ADDIO A ROBERT DOWNEY SR., ATTORE, REGISTA E PAPÀ DI IRON MAN

ADDIO A ROBERT DOWNEY SR., ATTORE, REGISTA E PAPÀ DI IRON MAN

Il padre di Robert Downey Jr., attore e regista cult della controcultura americana, è morto ieri all’età di 85 anni. A dare la notizia della scomparsa, proprio il figlio su Instagram.

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Addio a Robert Downey Sr., attore, regista, sceneggiatore ed esponente della controcultura americana, dagli anni ‘60 a oggi: l’artista, padre del Robert Downey Jr. noto per aver interpretato personaggi come Iron Man e Sherlock Holmes, si è spento ieri a 85 anni, dopo una lunga lotta col morbo di Parkinson. Ad annunciare la scomparsa di suo padre è stato lo stesso Downey Jr. con un post su Instagram.

La scorsa notte, papà se n’è andato serenamente nel sonno, dopo anni passati a sopportare le devastazioni del Parkinson”, ha scritto l’attore sul social network. “Era un vero regista anticonformista, ed è rimasto straordinariamente ottimista per tutto il tempo. Stando ai calcoli della mia matrigna, erano felicemente sposati da poco più di 2000 anni. Rosemary Rogers-Downey, sei una santa, i nostri pensieri e le nostre preghiere sono con te”.

Robert Downey Jr. è infatti frutto del primo matrimonio di Downey Sr., con Esie Ann Ford, da cui è nata anche la sorella Allison Downey. Dopo il divorzio dei due nel 1975, il padre sposò Laura Ernst, morta di Sla nel 1994. Successivamente, ci fu un terzo matrimonio con la scrittrice Rosemary Rogers.

I rapporti tra Robert Downey Sr. e suo figlio attore furono affettuosi ma complicati: Downey Jr. ha infatti ricordato come il padre, a sei anni, lo spinse a fumare marijuana. Un gesto dettato dall’affetto, ma che secondo Robert avrebbe favorito i suoi successivi problemi di alcool e droga. Comunque, Downey Jr. recitò con suo padre in diversi film da lui diretti, e per qualche anno, dopo il divorzio dei genitori, visse con lui in California.

Nato a New York nel 1936 col nome di Robert John Elias, di origini ebree lituane, irlandesi e ungheresi, Robert Downey Sr. scelse di assumere il cognome del patrigno. Si fece notare a partire dall’inizio degli anni ‘60 come esponente del cinema sperimentale, diventando un nome di punta della controcultura statunitense. Tra i suoi film rilevanti, Putney Swope (1969), satira sul razzismo, Pound (1970) in cui recitò col figlio, e Greaser’s Palace (1972), versione comica della vita di Gesù Cristo.

In anni più recenti, ha diretto Piscine – Incontri a Beverly Hills (1997) e Rittenhouse Square (2005), documentario incentrato su un parco di Filadelfia. Tra i suoi ruoli come attore, spesso piccoli ma in film importanti, quelli di Vivere e morire a Los Angeles (1985) di William Friedkin, Verso il sole (1996) di Michael Cimino, Magnolia (1999) di Paul Thomas Anderson, e The Family Man (2000) di Brett Ratner.

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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