ARGYLLE – LA SUPER SPIA

ARGYLLE – LA SUPER SPIA

Matthew Vaughn costruisce con Argylle – La super spia un divertissement in chiave pop, una commedia di spionaggio narrata attraverso una girandola di citazioni del genere che, se pur imperfetta, grazie a un cast affiatato e a irresistibili gag in puro british humour, merita di certo la visione.

Elly Conway, licenza di scrivere

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Che cosa succederebbe se una scrittrice di spy-story di successo come Elly Conway, abituata a condurre una vita solitaria in compagnia del gatto Alfie nella comfort zone della sua villa sulla scogliera, venisse all’improvviso coinvolta in un complotto spionistico a livello mondiale e fosse costretta a salvarsi la pelle come Argylle, il temerario e affascinante agente protagonista dei suoi romanzi?

Il plot alla base dell’ultima commedia action diretta dall’inglese Matthew Vaughn rimanda chiaramente a All’inseguimento della pietra verde (1984) di Robert Zemeckis, in cui la complessata scrittrice di rosa Joan Wilder (Kathleen Turner) viene coinvolta in una spericolata avventura romance con Michael Douglas. E in effetti la citazione è palese, gatto compreso, ma la pellicola riesce a mantenere la sua originalità.

Vaughn infatti, regista dell’ispirato Kick-Ass (tratto dalla graphic novel di Mark Millar) e del franchise spionistico Kingsman, non è nuovo a personaggi sfigati costretti a trasformarsi – volenti e nolenti – in eroi, né a gestire con ironia spy-story e intrighi internazionali, e in Argylle – La super spia lo dimostra pienamente.

Come Aaron Taylor-Johnson riusciva a tratteggiare un credibile Dave Lizewski, adolescente complessato che si improvvisa supereroe, la rossa Bryce Dallas Howard (Spider Man 3, Jurassic World) è perfetta nei panni della geniale, ma introversa scrittrice Elly Conway, autrice “di storie di spionaggio e non d’amore perché è meno complicato”; non la solita palestrata Bond Girl, bensì una donna carina ma normale, dal fisico appesantito per le giornate sedentarie passate a inventare storie incredibili davanti al pc. L’incontro con una spia vera, Aidan (Sam Rockwell), precipiterà lei e il micio in una ridda di pericolosi eventi, in cui nulla è ciò che sembra, e sopravvivere non è poi così scontato, perché, come gli ricorderà con sarcasmo l’agente, “le gattare muoiono sole, i gatti sopravvivono.”

Mai dire Gatto

Argylle - La super spia, Il gatto Chip/Alfie in un momento del film
Argylle – La super spia, Il gatto Chip/Alfie in un momento del film

Anche il resto del cast è azzeccato: da Henry Cavill (L’uomo d’acciaio, The Witcher) che interpreta un ironico e fumettoso 007, più vicino a Pierce Brosnan che a Connery o Craig, al subdolo Bryan Cranston di Breaking Bad, villain d’eccezione contrapposto a un sempre carismatico Samuel L. Jackson, alla sensuale Dua Lipa nei panni di una conturbante spia, al wrestler John Cena nel ruolo (quasi) di se stesso e, last but not least, allo spericolato Sam Rockwell, misterioso agente segreto pronto a tutto, ma dannatamente allergico al pelo felino.

Altro aspetto interessante della pellicola è che, mentre in All’inseguimento della pietra verde, il coinvolgimento della Turner nell’avventura è accidentale, in Argylle – La super spia tutto ciò che accade a Elly non è casuale, anzi, è orchestrato in ogni suo aspetto: la vicenda ha la struttura di una vera e propria spy story, ricca di colpi di scena, rivelazioni e ribaltamenti che un estimatore del genere non può non apprezzare.

Elly for Fake

Argylle - La super spia, Bryce Dallas Howard in una scena del film
Argylle – La super spia, Bryce Dallas Howard in una scena del film

Altra idea intrigante è l’uso della metafiction: il film inizia con Elly che presenta il suo ultimo romanzo della serie Argylle, il quinto, ma, quella che appare una finzione filmica è in realtà un giochetto crossmediale. Difatti nella nostra realtà esiste davvero una scrittrice chiamata Ellie Conway, autrice del primo volume della serie omonima, di recente uscito in libreria. Ovviamente non si tratta di Bryce Dallas Howard, e nemmeno della cantante Taylor Swift, alla quale pare il romanzo sia stato attribuito da alcuni suoi fan, e la sua identità rimane per ora giustamente segreta.

