MY BEST FRIEND’S EXORCISM

MY BEST FRIEND’S EXORCISM

Ludico ed effimero, My Best Friend’s Exorcism unisce horror e intrattenimento nostalgico anni ‘80, con una spruzzata di teen comedy declinata al femminile. In tutto questo, a soffrire di più è proprio la componente più prettamente orrorifica, risaputa e poco più che embrionale.

Piccoli esorcismi tra amiche

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A ormai sei anni di distanza dal suo lancio originale, il fenomeno-Stranger Things – col suo portato di nostalgia indotta per il decennio degli eighties e di esaltazione dell’amicizia (pre)adolescenziale – non smette di proiettare la sua influenza sul cinema, sulla televisione, e su quella terra di mezzo tra i due linguaggi ormai rappresentata dalle piattaforme. L’ennesima prova di questa duratura fascinazione ce la dà questo My Best Friend’s Exorcism, nuova commedia horror targata Prime Video, ispirata all’omonimo romanzo dello scrittore Grady Hendrix. Ancora una storia orrorifica calata negli umori, nei colori e nelle atmosfere gioiosamente pop di quel decennio, ancora una vicenda d’amicizia che (prevedibilmente) va in crisi a causa dell’azione di un’entità sovrannaturale, ancora una girandola di citazioni, dirette e indirette, dei classici del periodo. Ancora la nostalgia in primo piano, declinata sia come rimpianto di un preciso periodo storico (coi suoi emblemi, i suoi rituali e i suoi feticci), sia come elegia più generale a una specifica età della vita (qui l’adolescenza). E ancora, l’ode – anch’essa intimamente nostalgica – alla semplicità di un cinema di genere di cui non si smette di inseguire le ombre, che proprio in quel decennio trovò terreno creativo e produttivo fertile, a tutti i livelli.

L’amica rubata

My Best Friend's Exorcism, Elsie Fisher e Amiah Miller in una scena
My Best Friend’s Exorcism, Elsie Fisher e Amiah Miller in una scena del film

Nella trama di questo nuovo lavoro di Damon Thomas (già tra i registi del recente Dracula targato Netflix) siamo nel 1988, in una cittadina della Carolina del Sud. Qui Abby e Gretchen, migliori amiche da sempre, si preparano a trascorrere i loro ultimi mesi insieme, prima che la seconda si trasferisca con la sua famiglia in un altro stato. Durante un’escursione al lago con le inseparabili compagne Margaret e Glee, le ragazze esplorano un vecchio casolare che si dice essere stato sede di riti satanici; guidate dal loro spirito avventuroso, Abby e Gretchen si inoltrano all’interno della dimora, incappando in quello che sembra essere un antico demone. L’entità, dopo aver confuso e separato le ragazze, prende possesso del corpo di Gretchen, iniziando a influenzarne in modo sempre più pesante il comportamento. Notte dopo notte, Gretchen viene visitata di nuovo dal demone, che gradualmente abbatte tutte le sue difese, spingendola a comportamenti sempre più ostili verso le amiche; l’unica che sembra capire cosa stia succedendo all’amica, ovvero Abby, non viene creduta, diventando anzi bersaglio delle macchinazioni del demone. Abby, disperata, si rivolge così a uno strambo esorcista in erba, sperando di riuscire a scacciare l’entità malvagia e riavere indietro la sua amica.

Teen horror comedy

My Best Friend's Exorcism, Elsie Fisher, Amiah Miller, Rachel Ogechi Kanu e Cathy Ang in una sequenza
My Best Friend’s Exorcism, Elsie Fisher, Amiah Miller, Rachel Ogechi Kanu e Cathy Ang in una sequenza del film

