STRANGER THINGS 4 – PARTE 2

STRANGER THINGS 4 – PARTE 2

Con questi ultimi due episodi (della durata complessiva di circa quattro ore) si chiude questa corposa quarta stagione di Stranger Things. Una conclusione che conferma il tono più plumbeo e adulto assunto dalla serie dei Duffer Brothers, che porta a compimento alcuni subplot e archi narrativi ponendo, contemporaneamente, nuove importanti incognite.

Hawkins, il Sottosopra... e oltre

Pubblicità

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE INEVITABILI SPOILER SULLE PRIME TRE STAGIONI DELLA SERIE, E SUI PRIMI SETTE EPISODI DI QUESTA QUARTA.

Dopo una prima tranche di episodi che era stata preceduta da un hype senza precedenti, aumentato anche dall’attesa di due anni dal termine della precedente stagione, Stranger Things 4 raggiunge, con queste ultime due puntate, il suo compimento. Una conclusione (ovviamente momentanea) per cui abbiamo dovuto attendere oltre un mese – come sappiamo, i primi sette episodi della nuova stagione sono stati distribuiti su Netflix lo scorso 27 maggio – e che nella sostanza conferma (a volte intensificandone le conseguenze) ciò che avevamo visto nella prima, tesissima parte. Di più: dopo un cliffhanger piazzato strategicamente al termine del settimo episodio (tanto strategicamente che viene da domandarsi se davvero, com’è stato dichiarato dai Duffer Brothers, questa divisione sia il frutto della necessità di perfezionare la post-produzione degli ultimi due episodi) il senso epico/tragico di cui è pervasa tutta questa quarta stagione, teso a preannunciare uno scontro su vasta scala con la malvagia entità rinominata Vecna, viene qui ulteriormente accentuato. In queste ultime due puntate, insomma – al di là di qualche battuta da parte del macchiettistico contrabbandiere che ha condotto Joyce e Murray nel carcere sovietico, e del ruolo di alleggerimento (che è tale fino a un certo punto) demandato al personaggio del metallaro Eddie, Stranger Things mostra molte meno cose per cui sorridere, rispetto al passato. E ciò, a nostro modo di vedere, è un bene.

Tre storyline, una destinazione

Stranger Things 4 - Parte 2: Maya Hawke, Joe Keery e Natalia Dyer in una scena
Stranger Things 4 – Parte 2: Maya Hawke, Joe Keery e Natalia Dyer in una scena della serie

Le fila della narrazione vengono qui riprese precisamente dal termine della prima parte della stagione: Undici ha riacquistato la memoria di ciò che le successe nel laboratorio di Hawkins, e di come lei stessa, in un certo senso, “creò” Vecna, aprendo per la prima volta un varco per il Sottosopra e spedendovi il pluriomicida Uno. Nel frattempo, lo stesso Vecna ha temporaneamente posseduto Nancy – in procinto di rientrare dall’incursione nel Sottosopra – con lo scopo di farle vedere le sue origini, e di offrirle uno sguardo sul futuro di distruzione che ha in mente per Hawkins. Nancy, Max, Dustin, Eddie e Steve escogitano così un piano per liquidare Vecna, avendo intuito che il mostro ha bisogno di una quarta vittima per scatenare sulla cittadina l’inferno che ha in programma. Intanto, in Kamchatka, Murray e Joyce (seguiti dall’ex secondino Antonov) si sono ricongiunti con Hopper; ma i quattro sono costretti ad affidarsi al trafficante doppiogiochista Yuri per sperare di tornare negli USA. Infine, dopo aver ottenuto dalla fidanzata di Dustin le coordinate del luogo in cui è custodita Unidici, Will, Mike, Jonathan e Argyle si mettono sulle tracce della ragazza, sperando di arrivare prima dei militari, decisi a eliminarla.

Verso il regno di Vecna

Stranger Things 4 - Parte 2: Sadie Sink e Caleb McLaughlin in una scena
Stranger Things 4 – Parte 2: Sadie Sink e Caleb McLaughlin in una scena della serie