Tale incastro di piani di realtà metanarrativi non fa che accentuare l’aspetto giocoso di Argylle – La super spia, in cui nulla è ciò che appare, il fake per il gusto del fake. D’altronde la finzione  è poi l’intento con cui il film nasce: una commedia che è un omaggio e insieme una parodia al genere spy story.

I riferimenti sono tanti, e non mancano quelli a film recenti: è vero che ogni pellicola di spionaggio che si rispetti deve avere almeno una scena in cui i protagonisti si inseguono sui treni, ma a un tratto il look e l’atteggiamento di Sam Rockwell non può non evocare il personaggio di Brad Pitt in Bullet Train (2022).

Si cita anche The Bourne Identity, ma vista la passione del regista per il fumetto è possibile che Vaughn si riferisse nel contempo alla graphic novel di culto dei belgi Jean Van Hamme e William Vance, XIII (1984 – 2008).

Un’adrenalinica monotonia

Argylle - La super spia, Bryce Dallas Howard e Sam Rockwell in un momento del film
Argylle – La super spia, Bryce Dallas Howard e Sam Rockwell in un momento del film

Perfetta ed esilarante nella prima parte, la pellicola perde purtroppo smalto nella seconda, in particolare verso il finale. Innanzitutto perché il meccanismo ben costruito di colpi di scena bondiani comincia a scricchiolare e a diventare ripetitivo, a scapito del ritmo.

Ma, soprattutto, la narrazione effettua all’improvviso un brutale cambio di registro, come se si scoprisse all’improvviso che a inseguire la Pietra Verde non è Joan Wilder, ma John Wick.

A quel punto le numerose ed esagerate scene d’azione dell’ultima parte non generano adrenalina nel pubblico, ma piuttosto un senso di serpeggiante monotonia: quello che Vaughn & Company hanno dimenticato è che il punto di forza del film non sta nel vedere un killer ben allenato sparare all’impazzata contro mille nemici, ma in una persona normale e un po’ maldestra costretta a dover compiere azioni fuori dalla sua routine per sopravvivere contro spietati villain che attentano alla vita sua e del suo amato felino.

In ogni caso Argylle – La super spia resta un divertissement in chiave pop, e come tale va visto, una commedia di spionaggio narrata attraverso una girandola di citazioni del genere, unite a gag irresistibili in puro british humour, e come tale merita di certo la visione.

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Locandina

Argylle - La super spia, la locandina italiana del film

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Scheda

Titolo originale: Argylle
Regia: Matthew Vaughn
Paese/anno: Regno Unito, Stati Uniti / 2024
Durata: 139’
Genere: Spionaggio, Commedia, Azione, Thriller
Cast: Samuel L. Jackson, Rob Delaney, Bryan Cranston, Henry Cavill, John Cena, Sam Rockwell, Sofia Boutella, Ariana DeBose, Bryce Dallas Howard, Alfredo Tavares, Dua Lipa, Jason Fuchs, Joseph Aston Grant, Stanley Morgan, Alaa Habib, Amra Mallassi, Bobby Holland Hanton, Catherine O’Hara, Chip, Daniel Singh, Fiona Marr, Grecia De la Paz, Jing Lusi, Joshua Adam-Harris, Kandy Rohmann, Liam Lau-Fernandez, Mark Bernard, Raagni Sharma, Taina Haines, Toby Haycock, Tomás Paredes
Sceneggiatura: Jason Fuchs
Fotografia: George Richmond
Montaggio: Tom Harrison-Read, Lee Smith
Musiche: Lorne Balfe
Produttore: David Reid, Adam Bohling, Matthew Vaughn, Toby Hefferman, Jason Fuchs, Iain Mackenzie
Casa di Produzione: Apple Studios, Cloudy Productions, Apple Original Films, Marv Films
Distribuzione: Universal Pictures

Data di uscita: 01/02/2024

Trailer

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Scrittrice, cinefila, bibliofila. Sono laureata in psicologia delle comunicazioni di massa e autrice della Trilogia dei Colori (Tutto quel nero, Tutto quel rosso, Tutto quel blu, 2011-2014) edita dal Giallo Mondadori, a cui è seguito Tutto quel buio (Elliot, 2018); nei quattro romanzi della serie la giovane cinefila Susanna Marino va alla ricerca di misteriosi film realmente scomparsi. Ho inoltre tradotto diversi autori noir tra cui Jeffery Deaver e la saga di Dexter, da cui è stata tratta la serie tv omonima, e nel 1999 ho ricevuto il premio "Adelio Ferrero" per la Critica Cinematografica. Colleziono compulsivamente dvd, libri introvabili e locandine di cinema.

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