TED LASSO 3

TED LASSO 3

La terza stagione dello show di Apple TV+ Ted Lasso è la sintesi delle due precedenti: la dirittura d’arrivo di un percorso narrativo dominato dal sentimento dell’empatia.

Se un abbraccio sotto le coperte fosse una serie TV

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Dopo che Walt White, il Dr. House e Tony Soprano hanno dimostrato che gli antieroi potevano essere protagonisti televisivi, il piccolo schermo è stato invaso da figure, specialmente maschili, spinose, burbere, ambivalenti, lontanissime dai buoni immacolati alla Dr Kildare della tv classica. Ted Lasso è oltre. Protagonista eponimo della serie sportiva che sbarca con la terza (e annunciata come ultima, ma dubitiamo) stagione su Apple TV+ il 15 marzo, l’allenatore americano e bonario che allena la squadra di calcio londinese dell’Afc Richmond è il complementare di tutti i personaggi di cui sopra. Simpatico, affabile, educato, ottimista e altruista, è l’idolo di un pubblico che ora come non mai ha bisogno di sentirsi consolato, “abbracciato”, salvato da un mondo sempre più freddo e ostile.

Un salto nel buio

Ted Lasso, Jason Sudeikis, Anthony Head e Nick Mohammed in una scena della serie
Ted Lasso, Jason Sudeikis, Anthony Head e Nick Mohammed in una scena della serie Apple TV+

In questa terza stagione ritroviamo il Richmond dopo la promozione alla premier league, prevedibilmente scosso dal nuovo status. Nate (Nick Mohammed), il ragazzo prodigio che allenava la squadra con Ted e Coach Beard, si è sentito messo da parte dopo l’avvento di Roy Kent e li ha traditi per il West Ham, il team del deprecabile ex marito di Rebecca (Hannah Waddingham), Rupert (Anthony Head). Roy Kent (Brett Goldstein) è diventato assistente allenatore, ma si rifiuta ancora di dare lezioni private a Jamie, sua arrogante ex nemesi sulla via della redenzione. Ted (Jason Sudeikis) è schiacciato tra le pressioni professionali e una situazione familiare che non riesce a processare, mentre Keeley (Juno Temple) fa del suo meglio per gestire la sua agenzia di pubbliche relazioni. Tutto, insomma, sembra destinato alla rovina e al fallimento, ma Ted Lasso e il suo protagonista non rinunceranno facilmente al loro primato di portatori di buonumore del piccolo schermo.

Luci e ombre

Ted Lasso, Nick Mohammed e Jason Sudeikis in una scena della serie
Ted Lasso, Nick Mohammed e Jason Sudeikis in una scena della serie Apple TV+

Quattro – su dodici – sono le puntate anticipate alla stampa: insieme, forniscono un quadro nitido della direzione dello show, la sintesi di positivo e negativo, di ottimismo e pessimismo, di egoismo e altruismo, dell’io interiore ed esteriore. Gli episodi diventano più lunghi, superando la mezz’ora e raggiungendo a volte i cinquanta minuti, abbandonando significativamente un formato ideale per la commedia per uno usato più di frequente nel dramma. Abbiamo conosciuto il Ted raggiante e perennemente sorridente capace di infondere il buonumore come Pollyanna in cinici e musoni degni della zia Polly, e, come la piccola eroina letteraria, di fissare l’abisso rivelando un intimo offuscato dall’ombra della depressione e del suicidio del padre. Il Ted della terza stagione non si trova in un bel posto, ma lotta strenuamente per mantenere la sua immagine gioviale e confortante. Lo show, affidandosi a situazioni speculari e rimandi, è un prisma che riflette lo stato di Lasso negli altri personaggi, ognuno impegnato a mascherare incertezze e patemi mentre per il Richmond si paventa la retrocessione (e il West Ham è favorito).

La stessa magia

Ted Lasso, un sorridente Jason Sudeikis in una scena della serie
Ted Lasso, un sorridente Jason Sudeikis in una scena della serie Apple TV+

Nate, come suo nuovo allenatore, è lo yang di Ted: il primo instilla voglia di vincere e sicurezza nei suoi giocatori, il secondo denigra e inveisce. Nate in questa terza stagione è un personaggio emblematico, è Ted se cedesse al suo lato oscuro. La mancanza di autostima, il senso di inferiorità e l’invidia ne fanno un personaggio sgradevole ed esecrabile, ma la sua vulnerabilità e la bontà che Ted ci vede dentro ne fanno una figura dolente e toccante. Poche serie come Ted Lasso riescono a essere tanto commoventi, ispiratrici e liberatorie: quella di Sudekis & co. ci riesce grazie a una narrativa profonda, delicata e realistica. E poche serie sono riuscite come Ted Lasso a parlare delle traiettorie della salute mentale. Sudeikis, Hunt e Goldstein sono sia autori dall’innegabile genio comico sia interpreti di discreta bravura. Eccezionali sono le prove attoriali di Hannah Waddingham e Juno Temple, sopra tutti. Il risultato è una pozione piena di strani – e teoricamente incompatibili – ingredienti, che insieme creano uno show magico. L’ingrediente segreto è il sentimento raro dell’empatia.

Ted Lasso 3, la locandina della serie
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Scheda

Titolo originale: Ted Lasso 3
Creata da: Bill Lawrence, Jason Sudeikis, Brendan Hunt, Joe Kelly
Regia: M.J. Delaney, Erica Dunton, Destiny Ekaragha
Paese/anno: Stati Uniti / 2023
Genere: Commedia, Drammatico, Sportivo
Cast: Phil Dunster, Juno Temple, Jason Sudeikis, Moe Jeudy-Lamour, Adam Colborne, Annette Badland, Billy Harris, Brendan Hunt, Brett Goldstein, Bronson Webb, Cristo Fernández, David Elsendoorn, Hannah Waddingham, Jeremy Swift, Kevin Garry, Kola Bokinni, Moe Hashim, Nick Mohammed, Phoebe Walsh, Stephen Manas, Toheeb Jimoh
Sceneggiatura: Jason Sudeikis, Bill Wrubel, Brett Goldstein, Phoebe Walsh, Chuck Hayward, Bill Lawrence, Sasha Garron, Keeley Hazell, Dylan Marron, Leann Bowen, Brendan Hunt, Jane Becker, Joe Kelly, Jamie Lee
Fotografia: David Rom, Vanessa Whyte
Montaggio: Melissa McCoy, A.J. Catoline
Musiche: Tom Howe, Marcus Mumford
Produttore: Katelyn Hollenbeck, Brooke Davis, Andrew Warren, Leann Bowen, Brendan Hunt, Phoebe Walsh, Brett Goldstein, Melissa McCoy
Casa di Produzione: Ruby's Tuna, Doozer, Warner Bros. Television, Universal Television
Distribuzione: Apple TV+

Data di uscita: 15/03/2023

Trailer

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Giornalista pubblicista, persona per niente seria. Fissata con gli anni ’80, la fantascienza e l’horror, i film di arti marziali e le serie coreane, i cartoni animati e i manga. E altre cose, ma non ne scrivo.

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