Mantenendo la struttura che aveva caratterizzato la prima parte della stagione, questi ultimi due episodi di Stranger Things 4 seguono quindi tre storyline distinte, destinate inevitabilmente a ricongiungersi – prima ancora che in una Hawkins che dovrà sperimentare nuove ferite – in un Sottosopra mai esplorato così a fondo nella serie, come una vera e propria location. È infatti il regno di Henry/Uno/Vecna il luogo della resa dei conti dei ragazzi col nuovo/vecchio nemico, a cui si somma quel territorio dei sogni e della mente che lo stesso mostro (confermando così il suo legame col Freddy Krueger di Nightmare – Dal profondo della notte) ha eletto a territorio prediletto per le sue azioni. Proprio il regno della mente – e in questo caso quello dei ricordi, elemento che la creatura utilizza e modella a suo piacimento – dà un nuovo spazio di azione al personaggio di Undici, che con la riconquista dei suoi poteri sembra aver acquisito una nuova, più matura consapevolezza di sé. Un arco narrativo, quello del personaggio interpretato da Millie Bobby Brown, che passa per il definitivo confronto con l’ambiguo “papà” col volto di Matthew Modine, e per un ricongiungimento (personale e sentimentale) col personaggio di Mike. Più in generale, questi ultimi due episodi riescono a riservare un po’ di spazio ai necessari sviluppi dei subplot sentimentali che coinvolgono i vari personaggi (tra questi gli ex – o forse non proprio ex – Steve e Nancy, ma anche gli adulti Hopper e Joyce), incastonati in una narrazione in cui comunque è l’azione a farla da padrone.

Vecchie risoluzioni, nuove incognite

Stranger Things 4 - Parte 2: Millie Bobby Brown e Matthew Modine in una scena
Stranger Things 4 – Parte 2: Millie Bobby Brown e Matthew Modine in una scena della serie

Con una durata di circa 4 ore complessive, le due puntate conclusive di Stranger Things 4 portano efficacemente a compimento un climax che la parte precedente aveva sapientemente preparato, caricando contemporaneamente il racconto di un forte senso di epica. Una scelta che in qualche modo approfondisce il solco – o meglio, lo scarto – con le precedenti stagioni della serie dei Duffer Brothers, nel segno di un tono generalmente più adulto, nonché più plumbeo nelle atmosfere. Non ci si fraintenda: anche in queste ultime due puntate della sua quarta stagione, Stranger Things mostra i suoi marchi di fabbrica, i momenti di alleggerimento (demandati al già citato Eddie, e a un Dustin che comunque pare aver acquisito, da par suo, una nuova consapevolezza) e soprattutto fa sfoggio delle immancabili citazioni, cinematografiche e non. In questo senso, se la tanto citata Running Up That Hill di Kate Bush è stata l’elemento che ha dato una svolta alla narrazione nella prima parte di stagione (la riascolteremo, comunque, anche qui) stavolta è un classico dell’heavy metal anni ‘80 a svolgere un ruolo narrativo di un certo peso: non sveliamo qui quale, lasciando ad altri questo compito.

Ci limiteremo ad aggiungere che questo (lungo) finale di stagione di Stranger Things 4 chiude definitivamente alcuni subplot lasciati in sospeso, porta a compimento la maturazione di alcuni dei suoi personaggi (i già citati Undici e Dustin, ma anche un Mike che si ritrova parimenti più consapevole) e mette in scena da par suo uno scontro dall’alto potenziale, sia spettacolare che emotivo. Tuttavia, consapevole di aver ancora (molte) carte da giocare nella sua ultima stagione, la serie dei Duffer Brothers apre qui, deliberatamente, nuovi subplot e nuove linee narrative; lo fa lasciando nuove, pesanti incognite sul suo sviluppo (su alcune delle quali, siamo pronti a scommetterlo, si scateneranno ipotesi e speculazioni) e mettendo in scena una conclusione più aperta ed enigmatica che mai. E anche stavolta, come e più che in passato, l’attesa sarà ardua da sostenere.

Stranger Things 4, la locandina della parte 2
Pubblicità

Scheda

Titolo originale: Stranger Things 4
Creata da: Ross Duffer, Matt Duffer
Regia: Matt Duffer, Ross Duffer
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Genere: Horror, Fantascienza, Thriller, Fantastico
Cast: David Harbour, Finn Wolfhard, Maya Hawke, Millie Bobby Brown, Sadie Sink, Brett Gelman, Joe Chrest, Joe Keery, Caleb McLaughlin, Dacre Montgomery, Cara Buono, Charlie Heaton, Eduardo Franco, Gaten Matarazzo, Matthew Modine, Natalia Dyer, Noah Schnapp, Priah Ferguson, Robert Englund, Winona Ryder, Jamie Campbell Bower, Joseph Quinn
Sceneggiatura: Ross Duffer, Matt Duffer
Fotografia: Caleb Heymann, Lachlan Milne
Musiche: Kyle Dixon, Michael Stein
Produttore: Joshua Kohl Hegmann, Curtis Gwinn, Shawn Levy, Matt Duffer, Rand Geiger, Ross Duffer, Gary Tuck
Casa di Produzione: Netflix, 21 Laps Entertainment, Monkey Massacre
Distribuzione: Netflix

Data di uscita: 01/07/2022

Trailer

Dagli stessi registi o sceneggiatori

Pubblicità
Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.