SCREAM VI

SCREAM VI

Nonostante le perplessità preventive suscitate dal cambio di ambientazione – da Woodsboro a New York – e dall’assenza della protagonista storica Neve Campbell, Scream VI non delude le aspettative: i registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett sembrano anzi aver preso pieno possesso dei meccanismi della saga, donandole davvero una seconda giovinezza. E ci piace pensare che non sia finita qui.

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L’annuncio della realizzazione di un sesto episodio della saga di Scream, a un anno di distanza dal precedente capitolo (il primo “orfano” della presenza del regista e co-creatore della saga, Wes Craven) aveva fatto sollevare più di un sopracciglio tra gli appassionati, perplessi dal prolungamento di un franchise che sembrava appartenere ormai a un’altra epoca cinematografica. Se il film del 2022, giunto ben 11 anni dopo il capitolo precedente, aveva superato bene la prova dell’assenza del cineasta di Cleveland, riuscendo nel contempo a reinnestare i topoi del franchise – e il suo modo di maneggiare il meta-cinema – nelle logiche dell’industria cinematografica moderna, gli esiti di questo Scream VI si annunciavano più incerti: a cominciare dall’assenza della protagonista storica Neve Campbell (che ha lasciato la saga per ragioni di compenso) per proseguire col rischio di proporre una mera copia del capitolo precedente, le cui invenzioni – personali e nel contempo coerenti con la filosofia della saga – sembravano difficili da replicare in modo realmente produttivo. Un altro punto interrogativo, inoltre, era rappresentato dal cambio di ambientazione: per la prima volta dall’inizio della saga, infatti, un film di Scream non è ambientato nella Woodsboro che ha visto “nascere” la maschera di Ghostface. Dubbi che, lo diciamo chiaramente in apertura di questa recensione, sono stati per fortuna spazzati via dal risultato: i registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett sembrano infatti aver preso pieno possesso dei meccanismi della saga, ripetendo con Scream VI l’ottimo risultato del film precedente, e forse migliorandolo.

Il sequel di un requel

Scream VI, Melissa Barrera e Jenna Ortega in una concitata sequenza
Scream VI, Melissa Barrera e Jenna Ortega in una concitata sequenza del film

Com’era stato abbondantemente annunciato dalle anticipazioni (nonché dal finale dell’ultimo capitolo) il teatro dell’azione di Scream VI è la città di New York: qui, le riconciliate sorelle Sam e Tara Carpenter, insieme ai gemelli Chad e Mindy, cercano di ritrovare una parvenza di normalità ed equilibrio, dopo essere sopravvissute all’ennesima strage perpetrata nella cittadina di Woodsboro. Mentre Tara, in particolare, lotta contro il ricordo del suo fidanzato psicopatico, sul web impazzano sospetti e illazioni sul suo conto, teorie complottiste che la vorrebbero vera responsabile dei delitti e artefice di una montatura ai danni del giovane; una situazione che esplode quando due studenti universitari vengono uccisi poco prima della festa di Halloween, e viene ritrovata accanto ai cadaveri una maschera di Ghostface. Tara, principale sospettata dei delitti, si ritrova a sua volta nel mirino del nuovo killer, insieme ai suoi amici e ai nuovi co-inquilini Quinn, Anika e Ethan. Ma proprio nel gruppo, preso di mira dal nuovo Ghostface, potrebbe nascondersi il killer stesso: perché, come sottolinea l’esperta di cinema horror Mindy “il sequel di un requel deve stupire e disattendere le aspettative”.

Una nuova/vecchia maschera

Scream VI, il killer Ghostface in un'inquietante scena
Scream VI, il killer Ghostface in un’inquietante scena del film

Il plot di Scream VI vuole collegarsi direttamente agli eventi del capitolo precedente, nonostante il cambio di ambientazione: un collegamento che rende difficile la comprensione degli eventi qui raccontati – e dei vari snodi narrativi – laddove non si sia visto almeno il precedente film, e non si abbia (possibilmente) un background di conoscenza di massima della saga. Anche perché, come spiegato chiaramente dalla stessa Mindy – vera e propria “guida” per lo spettatore all’interno dei meccanismi del film, quasi un alter ego degli stessi registi – “ormai non siamo più nell’era dei sequel, ma delle saghe”: saghe che, protrattesi lungo i decenni, sfruttano ormai tanto la continuity quanto la nostalgia, e vivono cercando sempre un cruciale equilibrio tra fedeltà al canone e innovazione. Una dialettica in cui ormai anche i personaggi storici sono sacrificabili (com’è stato per il poliziotto Linus nel precedente capitolo) o addirittura trasformabili anch’essi (potenzialmente) in cattivi; nessuno è salvo e nessuno è esente dal sospetto di essere il volto che si nasconde dietro la nuova/vecchia maschera di Ghostface. Maschera che, per l’occasione, è stata leggermente modificata, apparendo qui più vecchia e più usurata di quelle dei capitoli precedenti: una scelta semplice ed efficace, che in qualche modo aumenta l’inquietudine derivata dalle apparizioni del killer, conferendogli un look e un portamento che ricordano vagamente quelli del Michael Myers della saga di Halloween.