Operazione programmaticamente nostalgica, e programmaticamente tesa a ricreare il mood di fine anni ‘80 – tra capelli cotonati, passione per la musica dei Culture Club, cotte adolescenziali e qualche (tardiva) spruzzata di droghe psichedeliche – My Best Friend’s Exorcism è per metà horror sovrannaturale e per metà teen comedy ad ambientazione scolastica, con vaghe reminiscenze del cinema di John Hughes. Una mistura che vuole concorrere a ingenerare una nostalgia trasversale, rivolta a un periodo storico che, nell’immaginario contemporaneo, viene intimamente legato alle sue rappresentazioni cinematografiche; rappresentazioni legate in particolare, in questo caso, all’immaginario fantastico e orrorifico, quello che senza problemi mette insieme lo Steven Spielberg di E.T. – L’extraterrestre e il George A. Romero de La notte dei morti viventi (che in realtà risale a un ventennio prima, ma che col mercato dell’home video aveva già trovato, in quel periodo, una nuova giovinezza). Un’operazione che, nella sua componente più prettamente comedy, vuole anche prendersi gioco del cristianesimo pop di marca statunitense, con un avvenente prete oggetto di desideri proibiti, una suora direttrice scolastica più attenta alla reputazione dell’istituto che al benessere degli alunni, e un improbabile trio di culturisti/rockstar cristiane nelle cui file verrà reclutato l’esorcista che dovrà tentare di rimettere a posto la situazione.

Nostalgia di un horror assente

My Best Friend's Exorcism, Amiah Miller e Christopher Lowell in una inquietante sequenza
My Best Friend’s Exorcism, Amiah Miller e Christopher Lowell in una inquietante sequenza del film

Colorato e lieve, senza le ambizioni di ritratto fedele di un periodo del celebrato modello di Stranger Things, My Best Friend’s Exorcism funziona decisamente meglio sul versante comedy che su quello più esplicitamente orrorifico. Quest’ultimo appare invero più un pretesto che altro, quasi un trigger narrativo per mettere in scena una storia di amicizie e amori adolescenziali assortiti, declinati stavolta (prevalentemente) al femminile. Una vicenda che in fondo segue uno schema ripetuto con poche varianti, che anche qui prevede un’amica popolare e una più timida, repressa e insicura, destinata a prendere su di se l’onere di fronteggiare la minaccia sovrannaturale. La componente horror del film di Damon Thomas (incruenta e ben poco spaventosa) cita vagamente La casa nel motivo della vacanza nella baita isolata, Venerdì 13 nell’ambientazione lacustre, e ovviamente L’esorcista in tutta l’iconografia della possessione, con tanto di annessi e connessi (voce cavernosa e liquidi vomitati compresi). Rimandi di facciata e poco convinti, anch’essi tesi soprattutto a tenere insieme una vicenda che vuole sclerotizzare in forma fantastica i piccoli e grandi orrori che già popolano, naturalmente, il periodo adolescenziale. Orrori fronteggiabili con la forza dell’amicizia e col ricordo prezioso dei momenti belli – oltre che con un po’ di sana, “focosa” trasgressione alcolica – più che con le vuote formule rituali. Lo stesso demone, invero, sembra più uno spiritello dispettoso che un’entità atta a possedere corpi e provocare spavento, al punto che si finisce per sperare che faccia finalmente qualche danno serio, invece di limitarsi a propiziare beghe adolescenziali. Ed è un po’ questa cifra – quella dell’intrattenimento effimero e inoffensivo – a caratterizzare tutto My Best Friend’s Exorcism, film in cui l’appassionato cerca invano qualche scintilla di autentico (seppur ludico) horror. Perché in fondo, se non ci sono almeno un po’ di mostri e sangue, che nostalgia è?

My Best Friend's Exorcism, la locandina del film
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Scheda

Titolo originale: My Best Friend's Exorcism
Regia: Damon Thomas
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Durata: 97’
Genere: Horror, Commedia
Cast: Elsie Fisher, Amiah Miller, Ashley LeConte Campbell, Cameron Bass, Cathy Ang, Christopher Lowell, Clayton Royal Johnson, Cynthia Evans, Erin Ownbey, John Stoneburner, Michael Proctor, Michael Wayne Foster, Nathan Anderson, Rachel Leah Cohen, Rachel Ogechi Kanu
Sceneggiatura: Jenna Lamia
Fotografia: Rob Givens
Montaggio: Brad Turner
Musiche: Ryland Blackinton
Produttore: Jenna Lamia, Christopher Landon, Stephen W. Moore, Ellen Goldsmith-Vein, Jennifer Semler, David Borgenicht
Casa di Produzione: Endeavor Content, Gotham Group
Distribuzione: Amazon Prime Video

Data di uscita: 30/09/2022

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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