THE MANDALORIAN 3X05

THE MANDALORIAN 3X05

Come anticipato, The Mandalorian supera la metà della sua terza stagione con una puntata che finisce di porre le premesse per entrare nel cuore della narrazione. Su Disney+.

Si entra nel vivo

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Era scontato, ma nel quinto episodio di The Mandalorian 3 si entra nel vivo della storia, per avventurarsi negli eventi annunciati della trama orizzontale, ovvero la riconquista di Mandalore. Non è così ovvio, tuttavia, perché Il pirata viene introdotta come l’ennesima deviazione – questa volta incentrata sull’attacco sferrato dai pirati al pianeta Nevarro – che tuttavia si rivela, come i due episodi precedenti, anche il pretesto per incastonare un tassello della saga dedicata al popolo di Din Djarin. Il fuorilegge del titolo, Gorian Shard, e il suo vascello armato di tutto punto, arrivano sul pianeta amministrato dal Magistrato Greef Karga (Carl Weathers) per vendicarsi della morte degli uomini di Vane. Karga non può ricorrere al sostegno militare della Nuova Repubblica perché non ha firmato l’affiliazione con questa, preferendo rimanere indipendente e condannando il suo popolo all’isolamento.

La profezia

The Mandalorian 3, una scena del quinto episodio
The Mandalorian 3, una scena del quinto episodio della serie

Karga ticeve aiuto dal capitano Carson Teva (Paul Sun-hyung), il quale sospetta che la rappresaglia sia iscritta in una minaccia più ampia legata alle forze imperiali. Perorando la causa di Karga ai burocrati della Nuova Repubblica, il ranger si imbatte nell’ex tirapiedi di Moff Gideon, Elia Kane (Katy M. O’Brian, chiaramente parte della cospirazione). Riceverà invece l’aiuto dei mandaloriani, dando all’Armaiola la possibilità di ammirare le doti battagliere di Bo-katan e decidere di porla alla guida della missione di riconquista di Mandalore, persuasa di aver assistito ai segni – la prova definitiva è il fatto che la guerriera abbia testimoniato l’esistenza di un leggendario mitosauro – della predestinazione.

La cospirazione

The Mandalorian 3, Carl Weathers in una scena del quinto episodio
The Mandalorian 3, Carl Weathers in una scena del quinto episodio della serie

Con il capitolo ventuno, The Mandalorian sembra essere tornato sui binari della linea narrativa principale, con l’intento di non deviare fino, almeno, alla fine di questa scostante stagione della serie prodotta da Jon Favreau e Dave Filoni. Il primo ha recentemente dichiarato, in più di un’occasione, che secondo lui lo show ha le qualità per durare all’infinito: viene il sospetto che si sia preso troppo sul serio e tenda a trascinare la trama affidandosi a risorse temporali in scadenza in non si sa quale futuro indeterminato. Lo show presenta auspicabilmente la puntata più incisiva della stagione che culmina con un finale sospeso abbastanza promettente. Il pirata non si affida alla passione infantile degli spettatori per Baby Yoda – in questo frangente praticamente latitante; viene invece confezionata una puntata equamente divisa tra azione e intrighi politici. The Mandalorian torna alla glorie delle passate stagioni con un capitolo adrenalinico e tutto sommato emozionante, specialmente nel frangente dello scontro verbale tra il ranger Teva e la Kane, teso, ambiguo, frustrante e foriero di sospetti.

Il cuore dell’azione

The Mandalorian 3, una scena d'azione del quinto episodio
The Mandalorian 3, una scena d’azione del quinto episodio della serie

L’aspetto più accattivante e al tempo stesso perturbante di quest’ultima scena è quello di mostrare la Nuova Repubblica come una versione più benevola ma castrante e orwelliana quasi quanto l’Impero. Quando il ventunesimo capitolo entra nel vivo, lo fa con un’azione dall’effetto galvanizzante sullo spettatore: dall’attacco di Shard – in realtà un villain un po’ ridicolo, che sembra scappato da I pirati dei Caraibi – che spara sulla folle inerme, al ribaltamento della situazione con l’arrivo dei rinforzi mandaloriani, le sequenze più violente e concitate sono anche le più coinvolgenti, culminate con la Corsair che si abbatte spettacolarmente. Non siamo neanche lontanamente ai livelli della scena da togliere il fiato di Battlestar Galactica, nella quale l’astronave ammiraglia infiamma l’atmosfera di New Caprica prima di effettuare il salto con l’FTL, ma siamo comunque di fronte a un momento annoverabile tra quelli da ricordare nelle classifiche serie dedicate alla fantascienza bellica. A lasciare perplessi è il confronto tra Bo-katan e l’Armaiola: la prima ci era stata presentata come una dura, una leader forte e indipendente, riluttante e scettica nei confronti del fanatismi, la seconda è stata promossa come l’intransigente messaggera del Credo, inflessibile verso chiunque transiga. La loro evoluzione lascia interdetti: a Bo-katan basta trovare una famiglia che la accolga per ammansirsi, all’Armaiola è sufficiente la rivelazione dell’incontro col mitosauro per riconoscere nella principessa il messia e avviarsi verso la guerra santa. Avevamo già affrontato la questione del disagio provocato dall’esplorazione del culto mandaloriano, e qui è ancora più pungente. Con il cliffhanger dedicato a Moff Gideon che suggerisce fosche alleanze, The Mandalorian 3 si fa comunque interessante.

The Mandalorian 3, la locandina della serie Disney+

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Giornalista pubblicista, persona per niente seria. Fissata con gli anni ’80, la fantascienza e l’horror, i film di arti marziali e le serie coreane, i cartoni animati e i manga. E altre cose, ma non ne scrivo.

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