IL GIORNO PIÙ BELLO, ANDREA ZALONE DEBUTTA COL REMAKE DEL FRANCESE C’EST LA VIE – PRENDILA COME VIENE

IL GIORNO PIÙ BELLO, ANDREA ZALONE DEBUTTA COL REMAKE DEL FRANCESE C’EST LA VIE – PRENDILA COME VIENE

Lo storico autore televisivo di Crozza ha presentato alla stampa la sua prima esperienza dietro la macchina da presa, una commedia lieve capace di sfruttare le capacità comiche dei suoi interpreti. Primo tra tutti uno Stefano De Martino che stupisce.

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Lo sapevate che Stefano De Martino e Tom Cruise hanno una cosa in comune? A rivelarlo è lo stesso conduttore televisivo durante la conferenza stampa del film Il giorno più bello (leggi qui la nostra recensione), dove interpreta uno sposo leggermente ossessionato dalla danza. Questa peculiarità che unisce i due, comunque, è l’ostinazione di non farsi sostituire da controfigure durante le scene più complesse. Così, mentre il caro Tom chiarisce che non ha fatto uso di stuntman durante il suo Top Gun: Maverick, De Martino, allo stesso modo, ha ammesso di essersi fatto legare a un pallone aerostatico per una coreografia che potremmo definire “ad alta quota”. Una situazione che, a quanto pare, ha divertito il cast e il regista Andrea Zalone, sollevando un po’ quest’ultimo dall’ansia della sua opera prima.

Storico autore televisivo delle trasmissioni di Crozza, infatti, Zalone fa il suo esordio dietro la macchina da presa realizzando Il giorno più bello, remake della commedia francese C’est la vie – Prendila come viene, in sala dal 9 giugno e distribuito con 300 copie da 01 Distribution. Ad affiancarlo in questa nuova impresa, però, c’è stata anche la presenza rassicurante di uno sceneggiatore d’esperienza come Fabio Bonifacci per consegnarli una storia capace di viaggiare agilmente sulle proprie gambe. Il risultato è una commedia leggera che non ha nessun intento di portare sul grande schermo il graffiante stile televisivo di Zalone, ma di divertire attraverso lo specchio dei nostri limiti e delle nostre idiosincrasie. E quale occasione migliore per mettere in luce tutto questo se non un matrimonio con pretese chic? A presentare il film alla stampa romana anche Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Fiammetta Cicogna e Valeria Biello.

Il giorno più bello, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu in una scena del film
Il giorno più bello, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu in una scena del film di Andrea Zalone

Tu sei un autore televisivo di grande esperienza e anche un doppiatore. Cosa ti ha convinto ad accettare questo progetto e a metterti dietro la macchina da presa?
Andrea Zalone:
Cosa dire, molto semplicemente mi è stato chiesto se avevo voglia di fare l’adattamento di questa commedia francese di grande successo. E visto che ho amato molto quella storia, ho deciso di accettare lavorando anche all’adattamento con Bonifacci. Per quanto riguarda, poi, la mia prima esperienza dietro la macchina da presa, sono stato fortunato a essere circondato da professionisti in grado di sopperire alle mie incertezze. Di base, infatti, tutto ciò che non so fare tendo ad affidarlo a chi, invece, ha mestiere.

Solitamente maneggiare il remake di un film di grande successo un po’ terrorizza. Come sei riuscito a gestire l’ansia da prestazione?
Andrea Zalone:
Guarda, Fabio Bonifacci ha grande esperienza nel settore mentre io faccio uso di Xanax. A parte gli scherzi, credo che lui abbia fatto proprio un gran lavoro con la sceneggiatura contribuendo a creare una storia capace di essere anche indipendente dall’originale. Rispetto alla versione francese abbiamo voluto mantenere il concetto della festa andando a cambiare, però, alcuni particolari. In modo specifico, poi, abbiamo adattato il senso comico al nostro gusto e, soprattutto, alla presenza di Luca e Paolo.

Il giorno più bello, Fiammetta Cicogna in una scena del film
Il giorno più bello, Fiammetta Cicogna in una scena del film di Andrea Zalone

Il pubblico televisivo è abituato al tuo stile graffiante con Crozza. Questa volta, invece, hai realizzato un film dalle atmosfere leggere, dove non c’è una visione politicamente scorretta. Avresti voluto essere più sferzante?
Andrea Zalone:
Assolutamente no. Io credo che ci siano le occasioni e i luoghi giusti dove poter essere “scorretto”, e altre meno appropriate. In questo caso l’intento era proprio quello di creare una commedia dai toni lievi, in grado di divertire senza problemi. Oltre a questo, poi, ho lavorato con un testo che non ho scritto io. Quindi non mi sono proprio posto il problema.

