ONE DAY ALL THIS WILL BE YOURS

Nel suo One Day All This Will Be Yours, in concorso alla 18a edizione della Festa del Cinema di Roma, Andreas Öhman ci stupisce con un soggetto al contempo originale e familiare: una storia di famiglia in cui la futura eredità innesca l’esplosione dei conflitti e dei non detti tra fratelli e genitori. Tuttavia, l’incredibile potenziale della sceneggiatura e degli attori sfuma gradualmente verso un finale neutro e conciliante.

Il collante tra passato e futuro

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Stoccolma. Lisa (Karin Franz Körlof), fumettista di talento over 30, è in procinto di pubblicare il suo primo libro illustrato: eppure qualcosa non va. L’ansia sale alla ricerca di un titolo che possa andar bene per l’imminente pubblicazione; nonostante l’aiuto e l’appoggio del proprio editore, Lisa ha la testa altrove. È stata chiamata dai propri genitori per una riunione di famiglia nella casa vicino alla foresta, dov’è cresciuta insieme alla sorella e al fratello maggiore, e teme il peggio, come una malattia mortale.

Un’eredità scomoda

La donna scoprirà presto che non si tratta di nulla di tutto questo, ma che i due genitori vorrebbero trattare la questione dell’eredità di famiglia immediatamente, piuttosto che aspettare oltre. A questo punto, la situazione si incupisce: nessuno dei tre figli si aspettava questa richiesta da parte di madre e padre, e ognuno fa fatica al pensiero di trasferirsi di nuovo nel paese per gestire da vicino la foresta.

Tra sensi di colpa, senso del dovere e il desiderio di condurre la propria vita, i tre fratelli si interfacciano in un alternarsi di dialoghi spesso molto rudi e veritieri; se i fratelli di Lisa sono accomunati dal fatto di avere dei figli a cui badare e di aver scelto delle esistenze ordinarie (o di essersi accontentati?), la terzogenita fumettista appare naturalmente come la pecora nera della famiglia.

Tra arte e provincialismo

One Day All This Will Be Yours, una scena del film
One Day All This Will Be Yours, una scena del film

In questo senso, in One Day All This Will Be Yours il tema dell’eredità diviene il simbolo del rapporto della protagonista col proprio passato e la propria famiglia: c’è ancora qualcosa che l’accomuna agli altri componenti della sua famiglia? Sente sua la foresta? E che dire delle responsabilità verso i propri genitori?

Ma l’aspetto più delicato e profondo della vicenda sembra stare nel ritratto accurato di chi sceglie – come Lisa – di non piegarsi alle logiche piccolo borghesi e di rischiare tutto per il proprio sogno. In maniera cinica, ironica e profonda, Andreas Öhman descrive la frustrazione nel sentirsi derisi per le proprie scelte, se non anche di essere svalutati o ritenuti egoisti per aver seguito la propria strada. Eppure, paradossalmente, nel momento della responsabilità, sarà proprio Lisa a mostrarsi la più generosa, facendo venire a galla conflitti e non detti di un lungo passato di silenzi.

Realismo e comicità

In questo confronto aspro – ma anche comico – tra la mentalità piccolo borghese e la dimensione artistica, ritroviamo un tema trasversale da sempre caro agli scrittori, a partire dal Thomas Mann di Tonio Kröger, tra i tanti.

Non si tratta qui del banale adagio di seguire il proprio cuore, ma di essere intellettualmente onesti verso le difficoltà, le pressioni sociali e familiari, nonché i sacrifici, di chi si discosti dalle comuni aspettative sociali, non per orientamento sessuale o religioso, ma semplicemente per aver scelto un sentiero meno battuto e più libero.

Dispiace soltanto che questa prova dialettica molto brillante e riuscita tra tutti i personaggi e il cast, nel finale di One Day All This Will Be Yours sfoci in un appiattimento dei conflitti familiari e sociali, che avevano reso così frizzante e ben riuscita questa pellicola.

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Locandina

One Day All This Will Be Yours, la locandina originale del film

Scheda

Titolo originale: En dag kommer allt det här bli ditt
Regia: Andreas Öhman
Paese/anno: Svezia / 2023
Durata: 105’
Genere: Commedia, Drammatico, Musicale
Cast: Bill Skarsgård, Arvin Kananian, Emil Almén, Alfred Uusitalo, Alice Karlsson, Alvina Lefvert, Bill Hugg, Elvis Ral Lustig, Filip Berg, Ingmar Virta, Jonatan Unge, Karin Franz Körlof, Kristoffer Berglund, Lena Cederlund, Leon Sundman, Liliana Fonda, Lisa Larsson, Liv Mjönes, Mats Qviström, Mattias Fransson, Mimmi Sandén, Nilá Remdahl, Patrik Andersson Walle, Per Andersson, Peter Haber, Sanna Sundqvist, Suzanne Reuter, Wilma Sidenmark
Sceneggiatura: Andreas Öhman
Fotografia: Ari Willey
Montaggio: Anton Hemgren
Musiche: David Larsson
Produttore: Gila Bergqvist, Eliza Jones, Markus Waltå
Casa di Produzione: Grand Slam Film Production

Trailer

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Appassionata di filosofia con un’attenzione particolare rivolta alla storia delle religioni, all’antropologia e alla diverse forme d’arte, si è specializzata in pratiche filosofiche nel 2018, presso la SUCF di Roma. Come giornalista si occupa di cultura, cinema, politica e attualità.

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