LEO DA VINCI: MISSIONE MONNA LISA

LEO DA VINCI: MISSIONE MONNA LISA

Prendendo come spunto una delle icone per eccellenza della cultura italiana, Sergio Manfio propone con Leo Da Vinci un modello di animazione autoctona, che risulta accattivante per il pubblico più giovane, ma anche esile e poco approfondito negli snodi narrativi e nei personaggi.

Inventare l'avventura

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La vita di Leo, ragazzo dedito all’invenzione di marchingegni geniali, scorre tranquilla tra l’amicizia con Lorenzo e la cotta per Lisa, sentimento di cui il ragazzo non è ancora pienamente consapevole. Un giorno, di ritorno da una gita al lago, i tre scoprono che i campi intorno alla casa di Lisa sono misteriosamente bruciati. Per la famiglia della ragazza è una tragedia: i campi, infatti, erano l’unica fonte di sostentamento per lei e suo padre. Leo decide così di aiutare Lisa andando a lavorare presso un bottegaio di Firenze; ma la sua gita in città lo porta presto a conoscenza di un segreto, che gli prospetta una soluzione ben più eccitante e avventurosa. Un tesoro, infatti, sarebbe nascosto nelle acque intorno all’isola di Montecristo: sfruttando le geniali invenzioni del giovane, Leo, Lorenzo e Lisa si mettono così alla ricerca del tesoro, aiutati dal piccolo appassionato di stelle Niccolò, e dall’orfanella Agnese.

Esempio di animazione italiana dedicata ai più giovani, strategicamente piazzato dalla distribuzione nel periodo in cui il grosso del pubblico avrà già visto (e digerito) i “pezzi da novanta” Coco e Ferdinand, Leo Da Vinci – Missione Monna Lisa punta, più che a rivaleggiare coi colossi americani, a cercare una via italiana, personale e autoctona, al genere. Via che, a detta del regista e produttore Sergio Manfio, vuole basarsi sullo “spirito” più che sulla forma, su un contenuto che attinga direttamente al patrimonio culturale italiano e ne tragga materiale per una storia dedicata ai più giovani. Compito, in fondo, tanto semplice quanto raramente tentato dal nostrano cinema d’intrattenimento, di recente sempre più teso a rincorrere in modo acritico i modelli d’oltreoceano, con operazioni come quella de Il ragazzo invisibile – Seconda generazione.

Leo Da Vinci – Missione Monna Lisa prende invece uno dei “marchi” di riconoscimento della cultura italiana nel mondo, e ne trae materiale per un’avventura che, anche nell’estetica, vuole fortemente restare intrisa di spirito locale; lo fa valorizzando non solo il modello storico di partenza, ma anche lo sfondo su cui questo si muove, il senso di avventura e scoperta che si fa emblema (in piccolo) di un clima di risveglio come quello del Rinascimento, la cura degli sfondi digitali che riproducono un’atmosfera unica come quella della Firenze rinascimentale. Impossibilitato, sul piano del budget, a competere anche in minima parte con gli omologhi statunitensi, Manfio punta tutto sulla ricostruzione d’ambiente e sul naturale fascino (per il pubblico più giovane) della personalità del protagonista, resa anche attraverso la minuziosa ricostruzione dei marchingegni da lui concepiti.

A dominare il tutto, il sempiterno tema della caccia al tesoro, l’innesco semplice ed efficace di una vicenda avventurosa che è archetipo letterario prima che cinematografico, qualche ammiccamento al pubblico più stagionato (la prima sequenza rimanda a un vecchio classico dei videogiochi, quale The Secret of Monkey Island), oltre a un abbozzato racconto di formazione che vuole, tuttavia, restare subordinato al puro intrattenimento. La storia di Leonardo (o meglio, Leo, come qui viene rigorosamente chiamato) si propone così come una versione in piccolo, a essa propedeutica, della Storia con la S maiuscola, quella che il suo impeto pedagogico cerca di rendere appetibile al suo pubblico.

Contratto nella durata (85 minuti) e privo di cali di ritmo, Leo Da Vinci – Missione Monna Lisa ha dalla sua la semplicità del concept e una certa cura tecnica, che si esplicita negli accattivanti fondali e in certi, raffinati giochi di luce, piuttosto che nel design (invero piuttosto semplice) dei personaggi. Lo sforzo produttivo si nota, pur non assurgendo il film alle vette tecniche di prodotti quali Gatta Cenerentola (dedicato a tutt’altro target), esaltandosi soprattutto nelle buone sequenze d’azione. La compresenza, nel film, di un mondo che il pubblico del film, in gran parte, ha da poco studiato sui libri di scuola, con uno all’insegna dell’immaginazione trasfigurante (l’isola, il vascello sommerso, l’avveniristica macchina inventata dal protagonista), garantisce una sicura presa sul target, unitamente a una vicenda lineare e di facile fruibilità.

La linearità del film di Sergio Manfio sconfina tuttavia, presto, in dichiarata esilità, specie laddove non prova ad approfondire (nemmeno tenendo ferme le sue esigenze di target) i suoi personaggi e le loro vicende, concentrandosi solo sulla resa estetica dell’avventura. Il tema della crescita del protagonista e della sua “educazione” (virgolette d’obbligo) sentimentale, poteva certo essere meglio sviscerato, anche (e soprattutto) nell’ottica pedagogica dal film fortemente ricercata. Poco funzionali risultano anche i due piccoli comprimari dei protagonisti (e totalmente fuori contesto la figura dell’amico Lorenzo); mentre il supposto twist finale risulta invero troppo facile da intuire, almeno per la fetta di pubblico più cresciuta. Limiti, questi ultimi, che confinano Leo Da Vinci – Missione Monna Lisa nel recinto dei progetti dalle buone intenzioni – nonché dal buon valore pedagogico – ma dalla non perfetta riuscita.

Leo Da Vinci - Missione Monna Lisa poster locandina

Scheda

Titolo originale: Leo Da Vinci – Missione Monna Lisa
Regia: Sergio Manfio
Paese/anno: Italia / 2018
Durata: 82 minuti’
Genere: Avventura, Animazione
Cast: Emanuela Ionica, Alex Polidori, Arianna Vignoli, Davide Garbolino, Franco Mannella, Gabriele Patriarca, Giulio Bartolomei, Oreste Baldini, Roberto Draghetti, Roberto Stocchi, Stefano Billi, Stefano Mondini
Sceneggiatura: Sergio Manfio, Francesco Manfio, Anna Manfio, Davide Stefanato
Montaggio: Umberto Barison
Musiche: Marco Fedalto
Produttore: Fabio Testa
Casa di Produzione: Eurimages, Rai Cinema, Gruppo Alcuni
Distribuzione: Videa

Data di uscita: 11/01/2018

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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