INVITATI PER FORZA

INVITATI PER FORZA

Invitati per forza di Prime Video non riesce ad avvalersi di un cast di buon livello, costretto a dispensare una comicità tutt’altro che ilare.

L’ennesima commedia “prematrimoniale” fallita

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Verrebbe da pensare che una commedia dal titolo irriverente di The People We Hate at the Wedding (in italiano il film è stato ribattezzato Invitati per forza), che nel cast vanta come protagoniste due geni comici come la pluripremiata Allison Janney di Masters of Sex e la deliziosa Kristen Bell di Veronica Mars, avesse ottime possibilità di attestarsi come una pellicola brillante, briosa e sagace. Invitati per forza, dal 18 novembre su Prime Video, non è invece nessuna di queste cose, e anzi l’opera della regista di The Good Place Claire Scanlon e delle sceneggiatrici – le sorelle Molyneux (le stesse che firmeranno Deadpool 3) – che hanno adattato il romanzo di Grant Ginder è davvero troppo insipida per ispirare indulgenza. Tutto gira intorno alla famiglia allargata e disfunzionale di cui l’americana Donna (Janney) è la matriarca. Negli anni ‘80 ha sposato il seducente e donnaiolo francese Henrique e da lui avuto Eloise (Cynthia Addai-Robinson, Gli Anelli del Potere), cresciuta in Inghilterra in un ambiente altolocato. Tradita da Henrique, Donna lo ha lasciato ed è tornata negli Stati Uniti, dove si è risposata con un uomo dal tenore di vita più modesto e dal quale ha avuto Alice (Bell) e Paul (Ben Platt). Eloise è riuscita a far parte, seppur parzialmente, della seconda famiglia di Donna e, molti anni dopo, ha invitato tutti al suo sfarzoso matrimonio con Ollie (John Macmillan) nel Regno Unito, con l’intento di riavvicinarsi ai fratellastri e alla madre, e di riunirli dopo che ognuno ha preso sentieri diversi.

Una famiglia (troppo) disfunzionale

Invitati per forza, Ben Platt, Cynthia Addai-Robinson, Allison Janney, Isaach De Bankolé, Karan Soni in una scena
Invitati per forza, Ben Platt, Cynthia Addai-Robinson, Allison Janney, Isaach De Bankolé, Karan Soni in una scena del film

Invitati per forza gira attorno a una manciata di personaggi guidati da nevrosi, insicurezze, idiosincrasie e pregiudizi; vorrebbe renderli accattivanti con le loro debolezze e la serie di gaffe che inanellano, ma le situazioni comiche che generano sono vettori di scarse risate e l’umorismo a cui attingono è davvero poco ispirato. In più di un’occasione, addirittura, quella comicità è imbarazzante e quasi inquietante. Disturba specialmente la reiterazione del debosciamento dei fratelli più giovani – perennemente ubriachi e che vomitano in continuazione -, protagonisti di siparietti imbarazzanti incentrati sulla biancheria intima o al centro di triangoli amorosi dagli esiti disastrosi. Sia Alice che Paul sono un cumulo di nevrosi, autocommiserazione e autolesionismo tanto privi di stima da chiedersi quali orribili traumi abbiano subito in famiglia e al di fuori. Senz’altro, non fanno ridere. Alla buona, conciliante e disperatamente bisognosa di affetto e validazione Eloise spetta il ruolo più ingrato: è la pecora nera al contrario, quella bella, brava, ricca, di successo, che si sente esclusa e rifiutata dai fratelli e dalla madre sciatti ed egoriferiti.

Un’occasione mancata

Invitati per forza, Kristen Bell e Cynthia Addai-Robinson in una scena
Invitati per forza, Kristen Bell e Cynthia Addai-Robinson in una scena del film

Man mano che le nozze si avvicinano, Invitati per forza si perde in una spirale di eventi confusi, raffazzonati e prevedibili, degenerando nell’inevitabile conflitto perpetratosi proprio a ridosso della cerimonia che crea una rottura destinati a sanarsi giusto in tempo per lo scambio degli anelli. Anche il segreto che dilania Eloise viene sminuito: l’unico elemento drammatico davvero cruciale è diluito in una sequenza infinita di battute e situazioni ridanciane e perde miseramente la propria gravitas a causa di una risoluzione sbrigativa e ovvia. Sembra quasi che le autrici del film si lascino sopraffare dall’entropia della storia, dai complessi dei personaggi, dalla grossolanità dei dialoghi. Solo brevi sprazzi di lucidità dimostrano il potenziale perduto dell’opera quando finalmente i personaggi rivelano i rispettivi segreti, la tensione si scioglie e l’armonia familiare tanto agognata si concretizza. Con una regia priva di polso il buon cast d’ensemble perde smalto e voglia di impegnarsi: neanche la Janney regala un’interpretazione all’altezza, disarmata dalla mancanza di acume del suo copione. Tutto sommato, Invitati per forza delude le aspettative, andandosi ad aggiungere a tante commedie tipicamente americane ambientate a ridosso delle nozze che sono troppo volgari o troppo banali. Ha qualche buon momento, ma nel complesso non ha né la passione per colpire al cuore né l’ingegno per soddisfare l’intelletto.

Invitati per forza, la locandina

Scheda

Titolo originale: The People We Hate at the Wedding
Regia: Claire Scanlon
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Durata: 99’
Genere: Commedia
Cast: Cynthia Addai-Robinson, Karan Soni, Allison Janney, Isaach De Bankolé, Randall Park, Adam Godley, Ben Platt, Kristen Bell, Emma Davies, Jorma Taccone, Andy Daly, Brandon Johnston, Evelyn Mok, Greg Barnett, Jaxon Goldenberg, Jesus Revers Ortiz, Judith Amsenga, Lexi Janicek, Milakale Kember, Pedro Minas
Sceneggiatura: Grant Ginder
Fotografia: Oliver Stapleton
Montaggio: Wendy Greene Bricmont
Musiche: Tom Howe
Produttore: Margot Hand, Ashley Fox
Casa di Produzione: Amazon Studios, FilmNation Entertainment, Wishmore
Distribuzione: Amazon Prime Video

Data di uscita: 18/11/2022

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Giornalista pubblicista, persona per niente seria. Fissata con gli anni ’80, la fantascienza e l’horror, i film di arti marziali e le serie coreane, i cartoni animati e i manga. E altre cose, ma non ne scrivo.

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