MEMORY

MEMORY

Secondo film di Michel Franco ad arrivare nel concorso della Mostra del Cinema di Venezia, Memory vorrebbe giustapporre, nei due personaggi interpretati da Jessica Chastain e Peter Sarsgaard, le ferite di una vita di abusi e quelle di una patologia che rende sempre più instabile la presa sul presente. Il potenziale non manca, ma il tutto resta (troppo) in superficie.

Ritrovarsi fragili

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È un po’ curioso come, nel giro di due anni, siano usciti due film dal titolo Memory: film molto diversi nel genere e nelle atmosfere, ma entrambi incentrati, più che sulla memoria in sé, sul suo patologico deterioramento, e sulle ricadute di questo processo per l’individuo e per chi gli sta intorno. Se il film dell’anno scorso diretto da Martin Campbell, tuttavia, era un action thriller che usava (invero non sempre in modo impeccabile) il tema dell’Alzheimer per delineare la figura di un killer sul viale del tramonto e in cerca di redenzione, questo nuovo film di Michel Franco è invece un dramma romantico, incentrato sulla love story tra due personaggi di cui uno affetto da una forma precoce di demenza, l’altro intento a curare le ferite del passato. Un’opera indipendente, questo nuovo Memory, co-produzione tra Messico e Stati Uniti diretta da quel Michel Franco che, dopo il dramma di due anni fa Sundown, torna per l’occasione nel concorso della Mostra del Cinema di Venezia. Un ritorno che segna anche l’esordio del regista messicano a Hollywood, con due protagonisti di peso come Jessica Chastain e Peter Sarsgaard.

Una connessione insolita

Memory, Jessica Chastain e Peter Sarsgaard in un momento del film di Michel Franco
Memory, Jessica Chastain e Peter Sarsgaard in un momento del film di Michel Franco

Al centro del plot di Memory c’è il personaggio di Sylvia, assistente sociale dal passato burrascoso – alle sue spalle una storia di abusi e di successiva dipendenza da alcol – e il faticoso tentativo, ancora in atto, di rimettere in piedi la sua vita e crescere al meglio sua figlia adolescente. Dopo una rimpatriata tra vecchi compagni di scuola, Sylvia si accorge che un uomo la sta pedinando sulla via del ritorno a casa. Dopo essersi accorta che l’uomo, in stato confusionale, ha passato la notte davanti alla sua abitazione, Sylvia appura che si tratta di Saul, un suo vecchio compagno di scuola, che soffre di una forma precoce di demenza. Dopo aver riaccompagnato a casa Saul, che vive con suo fratello e con la di lui moglie, Sylvia inizia a ricordare dettagli legati a quell’uomo, frammenti di passato forse reali, forse confusi nelle memorie annebbiate di un’adolescenza difficile e segnata dagli abusi. Nel frattempo i familiari di Saul, per ringraziarla, le offrono di fare da caregiver per l’uomo nei week-end. Lentamente, tra le nebbie della patologia di Saul e quelle del dolorosissimo passato di Sylvia, i due iniziano a trovare una strana connessione.

Due percorsi complementari

Memory, Jessica Chastain e Peter Sarsgaard in una foto del film di Michel Franco
Memory, Jessica Chastain e Peter Sarsgaard in una foto del film di Michel Franco

Era notevole, il potenziale di un film come Memory, incentrato sul modo in cui la memoria (e la sua modificazione) può cambiare la percezione di una persona e il modo di rapportarsi a essa. Un potenziale che Michel Franco cerca di concentrare nell’atipica love story tra i personaggi interpretati da Jessica Chastain e Peter Sarsgaard; love story nata dalle asperità dell’accusa e dalla recriminazione su un passato che non si può cambiare, e sviluppatasi poi proprio per cercare di porre rimedio (troppo tardi?) alle ferite di quel passato. Sylvia e Saul si rivelano personaggi entrambi bloccati, entrambi attualmente dipendenti da figure spesso vessatorie – quando non abusive – nonché protesi ad afferrare un fragilissimo e instabile presente. Ma, mentre il passato remoto di Sylvia è talmente doloroso da averla portata a una sorta di amnesia/rimozione di alcuni eventi – nonché alla dolorosa modificazione del volto dei carnefici, con lo scopo di rendere paradossalmente più “accettabili” gli abusi subiti – il problema di Saul è invece quello di una presa sempre più labile sul presente e sulla sua stessa percezione: i loro percorsi, quindi, sono complementari, e i due saranno chiamati così a trovare un difficile punto di convergenza.

Ma si poteva andare più a fondo

Memory, Jessica Chastain e Peter Sarsgaard in una scena del film di Michel Franco
Memory, Jessica Chastain e Peter Sarsgaard in una scena del film di Michel Franco

Si capisce quindi come metta tanta carne al fuoco, Memory, spostando continuamente il focus della narrazione dal personaggio interpretato da Chastain a quello di Sarsgaard (entrambi bravissimi) e costruendo gradualmente il rapporto tra i due come una sorta di isola felice, che si vuole capace di preservarli da un’opprimente realtà esterna. Il problema principale del film di Michel Franco, tuttavia, sta nella difettosa integrazione della componente più squisitamente romantica – pur vista da un’ottica atipica – col tema che dà il titolo al film, paradossalmente lasciato spesso in secondo piano; la descrizione di una love story che affonda le sue radici nel passato – passato la cui percezione può essere alterata o ridefinita dalle ferite (neurologiche o emotive) portate dai due – aveva un potenziale che resta lì a galleggiare, bloccato sulla superficie di dialoghi che non hanno il coraggio di affondare il coltello, non rivelando mai davvero, in modo compiuto, la natura salvifica del rapporto tra i due. A trovare una miglior centratura, comunque, è il personaggio di Sylvia, anche per una più precisa descrizione del contesto familiare (da incubo) che le si muove intorno; la figura di Saul per contro resta (involontariamente) strumentale al percorso di redenzione della donna, nella messa in scena di un amore di cui raramente cogliamo a pieno l’intrinseca – e potenzialmente bellissima – fragilità. Un’occasione, quindi, sostanzialmente mancata, non aiutata in questo neanche da un frettoloso happy ending. Peccato.

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Locandina

Memory, la locandina italiana del film di Michel Franco

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Scheda

Titolo originale: Memory
Regia: Michel Franco
Paese/anno: Stati Uniti, Cile, Messico / 2023
Durata: 100’
Genere: Drammatico
Cast: Jessica Chastain, Peter Sarsgaard, Elsie Fisher, Jessica Harper, Josh Charles, Merritt Wever, Alexis Rae Forlenza, Billy Griffith, Blake Baumgartner, Brooke Timber, Davis Duffield, Elizabeth Loyacano, Jett Salazar, Johnny Vorsteg, Josh Philip Weinstein, Lexie Braverman, Mia Mei Williamson, Rand Faris, Ross Brodar, Tatiana Ronderos, Thomas Vorsteg
Sceneggiatura: Michel Franco
Fotografia: Yves Cape
Montaggio: Óscar Figueroa, Michel Franco
Produttore: Michel Franco, Eréndira Núñez Larios, Duncan Montgomery, Alex Orlovsky
Casa di Produzione: Mubi, Case Study Films, Teorema, High Frequency Entertainment, Screen Capital
Distribuzione: Academy Two

Data di uscita: 07/03/2024

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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