PRENDI IL VOLO

PRENDI IL VOLO

Prendi il volo è un film d’animazione nel senso classico del termine: proprio per questo riesce a far breccia attraverso una storia semplice, ma anche divertente e profonda, che sa servirsi in maniera efficace della metafora del volo per ispirare grandi e piccoli.

Essere liberi

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Prendi il volo (Migration) di Benjamin Renner e Guylo Homsy potrebbe aprire un nuovo capitolo per le produzioni targate Illumination: collocandosì a metà tra la celebre storia de La gabbianella e il gatto (1998) e il più commerciale Madagascar (2005) della DreamWorks, questo lavoro sceglie di puntare su una storia pensata chiaramente per i più piccoli, ma senza perdere nulla in profondità e spessore narrativo.

A partire dalla nota fiaba del brutto anatroccolo (per non parlare di antichissimi miti come quello di Icaro), da sempre il tema del volo è centrale nelle storie di fantasia, come nelle metafore letterarie e poetiche di ogni tempo ed epoca storica; la forza di questo Prendi il volo è perciò quella di utilizzare un topos dell’immaginario collettivo – comprensibile a tutti – costruendovi sopra una storia semplice ed efficace.

Anatre come noi

Prendi il volo, un momento del film
Prendi il volo, un momento del film

Al centro della sinossi troviamo le vicende di una normale famiglia di anatre selvatiche, all’interno della quale si riproducono i classici battibecchi tra figli e genitori. La madre Pam (Elizabeth Banks) e il padre Mack (Kumail Nanjiani) sono spesso in disaccordo sull’educazione da dare ai due figli Dax e Gwen, entrambi desiderosi di spingersi oltre i confini del piccolo stagno e di migrare, come gli altri uccelli.

Se la madre Pam mostra da subito di incoraggiare i figli nella loro voglia di scoperta, il marito è ossessionato dai rischi e dai pericoli a cui potrebbero andare incontro i giovani anatroccoli: nonostante ciò, spinti da un fortuito incontro con un altro gruppo di anatre, i protagonisti troveranno la forza di migrare verso posti lontani e sconosciuti.

I rischi dell’avventura

Un'immagine del trailer di Prendi il volo
Un’immagine del trailer del film d’animazione Prendi il volo

Lontano dal riprodurre facili schemi, Prendi il volo, nel suo invito all’avventura, mostra di saper comprendere i rischi e i pericoli che fanno parte della vita quotidiana, oltre che delle migrazioni e dei cambiamenti di ogni tipo. L’aspetto più riuscito della storia sta nel saper raccontare realisticamente i rischi che effettivamente si corrono quando si esce dal proprio piccolo stagno, senza nulla togliere alla bellezza dell’avventura e della scoperta, che coinvolge l’intera famiglia – e non solo i più giovani. Non si nega, infatti, la realtà dei pericoli, come avviene in alcuni film d’avventura, ma si affrontano gli ostacoli con spirito d’intraprendenza e creatività: in questo senso la caratterizzazione di tutti i personaggi (nessuno escluso) risulta essere vincente, in un arco di crescita e maturazione che li coinvolge tutti. A tutto ciò si va ad aggiungere anche la caratterizzazione dei diversi ambienti e scenari, dalla “provincia” dello stagno alla metropoli, per poi passare ai tanto bramati luoghi esotici (e non solo).

Cambiare per essere liberi

Prendi il volo, una foto del film
Prendi il volo, una foto del film

Nonostante la semplicità della storia, Prendi il volo ha il merito di rendere evidente il legame che intercorre tra i cambiamenti interiori dell’animo e quelli esteriori: la migrazione non è solo un viaggio avventuroso, bensì un percorso di crescita personale, che fa scoprire a ogni personaggio nuovi lati del proprio carattere e di quello altrui. Oltretutto, anche la tipizzazione dei “cattivi” risulta convincente, dimostrando di saper giocare e prendere in giro alcuni clichècontemporanei – dall’ossessione per il mondo degli chef a quella per tutto ciò che è biologico.

La Illumination, dopo i precedenti successi dei Minions (2015) e Cattivissimo me (2010), ha qui lasciato intravedere un diverso scenario: meno cinico dei precedenti lavori e più vicino al mondo dell’infanzia, Prendi il volo potrebbe aprire un nuovo piccolo capitolo, all’insegna del classico d’animazione, ma pur sempre originale.

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Locandina

Prendi il volo, la locandina italiana del film

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Scheda

Titolo originale: Migration
Regia: Benjamin Renner, Guylo Homsy
Paese/anno: Francia, Stati Uniti, Canada / 2023
Durata: 82’
Genere: Fantastico, Commedia, Avventura, Animazione
Cast: Keegan-Michael Key, Awkwafina, Kumail Nanjiani, Carol Kane, Danny DeVito, Elyas M’Barek, Jimmy Donaldson, Caspar Jennings, David Mitchell, Elizabeth Banks, Jason Marin, Tresi Gazal
Sceneggiatura: Benjamin Renner, Mike White
Montaggio: Christian Gazal
Musiche: John Powell
Produttore: Christopher Meledandri, Janet Healy
Casa di Produzione: Illumination Entertainment, Universal Pictures
Distribuzione: Universal Pictures

Data di uscita: 07/12/2023

Trailer

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Appassionata di filosofia con un’attenzione particolare rivolta alla storia delle religioni, all’antropologia e alla diverse forme d’arte, si è specializzata in pratiche filosofiche nel 2018, presso la SUCF di Roma. Come giornalista si occupa di cultura, cinema, politica e attualità.

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