THE BOOK OF BOBA FETT 1X03 – LE STRADE DI MOS ESPA

THE BOOK OF BOBA FETT 1X03 – LE STRADE DI MOS ESPA

Arrivata al terzo episodio, la serie The Book of Boba Fett non solo fallisce nel tentativo d’inserirsi nell’ampia narrazione mitologica di Guerre Stelari ma, soprattutto, non mostra una personalità forte in grado di arricchire e rinnovare la tradizione. Il difetto più grande risiede sicuramente nell’assenza di tridimensionalità del personaggio.

La certezza del dubbio

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Dopo la visione del terzo episodio di The Book of Boba Fett, un particolare è finalmente chiaro e definito: la più totale assenza di certezze e programmazione. Almeno così sembra, in prima battuta, da una durata altalenante degli episodi. Un particolare certo non di poco conto, visto che rende la narrazione sempre poco fluida e molto incostante, non permettendo mai allo spettatore di entrare emotivamente all’interno dell’azione. Oltre a questo, poi, la struttura del racconto si mantiene ancora superficiale e introduttiva, giocando con la brevità di alcuni episodi per tentare di creare la suspense senza, però, riuscire nell’intento. Uniche due certezze la dicotomia tra passato e presente che, almeno in questo caso, privilegia la seconda sezione temporale, e lo svelamento, finalmente, del villian, il nemico da combattere per mantenere l’ordine a Tatooine e, forse, consumare una vendetta attesa per troppo tempo. Considerando tutti questi elementi, dunque, si ha la netta impressione di osservare un progetto onestamente poco definito, che si distacca profondamente dalla tradizione narrativa e visiva dell’universo di Guerre Stellari senza, però, mostrare una personalità alternativa.

The Book of Boba Fett 1x03 recensione

Più che un nuovo tassello all’interno di un racconto mitologico ampio, dunque, questa serie tv sembra un giocattolo con il quale il regista Robert Rodriguez si diverte, utilizzando i modelli cinematografici a lui più cari senza contestualizzarli e, soprattutto, non armonizzandoli con un’ambientazione naturalmente ben definita e dalle forme estetiche davvero personali. Questo vuol dire che i riferimenti o gli omaggi di genere sono così sfacciatamente evidenti da rendere l’insieme artefatto e poco credibile. Rodriguez, dunque, dimostra di non avere la raffinatezza di gestire una creatura dalla natura sicuramente fantastica e fuori dalle righe, ma dall’animo poetico e introspettivo. Dalla prima trilogia fino all’ultima, passando per i successivi progetti seriali, ad arricchire la scenografia galattica è stato sicuramente l’utilizzo sapiente della Forza, che potrebbe tradursi nelle capacità di riconoscere e utilizzare le caratteristiche più nascoste di ogni singolo individuo. Per non parlare dell’eterna dicotomia tra luce ed oscurità, bene e male che, mai come nella saga di Guerre stellari, ha dimostrato di non avere contorni definiti e barriere nette. Ed è proprio l’assenza di questo racconto personale e dell’ambiguità che contraddistingue anche l’animo dell’eroe, a rendere la serie e il suo protagonista una materia priva di vitalità e spessore.

Gangster story galattica

The Book of Boba Fett 1x03 recensione

Dopo aver messo in chiaro le prime impressioni, proviamo a riassumere i fatti essenziali di questo Le strade di Mos Espa, terzo episodio di The Book of Boba Fett. A essere onesti non sono poi molti, visto che l’episodio concede solamente 38 minuti d’azione, onestamente mal gestita. Nonostante un breve passaggio nel passato, la narrazione si svolge soprattutto a Tatooine, in modo particolare tra le strade di Mos Espa. Qui, mentre Fett è impegnato a comprendere gli equilibri precari e complessi del distretto che ha reclamato, si trova a essere oggetto dell’ennesimo attacco alla sua incolumità. Questa volta a tentare l’impresa, mentre si trova nella sua vasca rigenerante, è un Wookiee dal brutto carattere inviato dai nipoti di Jabba. Grazie all’azione delle sue guardie del corpo più fedeli, tra cui una banda di motociclisti intergalattici, Boba riesce a uscire quasi indenne dal confronto, per poi sapere, dagli stessi mandanti, che il vero nemico da temere è il sindaco Mok Shaia, pronto a vendersi ai pyke causa, probabilmente, della strage ai danni della tribù del deserto.