Stile e gusto orrorifico

Scream VI, Hayden Panettiere, Jasmin Savoy Brown, Jack Champion, Melissa Barrera, Jenna Ortega, Courteney Cox in una scena
Scream VI, Hayden Panettiere, Jasmin Savoy Brown, Jack Champion, Melissa Barrera, Jenna Ortega, Courteney Cox in una scena del film

Fin dal prologo – che mostra addirittura due omicidi prima dell’apparizione del titolo – Scream VI mette subito in chiaro di essere uno slasher con tutti i crismi, e di non cedere niente in fatto di violenza e graficità dei delitti all’ormai conquistato carattere di massa della saga. Il nuovo Ghostface, oltre ad avere un generale portamento più minaccioso rispetto ai suoi predecessori (merito in primis della già citata maschera) è forse ancor più sadico e crudele; un mostro che non ha problemi a colpire in pieno centro città all’interno di un negozio (come nella sequenza ambientata nell’emporio, in cui lo vediamo persino maneggiare un fucile) o a bypassare la trappola che gli viene tesa nella seconda parte della storia, all’interno di una delle location più azzeccate e suggestive dell’intero film. Chi era rimasto perplesso dal cambio di ambientazione dovrà ricredersi: il passaggio dai vicoli di Woodsboro alle strade affollate Grande Mela non nuoce in modo sostanziale all’efficacia del soggetto in chiave orrorifica, andando a sfruttare anzi lo spazio urbano in modo intelligente e funzionale. A questo proposito, estremamente efficace si rivela il lungo prologo – col solito gioco di gatto e topo al telefono, trasferito nel contesto di un pericoloso “appuntamento al buio” – oltre a una bella sequenza ambientata sulla metropolitana, in cui il terrore che attanaglia i protagonisti assume toni onirici e realmente paranoici. Piccole perle registiche che si sommano a un rinnovato gusto grandguignolesco, che il duo di registi aveva già mostrato nel suo Finché morte non ci separi e confermato nel quinto capitolo di Scream: un gusto sanguigno che, ancora una volta, accomuna buoni e cattivi, carnefici e vittime che non si rassegnano a questo ruolo.

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Il meta-cinema che ci piace

Scream VI, Courteney Cox in una scena
Scream VI, Courteney Cox in una scena del film

In tutto questo, Scream VI offre una costruzione della tensione di tutto rispetto, un ben dosato equilibrio tra la componente orrorifica e quella autoironica e smitizzante – equilibrio che i due registi, ormai, dimostrano di aver fatto pienamente proprio – oltre a un taglio metacinematografico che per fortuna, qui, non appare pretestuoso o fine a se stesso come ormai succede in molto del cinema contemporaneo. In un periodo in cui ormai il meta-cinema sembra un vezzo o una scappatoia, spesso priva di reali appigli col soggetto, la saga di Scream continua per fortuna a dare alla riflessione sul cinema una forte giustificazione teorica, affiancandola inoltre a una storia attentamente costruita. Una storia in cui, sembra incredibile, non si sente più di tanto la mancanza della Sidney interpretata da Neve Campbell (anche se, da fans, ci piacerebbe che l’attrice tornasse sui suoi passi in eventuali sequel); e in cui si accoglie con piacere il ritorno di una Gale Weathers/Courtney Cox che qui ha inevitabilmente un ruolo più defilato. Anche l’annunciato re-innesto della Kirby Reed interpretata da Hayden Panettiere (proveniente da Scream 4) funziona decisamente bene, per un personaggio giustamente e intelligentemente trasformato rispetto all’adolescente vittima sacrificale che avevamo conosciuto. Ma, più di ogni altra cosa, Scream VI sembra aver consolidato una nuova generazione di protagonisti, con al centro le sorelle Carpenter: la figura di Tara, in particolare, col suo legame trasversale con gli eventi della saga fin dal suo inizio, viene sviluppata in una direzione davvero interessante, che a questo punto (dobbiamo ammetterlo) sarebbe un peccato lasciare priva di ulteriori sviluppi. Insomma, l’ingresso del duo Bettinelli-Olpin/Gillett (forse per brevità dovremmo usare anche noi il nome del collettivo Radio Silence) sembra proprio aver dato una nuova giovinezza a questa saga. Il fan che è in noi non può che gioirne.

Scream VI, la locandina italiana del film

Scheda

Titolo originale: Scream VI
Regia: Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett
Paese/anno: Stati Uniti / 2023
Durata: 123’
Genere: Horror, Thriller
Cast: Tony Revolori, Josh Segarra, Jenna Ortega, Dermot Mulroney, Henry Czerny, Samara Weaving, Mason Gooding, Melissa Barrera, Courteney Cox, Jack Champion, Jasmin Savoy Brown, Robert Bess, Andre Anthony, Devyn Nekoda, Evelyne Morissette, Frank Fiola, Hayden Panettiere, Liana Liberato, Max Laferriere, Roger Jackson, Thomas Cadrot
Sceneggiatura: James Vanderbilt, Guy Busick
Fotografia: Brett Jutkiewicz
Montaggio: Jay Prychidny
Musiche: Sven Faulconer, Brian Tyler
Produttore: Paul Neinstein, William Sherak, James Vanderbilt
Casa di Produzione: Paramount Pictures, Project X Entertainment, Radio Silence Productions, Spyglass Entertainment
Distribuzione: Eagle Pictures, Paramount Pictures

Data di uscita: 09/03/2023

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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