THE IMPERFECTS

THE IMPERFECTS

The Imperfects fa il verso alla serie cult Misfits con esiti non entusiasmanti, ma abbastanza intriganti, che giustificano l’imprevisto successo di questo young adult drama su un gruppetto di giovani mutanti.

Non è Misfits, ma ci prova

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Continuiamo a ripetere che i supereroi hanno saturato il mondo dell’arte audiovisiva dopo aver monopolizzato quello dei fumetti, e che non se ne può più di cinecomic e loro versioni televisive, ma non è proprio così: il genere ha svariate declinazioni e qualcosa ancor si salva. Valga l’esempio della marveliana She-Hulk – Attorney at Law e di questa recentissima The Imperfects, serie young adult su un gruppetto di giovani mutanti, generalmente ignorata dalla critica ma “pescata” dagli spettatori, il cui gradimento ha fatto balzare la produzione nella Top Ten settimanale di Netflix, sulla quale ha debuttato qualche giorno fa. Non è la prima volta che un titolo per nulla pubblicizzato e pertanto sistematicamente disdegnato dalla stampa imboccata – valga l’esempio di Squid Game – raccoglie invece il favore del pubblico. The Imperfects non è un caso clamoroso come il citato, pluripremiato k-drama, ma è tuttavia un caso interessante.

Una folla di giovani mutanti

The Imperfects, Iñaki Godoy, Italia Ricci, Rhianna Jagpal e Morgan Taylor Campbell in una scena della serie
The Imperfects, Iñaki Godoy, Italia Ricci, Rhianna Jagpal e Morgan Taylor Campbell in una scena della serie Netflix

A prima vista, The Imperfects è un altro, di tanti, troppi, teen drama a sfondo supereroistico, nei quali adolescenti o personaggi di poco più grandi sono al centro di un racconto di formazione. La ricerca dell’identità è esasperata dalla loro straordinaria condizione, quella di individui con superpoteri. Che siano supereroi o semplicemente mutanti, che siano creature soprannaturali o extraterrestri o meri umani con capacità particolari, si iscrivono tutti nel medesimo sottogenere di cui fanno parte Misfits, The Umbrella Academy, Being Human, Deadly Class, Cload & Dagger, Titans, Runaways, Ms. Marvel e così via. Nel caso specifico di The Imperfects, il paragone forse più azzeccato è quello con il cult britannico Misfits, incentrato su un gruppetto di giovani delinquenti che acquisiscono improvvisamente bizzarri poteri dopo essere stati colpiti da un fulmine. I protagonisti qui sono Abbi (Rhianna Jagpal), Juan (Inaki Godoy), e Tilda (Morgan Taylor Campbell), tre tra numerosi ventenni nati con fatali tare genetiche e sopravvissuti grazie alle cure di uno scienziato dalla moralità discutibile, il Dr. Alex Sarkov (Rhys Nicholson). Trattati come cavie da laboratorio e lasciati improvvisamente senza farmaci, sviluppano effetti collaterali che possiamo identificare come superpoteri: diventano, rispettivamente, una seduttrice (o meglio, una succuba), un lupo mannaro (anzi no, un chupacabra) e un’urlatrice (per il folklore celtico, una banshee). Come spesso accade ad altri X-Men, le loro facoltà sono in correlazione con le loro personalità. Il trio ha ben poco in comune ma le circostanze li avvicineranno sempre più rendendo i rapporti più solidi e complessi, mentre insieme cercano Sarkov e una cura ai propri disturbi.

