SACHA BARON COHEN: ARCHIVIATA LA CAUSA PER DIFFAMAZIONE DEL POLITICO ROY MOORE

SACHA BARON COHEN: ARCHIVIATA LA CAUSA PER DIFFAMAZIONE DEL POLITICO ROY MOORE

Il politico ed ex giudice dell’Alabama, Roy Moore, aveva intentato una causa per diffamazione contro Baron Cohen, per un’intervista contenuta in un episodio di Who is America?

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Si chiude definitivamente la vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto Sacha Baron Cohen, chiamato in causa dal politico ed ex giudice dell’Alabama Roy Moore per una vecchia intervista contenuta in un episodio dello show satirico Who is America? Il politico aveva chiesto 95 milioni di dollari a titolo di risarcimento per una presunta diffamazione operata da Baron Cohen, e per la natura a suo dire truffaldina dell’intervista.

Il giudice John P. Cronan ha archiviato il caso, respingendo la richiesta degli avvocati di Moore e dichiarando: “Gli imputati hanno richiesto un giudizio sommario, sostenendo che le richieste dei querelanti siano precluse da una clausola di rinuncia nell’accordo che il giudice Moore ha firmato prima dell’intervista e dal primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti”.

In questo caso, l’ex giudice Moore sosteneva che la sua partecipazione all’intervista fosse stata ottenuta con l’inganno, e che i documenti da lui firmati non fossero quindi validi. Inoltre, Moore non aveva gradito alcune allusioni alla sua presunta pedofilia, che erano state avanzate nell’intervista da un Cohen travestito da giornalista. Gli avvocati dell’attore sostenevano invece che il contratto fosse chiarissimo; contestualmente, c’è stata anche una controversia sulla giurisdizione del caso.

Ora, la parola fine sembra definitivamente scritta. Una sentenza di 26 pagine ha infatti stabilito che non ci sono gli elementi per portare avanti la causa intentata da Moore e da sua moglie: “La Corte concorda sul fatto che le pretese del giudice Moore siano precluse da un inequivocabile linguaggio contrattuale, che esclude la possibilità di muovere le accuse. Anche se Kayla Moore non ha firmato quel contratto, le sue affermazioni sono vietate dal Primo Emendamento. La richiesta degli imputati viene quindi accolta nella sua interezza”.

Il giudice Cronan ha voluto poi sottolineare che Who is America? fosse palesemente un prodotto satirico, e che il contesto in cui le scene erano state presentate escludeva ogni possibilità di vedere come diffamatorio il comportamento di Sacha Baron Cohen: “Nessuno spettatore ragionevole avrebbe potuto interpretare il comportamento di Cohen durante l’intervista come se stesse facendo delle affermazioni su fatti riguardanti il giudice Moore”.

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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