Al centro di questa commedia c’è un giovane sposo, Pier, che nel giorno più bello della sua vita decide comunque d’infierire sui suoi ospiti con una passione morbosa per la danza e con i suoi atteggiamenti da mammone. Il tutto perfettamente interpretato da Stefano De Martino. Come hai vissuto questa tua prima esperienza su di un set cinematografico?
Stefano De Martino:
È stata un’esperienza divertente e in cui mi sono sentito a mio agio. Chiarisco che anche a me è stato chiesto di entrare nel cast dal mio agente che, oltretutto, è un produttore del film. Il che vuol dire che non ho potuto rifiutare. In definitiva sono stato scelto un po’ all’ultimo, come quando manca una persona per giocare a calcetto. Alla fine anche se non sei un campione non importa, pur di giocare. A parte gli scherzi, del cinema mi ha sempre affascinato la possibilità di vestire dei panni diversi dai propri, diventare altro. Così, quando ho capito che avrei dovuto interpretare un uomo appassionato di danza un po’ sono rimasto deluso. Alla fine, però, questo tema lo abbiamo così tanto estremizzato dal punto di vista comico da risultare in qualche cosa di completamente lontano da me e dalla mia interpretazione del ballo. Ed è stato perfetto, tanto che, secondo Luca e Paolo, ho una comicità inconsapevole.

Il giorno più bello, Luca Bizzarri e Valeria Bilello in una scena del film
Il giorno più bello, Luca Bizzarri e Valeria Bilello in una scena del film di Andrea Zalone

Vorresti continuare con altre esperienze cinematografiche?
Stefano De Martino:
Guarda, io sono abituato a soddisfare le richieste del pubblico, e non penso che sentirà nuovamente la necessità di vedermi sul grande schermo. Così, credo proprio che continuerò nella mia carriera di conduttore televisivo. Poi, se verranno altre proposte potrei sempre prenderle in considerazione.

Valeria, il tuo personaggio, Serena, è la vera novità rispetto alla versione francese. Ci puoi raccontare qualche cosa di lei?
Valeria Biello:
Serena è una giovane donna libera che vuole correre in prati verdi, tutti diversi e contemporaneamente, senza pensare alle conseguenze dei suoi gesti. Nella commedia francese C’est la vie – Prendila come viene, invece, è un’amante che attende di comprendere cosa sarà della sua vita e come andrà a finire. Questa volta, invece, sono io a tenere due uomini in sospeso e all’interno di questo triangolo, con Luca e Paolo, mi sono trovata bene.

E arriviamo proprio a voi, Luca e Paolo. Nel film interpretate due amici che, forse a causa di Serena, si sono allontanati. Raccontateci qualche cosa dei vostri personaggi.
Luca Bizzarri:
Salve, io interpreto il marito di Serena. Questo vuol dire che sono il cornuto e non mi sono trovato male in questa condizione. Se dovesse capitarmi nella vita spero di prenderla con filosofia proprio come lui. A parte tutto, il mio personaggio è un uomo che si fa passare tutto con una sorta di pigrizia intellettuale. Un atteggiamento che lo porta a scusare tutti i suoi errori e a usarli come uno schermo per lasciasi semplicemente andare.
Paolo Kessisoglu: Io interpreto un uomo che, nonostante i suoi cinquant’anni, si comporta come un tardo adolescente. Il suo problema è non aver mai preso una decisione consapevole e aver vissuto la vita che gli altri volevano per lui. Come se non bastasse, poi, il suo team di lavoro non è certo composto da personaggi risolti o emotivamente adulti. La cosa veramente positiva di questa esperienza, però, è stato lavorare con Andrea Zalone. Nonostante fosse la sua prima esperienza, ha reso tutto semplice mostrando una regia assolutamente fluida.

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Fin da bambina, ho sempre desiderato raccontare storie. Ed eccomi qui, dopo un po’ di tempo, a fare proprio quello che desideravo, narrando o reinterpretando il mondo immaginato da altri. Da quando ho iniziato a occuparmi di giornalismo, ho capito che la lieve profondità del cinema era il mio luogo naturale. E non poteva essere altrimenti, visto che, grazie a mia madre, sono cresciuta a pane, musical, suspense di Hitchcock, animazioni Disney e le galassie lontane lontane di Star Wars; e un ruolo importante l’ha avuto anche il romanticismo di Truffaut. Nel tempo sono diventata giornalista pubblicista; da Radio Incontro e il giornale locale La voce di Roma, passando per altri magazine cinematografici come Movieplayer e il blog al femminile Smackonline, ho capito che ciò che conta è avere una struggente passione per questo lavoro. D’altronde, viste le difficoltà e le frustrazioni che spesso s’incontrano, serve un grande amore per continuare.

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