The Book of Boba Fett 1x03 recensione

A definire questa puntata, però, non è tanto l’intreccio narrativo, quanto l’aspetto estetico e i riferimenti cinematografici. Come abbiamo già accennato sono numerosi ma, rispetto alle suggestioni western della puntata precedente, questa volta si cambia registro e si vira decisamente vero il gangster e police movie. Boba Fett, infatti, è chiaramente un boss che cerca di imporsi all’interno di una famiglia dalle alleanze ambigue e misteriose. Come se non bastasse, poi, veste anche i panni di giustiziere che, nel tentativo di mantenere l’ordine nelle strade del proprio distretto, s’imbatte in una gang di motociclisti in stile guerrieri della notte che assolda al suo servizio. Dunque, una serie di riferimenti senza fine che culminano con l’entrata in scena della banda di giovani motomuniti disadattati grazie ai quali costruire anche l’immancabile scena d’inseguimento cittadino. Un momento che, però, ben lontano dall’imprimere ritmo e adrenalina all’azione, risulta troppo classico e impostato per poter essere efficace. Nulla a che vedere con quello messo in scena sulla luna boscosa di Endor a bordo degli speeder ne Il ritorno dello Jedi. Che Rodriguez, tra i tanti generi cinematografici cui far riferimento, si sia dimenticato di fare proprio un ripasso della tradizione di Guerre stellari?

Alla ricerca del mondo di Star Wars

The Book of Boba Fett 1x03 recensione

Da quanto detto fino a questo momento, dunque, il mondo di Star Wars cui siamo abituati e che gran parte degli appassionati desiderano ritrovare, sembra essere stato tenuto saldamente alla larga da The Book of Boba Fett. Per riprodurlo o renderlo nuovamente vitale, infatti, non basta mettere in scena delle bizzarre creature o mostrare casualmente, lungo la strada, due droidi chiaramente ispirati a R2–D2 e C-3PO. Tutto questo rimane un esercizio esclusivamente estetico piuttosto sterile e senza sostanza se privato del potere mitologico ed eroico che ha mosso sempre gli eventi di questa saga. A rappresentare il limite maggiore della nuova creatura targata Disney è l’assenza di dimensionalità del suo personaggio che, fino a questo momento, appare come una figura piatta, priva di movimenti interiori e sottotesti. I misteri che accompagnano il suo passato, forse, appaiono sempre come scarsamente rilevanti per la sua evoluzione emotiva che, a dire il vero, non sembra essere al centro della narrazione.

The Book of Boba Fett 1X01 poster locandina

Scheda

Titolo originale: The Book of Boba Fett 1×03: The Streets of Mos Espa
Regia: Robert Rodriguez
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Durata: 38’
Genere: Avventura, Fantascienza
Cast: Temuera Morrison, Jordan Bolger, Ming-Na Wen, Stephen Root, Danny Trejo, David Pasquesi, Matt Berry, Sophie Thatcher, Wesley Kimmel, Carey Jones, Collin Hymes, Daniel Logan, Frank Trigg, Joanna Bennett, Xavier Jimenez, Galen Howard, Murphy Patrick Martin
Sceneggiatura: Noah Kloor, Jon Favreau
Fotografia: David Klein, Paul Hughen
Montaggio: Andrew S. Eisen
Musiche: Joseph Shirley, Ludwig Göransson
Produttore: John Bartnicki, John Hampian, Kathleen Kennedy, Dave Filoni
Casa di Produzione: Lucasfilm
Distribuzione: Disney+

Data di uscita: 12/01/2022

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Fin da bambina, ho sempre desiderato raccontare storie. Ed eccomi qui, dopo un po’ di tempo, a fare proprio quello che desideravo, narrando o reinterpretando il mondo immaginato da altri. Da quando ho iniziato a occuparmi di giornalismo, ho capito che la lieve profondità del cinema era il mio luogo naturale. E non poteva essere altrimenti, visto che, grazie a mia madre, sono cresciuta a pane, musical, suspense di Hitchcock, animazioni Disney e le galassie lontane lontane di Star Wars; e un ruolo importante l’ha avuto anche il romanticismo di Truffaut. Nel tempo sono diventata giornalista pubblicista; da Radio Incontro e il giornale locale La voce di Roma, passando per altri magazine cinematografici come Movieplayer e il blog al femminile Smackonline, ho capito che ciò che conta è avere una struggente passione per questo lavoro. D’altronde, viste le difficoltà e le frustrazioni che spesso s’incontrano, serve un grande amore per continuare.

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