AWAKE

AWAKE

Goffo tentativo di dramma post-apocalittico del regista canadese Mark Raso, Awake getta via un’idea in sé non malvagia (l’apocalisse portata dalla privazione del sonno), sbagliando atmosfere e personaggi, e mettendo in scena un viaggio poco credibile verso una meta non chiara. Le buone intenzioni ci sono, il risultato è decisamente deludente. Su Netflix.

Veglia mortale

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Non è certo facile dire qualcosa di nuovo in un filone abbastanza inflazionato come quello della sci-fi post-apocalittica. Bisogna dire che in questo senso Awake, nuovo film scritto e diretto dal canadese Mark Raso e distribuito da Netflix, mostra almeno una buona idea di partenza. In un periodo di pandemia, e di cinema e televisione che a loro volta rincorrono la realtà (a volte riuscendoci bene, come la recente serie Sweet Tooth, a volte molto meno bene, come nel caso di The Stand), il regista canadese si inventa un “contagio” tutto particolare: una tempesta di radiazioni solari che provoca un black-out globale e (soprattutto) toglie la possibilità di dormire. Chi è in coma si risveglia all’improvviso o semplicemente muore. L’ordine sociale, nel giro di pochissimo, precipita nel caos e nell’anarchia, mentre tutti aspettano dapprima con terrore, poi con rassegnazione, che la privazione del sonno li faccia impazzire e poi li uccida. L’aver giocato col tema del sonno (rovesciando il punto di vista che ebbero Stephen King e suo figlio Owen nel romanzo Sleeping Beauties) è un punto a favore della sceneggiatura di Mark Raso. Purtroppo, come vedremo, è anche sostanzialmente l’unico.

Luci spente, persone accese

Awake (2021) recensione

Inizia anche discretamente, Awake, con uno spettacolare incidente occorso alla protagonista Jill (una ex militare dal passato travagliato, col volto di Gina Rodriguez) e ai suoi figli Noah e Matilda mentre sono in automobile. Le batterie di tutte le auto improvvisamente smettono di funzionare, provocando un incidente che fa precipitare la vettura della donna nel lago; Jill e Noah riescono a uscire dall’abitacolo, mentre Matilda, priva di sensi, viene soccorsa e rianimata dai sanitari. La bambina, in seguito, si rivela essere una delle due sole persone al mondo (apparentemente) a poter dormire dopo la catastrofe: per questo viene braccata tanto dalla datrice di lavoro di Jill (una psichiatra alle dipendenze dell’esercito, interpretata da Jennifer Jason Leigh) quanto dal pastore della chiesa locale, i cui fedeli vorrebbero sacrificarla in segno di sottomissione a Dio. Jill, in fuga, cerca di capire perché la bambina sia immune, e intanto si mette in cerca dell’altra donna che ne condivide la condizione.

All’improvviso, l’apocalisse

Awake (2021) recensione

Partendo da premesse potenzialmente buone, e da un’apocalisse di cui la sceneggiatura si propone di mettere in scena gli esordi e i primi sviluppi, Mark Raso sbaglia nel suo film gran parte di ciò che si poteva sbagliare. Awake pecca innanzitutto in una troppo rapida evoluzione degli eventi, che toglie qualsiasi possibilità di tensione e di sviluppo armonico dei personaggi: la protagonista interpretata da Gina Rodriguez sembra accettare con inusitata naturalezza il suo (apparente) destino, mentre i personaggi di contorno scivolano nella follia in modo subitaneo e poco credibile. Tutti i caratteri mancano di una vera evoluzione e di un credibile adeguamento della propria psicologia alle circostanze straordinarie; non li aiutano in questo dialoghi scritti in modo approssimativo, spesso inadeguati alle circostanze rappresentate quando non involontariamente ridicoli. Più in generale, c’è una sciatteria nella scrittura del film che si nota fin dalle prime battute, e che rende goffi i tentativi di delineare un dramma familiare, irrisolto il personaggio della protagonista e sostanzialmente non definiti quelli dei suoi due figli.

I limiti della messa in scena

Awake (2021) recensione

Debole quanto a scrittura, Awake non si risolleva nella fattura della regia, che in alcune sequenze eccede in (pacchiani) movimenti di camera, in altre semplicemente sembra puntare sul caos e sulla saturazione. Il risultato è una messa in scena a tratti ridondante e caotica, a tratti solo piatta e poco personale: è evidente la scarsa dimestichezza del regista Mark Raso col genere, la difficoltà nel maneggiare il materiale di base e nel costruire un dramma credibile che sappia anche descrivere con puntualità il “contorno”. Meccanico negli snodi di trama e permeato da un’atmosfera di generale piattezza, il film tenta goffamente la carta dell’epica nel viaggio di Jill e dei suoi due figli: un viaggio di cui resta fin dall’inizio poco chiaro lo scopo, che imbarca improbabili compagni d’avventura (il galeotto interpretato da Shamier Anderson, subito trasformato da minaccia ad alleato) per poi farli sparire altrettanto disinvoltamente dai radar. La “risoluzione” della vicenda, consistente in un twist che, se preparato diversamente, avrebbe potuto anche risultare efficace, arriva all’improvviso, trasmettendo nel finale la stessa sensazione di frettolosità e approssimazione che permea l’intero film. Di Awake, alla fine dei suoi 96 minuti, resta così in mente poco, forse solo l’eco di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato: un’occasione, semplicemente, sprecata.

Awake (2021) poster locandina
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Scheda

Titolo originale: Awake
Regia: Mark Raso
Paese/anno: Stati Uniti / 2021
Durata: 96’
Genere: Fantascienza, Azione
Cast: Ariana Greenblatt, Jennifer Jason Leigh, Shamier Anderson, Gina Rodriguez, Barry Pepper, Brigitte Robinson, Finn Jones, Frances Fisher, Gil Bellows, Patrick Garrow, Alex House, Edsson Morales, Elias Edraki, Joan Gregson, Lucius Hoyos, Sergio Di Zio
Sceneggiatura: Mark Raso
Fotografia: Alan Poon
Montaggio: Michele Conroy
Musiche: Antonio Pinto
Produttore: Paul Schiff
Casa di Produzione: Netflix, Entertainment One, Paul Schiff Productions
Distribuzione: Netflix

Data di uscita: 09/06/2021

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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