Due anime

The Imperfects, il famelico Chupacabra in una scena della serie
The Imperfects, il famelico Chupacabra in una scena della serie Netflix

La prima stagione annovera qualche episodio di troppo ma nel complesso è coinvolgente e coesa. La narrazione di The Imperfects fila senza particolare originalità, mantenendo il registro del teen drama fino a metà stagione: da quel momento prende le distanze dal coming of age e da una dimensione più intima per allargare il respiro della storia e movimentarla con elementi da produzione marveliana e mainstream – vedi l’introduzione dell’elemento thriller fornito dall’entrata in gioco degli agenti della fantomatica Flux e il dirottamento dell’attenzione sui personaggi più adulti come Sarkov e la dottoressa Burke. La linea narrativa alla X-Files con la cospirazione governativa e i flashback che ricostruiscono il passato di due figure misteriose e contorte come quelle dei due ricercatori funziona a metà: il successo di questa svolta è più merito della bravura di Rhys Nicholson, interprete intrigante e provocatorio, che dal reale interesse che generano il suo personaggio e quello di Italia Ricci.

Come le altre, ma meglio

The Imperfects, Morgan Taylor Campbell in una sequenza della serie
The Imperfects, Morgan Taylor Campbell in una sequenza della serie Netflix

The Imperfects non si staglia sopra le serie cugine per le grandi innovazioni, non aggiunge realmente niente di nuovo, non è assurda come The Umbrella Academy e non è gloriosamente irriverente come Misfits, ma ha un po’ di tutto questo. Alli, Juan e Tilda funzionano benissimo assieme e da soli. Sono dei bei personaggi ma tra questi emerge l’ultima, cantante punk ribelle e stilosa, una sorta di Jane Lane più cinica, dark e impudente. Più di un protagonista oscilla tra l’identità di buono e quello di villain, senza perdere coerenza e alienarsi il pubblico perché l’evoluzione di ciascun personaggio resta tendenzialmente verosimile e naturale. Oscillare tra bene e male è una tendenza innata dell’umanità, ci ricorda lo show. Le analogie con Misfits non si estinguono; il creatore di questa serie, Dennis Heaton, ha scritto (quasi) ogni episodio, ed è una figura di showrunner alla Whedon come Howard Overman, un geek con la creatività e una certa abilità di marketing. The Imperfects è piuttosto autoriale e il suo creatore è un nerd che ha infarcito lo show di citazioni: da Star Trek a Battlestar Galactica (di quest’ultima si riconoscono anche alcuni attori del cast) passando per Ghost Rider. The Imperfects è un prodotto della popculture dall’anima underground. Vanta anche una colonna sonora strepitosa (si riconosce Karate della band heavy metal giapponese Babymetal) e oltre all’irresistibilmente fastidioso Nicholson vanta un trio di protagonisti misconosciuti ma promettenti. Nella selva di serie supereroiche, ha un paio di marce in più.

The Imperfects, la locandina della serie
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Scheda

Titolo originale: The Imperfects
Creata da: Shelley Eriksen, Dennis Heaton
Regia: Jovanka Vuckovic, Director X., Mark Chow, Mathias Herndl, Nimisha Mukerji
Paese/anno: Stati Uniti, Canada / 2022
Genere: Drammatico, Fantascienza, Azione, Thriller
Cast: Alex Rockhill, Brandon Fung, Celina Martin, Chris Cope, Diego Stredel, Italia Ricci, Iñaki Godoy, Jedidiah Goodacre, Jennifer Cheon Garcia, Junnicia Lagoutin, Kai Bradbury, Kyra Zagorsky, Morgan Taylor Campbell, Rekha Sharma, Rhianna Jagpal, Rhys Nicholson, Ron Selmour, Siddhartha Minhas, Wesley MacInnes
Sceneggiatura: Kim Garland, Gorrman Lee, Shelley Eriksen, Dennis Heaton
Fotografia: Mark Chow, William Minsky
Montaggio: Jamie Alain, Sabrina Pitre
Musiche: Patric Caird
Produttore: Todd Giroux, Jay Daniel Beechinor, Morris Chapdelaine, Justis Greene, Gorrman Lee
Casa di Produzione: Nomadic Pictures
Distribuzione: Netflix

Data di uscita: 08/09/2022

Trailer

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Giornalista pubblicista, persona per niente seria. Fissata con gli anni ’80, la fantascienza e l’horror, i film di arti marziali e le serie coreane, i cartoni animati e i manga. E altre cose, ma non ne scrivo.

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