PANAMA PAPERS

PANAMA PAPERS

Steven Soderbergh torna alla regia con Panama Papers, un film dai toni comico-drammatici volto a denunciare la corruzione del sistema economico/finanziario contemporaneo, che arricchisce il già ricco ed abbandona il più povero. Già in concorso alla 76a Mostra del Cinema di Venezia, attualmente su Netflix.

Potere ai corrotti

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Presentato quest’anno alla 76esima mostra del cinema di Venezia, Panama Papers, prodotto da Netflix e proprio in questi giorni disponibile sulla piattaforma streaming, è il nuovo film di Steven Soderbergh. La pellicola vanta un cast stellare che comprende i premi Oscar Meryl Streep e Gary Oldman, Antonio Banderas, David Schwimmer, Matthias Schoenaerts e Sharon Stone, è scritta da Scott Z. Burns e basata sul libro Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite del giornalista e autore premio Pulitzer Jake Bernstein.

Steven Soderbergh propone un saggio sotto forma di pellicola cinematografica per raccontare lo scandalo che coinvolse lo studio legale Mossack-Fonseca che, in seguito alla fuga di milioni di documenti confidenziali da questo redatti, i Panama Papers appunto, fu scoperto responsabile della gestione di innumerevoli società offshore usate da politici, funzionari di governo e uomini d’affari per evadere il fisco.

Usando le parole dello stesso Soderbergh, Panama Papers può essere descritto come “un’antologia di crimini commessi contro l’umanità perpetrati dal sistema finanziario corrente”. Il regista decide infatti di mostrare le conseguenze dell’operato di società come la Mossack-Fonseca attraverso la storia e la rabbia di Ellen Martin (Meryl Streep), un personaggio fittizio e una persona comune. Ellen perde il marito in seguito a un incidente in barca e, non accontentandosi di una misera retribuzione da parte della compagnia assicurativa, decide di indagare scoprendola parte di una fittissima rete di compagnie fasulle, definite shell companies, e dunque di fatto inesistenti. Ellen diventa quindi metafora della persona qualunque, e di quella parte di umanità ordinaria che paga le conseguenze della corruzione e dell’arricchimento spropositato – e illegale – dei più economicamente privilegiati.

Panama Papers è strutturalmente diviso in cinque capitoli, denominati “segreti”, ognuno dei quali introduce il tema del capitolo seguente. Il film, tuttavia, non segue un’unica e lineare storyline, ma mette in scena vicende diverse di più personaggi, accavallando scenari in apparenza sconnessi che andranno a confluire solo nel finale, pensato per sorprendere. La complessità dell’argomento scelto fa sì che, qualora inesperto del settore o ignaro delle vicende trattate, lo spettatore debba necessariamente essere informato della storia, dei termini, e delle caratteristiche del settore economico-finanziario, in modo da poter conseguentemente avere una comprensione almeno minima degli avvenimenti legati allo scandalo raccontato nel film.

La trovata del regista è quella di affidare il compito di fornire una simile spiegazione ai cattivi della vicenda, Mossack e Fonseca, interpretati rispettivamente da Gary Oldman e Antonio Banderas, che ne costituiscono anche la voce narrante. I due interpreti rompono la quarta parete rivolgendosi direttamente allo spettatore, che è di conseguenza attivamente coinvolto nella storia. La spiegazione è dunque inserita ma risulta affrettata e confusionaria: illustrazioni e metafore, scambi di battute troppo veloci e la rottura della quarta parete non risultano essere sufficienti nel fornire una delucidazione chiara e completa a chi si approccia al film senza un proprio background economico-finanziario.

Panama Papers poteva essere un urlo di denuncia ma si dimostra dunque poco più che un sussurro, perdendo la sua efficacia e incisività in un’ora e mezza frettolosa e disordinata.

Scheda

Titolo originale: The Laundromat
Regia: Steven Soderbergh
Paese/anno: Stati Uniti / 2019
Durata: 95’
Genere: Commedia, Drammatico
Cast: Antonio Banderas, Meryl Streep, Gary Oldman, Jeffrey Wright, Robert Patrick, Cristela Alonzo, James Cromwell, Juliet Donenfeld, Melissa Rauch, AJ Meijer, Alexander Stasko, Amy Louise Pemberton, Arsenio Castellanos, Benicio Hall, Brenda Zamora, Brock Brenner, Chris McLaughlin, Daniyar, David Schwimmer, Jane Morris, Jay Paulson, Jeff Michalski, Larry Clarke, Marsha Stephanie Blake
Sceneggiatura: Scott Z. Burns
Fotografia: Steven Soderbergh
Montaggio: Steven Soderbergh
Musiche: David Holmes
Produttore: Lawrence Kao, Lawrence Grey, Cyrus Mojibi, Patrick Wade, Scott Z. Burns, Gregory Jacobs, Michael Sugar, Lloyd Everard
Casa di Produzione: Grey Matter Productions, Topic Studios, Netflix, Anonymous Content
Distribuzione: Netflix

Data di uscita: 18/10/2019

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Studentessa laureata in Journalism & Media, Culture and Identity presso la Roehampton University di Londra. Durante la mia permanenza in Inghilterra ho collaborato con il sito web cinematografico whatsontheredcarpet, e da settembre 2019 scrivo recensioni per Asbury Movies. Amo tutto ciò che è cinema e scrittura.

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