THE ARTIST

THE ARTIST

Scritto e diretto da Michel Hazanavicius, The Artist (2011) racconta la Hollywood degli anni ‘20. Attraverso l’utilizzo del bianco e nero, la (quasi) totale assenza della parola e la magica performance dei due attori principali, il film diventa un omaggio nostalgico al cinema muto e ai suoi protagonisti dimenticati.

C'era una volta il cinema muto

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The Artist narra la storia d’amore tra George Valentine (Jean Dujardin), grande divo del cinema muto, e Poppy Miller (Bérénice Bejo), aspirante attrice hollywoodiana. Nonostante l’intesa iniziale la loro relazione sarà ostacolata dall’avvento del sonoro, che segna indelebilmente la carriera di entrambi: Poppy, giovane e pronta al cambiamento, otterrà il successo desiderato; Valentine, scettico e incapace di adattarsi, sarà sopraffatto da una novità che non comprende. Se Poppy fa parte di una gioventù entusiasta e promotrice della novità, Valentine rappresenta la vecchia generazione, sacrificabile agli occhi di un’industria che desidera stare al passo con i tempi. Forte di uno straordinario successo di pubblico e critica, The Artist farà incetta di premi nell’awards season a seguire. Infatti, oltre ai 6 Cesar Awards e alla vittoria di Jean Dujardin come miglior attore al Festival di Cannes, durante la notte degli Oscar il film trionfa nelle categorie principali, conquistando la statuetta come miglior film, miglior regista e miglior attore.

Una rivoluzione che non aspetta

The Artist recensione

The Artist è una lettera d’amore al cinema; un film che racconta Hollywood celebrando la sua storia ed eredità. Più di ogni altra cosa, però, è un tributo ai grandi divi del cinema muto, messi in disparte da quella che è generalmente considerata la più grande rivoluzione nella storia del cinema. L’avvento del sonoro, infatti, comportò un significativo cambiamento nel modo di recitare. Microfoni nascosti limitavano il movimento degli attori; l’uso della voce mise in mostra l’accento straniero di molti di loro; pantomima ed espressioni accentuate non erano più funzionali a trasmettere l’emozione: tutto doveva essere più contenuto. Hollywood, si sa, è un’industria che non perdona: tranne che per poche eccezioni, la maggior parte degli attori non riuscì o non volle ad adeguarsi. Non trovando più un impiego, molti di loro finirono dimenticati.

Il fascino nostalgico dell’epoca d’oro

The Artist recensione

The Artist mette in luce parte della drammaticità vissuta dai divi di un tempo, concedendo loro – almeno nella finzione – l’happy-ending che non hanno mai avuto. Hazanavicious, infatti, da un lato critica un sistema hollywoodiano spietato, che sfrutta al massimo i propri divi per poi liberarsene senza particolari rimorsi. Dall’altro non nasconde la sua ammirazione verso il periodo cinematografico che racconta, trasformando The Artist in un omaggio nostalgico all’epoca d’oro del cinema classico americano. Per far ciò, ricorre ad alcuni elementi strategici: l’effetto iride e l’impiego di musica d’accompagnamento; l’assenza della parola e l’uso delle didascalie; frequenti citazioni a grandi capolavori del passato, tra cui Cantando sotto la pioggia (1952) e Quarto potere (1941); e l’uso del bianco e nero, che restituisce al film il fascino tipico delle pellicole di un tempo. The Artist, dunque, immerge lo spettatore nell’atmosfera suggestiva di un’epoca che non c’è più: nonostante le sue contraddizioni – come ci mostra Hazanavicius – è impossibile non percepirne la magia.

The Artist poster locandina

Scheda

Titolo originale: The Artist
Regia: Michel Hazanavicius
Paese/anno: Francia, Stati Uniti, Belgio / 2011
Durata: 100’
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale
Cast: Bérénice Bejo, Jean Dujardin, John Goodman, Beth Grant, Elizabeth Tulloch, James Cromwell, Ken Davitian, Malcolm McDowell, Penelope Ann Miller, Basil Hoffman, Bill Fagerbakke, Ed Lauter, Joel Murray, Missi Pyle, Nina Siemaszko
Sceneggiatura: Michel Hazanavicius
Fotografia: Guillaume Schiffman
Montaggio: Anne-Sophie Bion, Michel Hazanavicius
Musiche: Ludovic Bource
Produttore: Marc Dujardin, Thomas Langmann, Emmanuel Montamat, Adrian Politowski, Gilles Waterkeyn, Nadia Khamlichi, Jeremy Burdek, Jean Dujardin
Casa di Produzione: Jouror Productions, uFilm, CinéCinéma, France Télévisions, La Classe Américaine, Canal+, Studio 37, La Petite Reine, France 3 Cinéma, JD Prod
Distribuzione: BiM Distribuzione

Data di uscita: 09/12/2011

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Studentessa laureata in Journalism & Media, Culture and Identity presso la Roehampton University di Londra. Durante la mia permanenza in Inghilterra ho collaborato con il sito web cinematografico whatsontheredcarpet, e da settembre 2019 scrivo recensioni per Asbury Movies. Amo tutto ciò che è cinema e scrittura.

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