NESSUNO TI SALVERÀ

NESSUNO TI SALVERÀ

Seconda regia di Brian Duffield, Nessuno ti salverà è un interessante ibrido di horror/sci-fi e thriller psicologico, dall’estetica accattivante ma non sempre capace di stare al passo con le sue ambizioni. Nonostante il risultato discontinuo, la buona tensione di genere e le sue intuizioni lo rendono valevole di visione. Su Disney+.

Space (Home) Invaders

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Nell’ambito della proposta Disney+ riservata a un pubblico più adulto (quella che è stata raggruppata nella cosiddetta categoria Star) sta facendo parlare molto di sé, negli ultimi giorni, questo Nessuno ti salverà, fanta-horror che segna il secondo lavoro da regista – dopo la horror-comedy del 2020 Spontaneous – per lo sceneggiatore Brian Duffield. Un film, quello di Duffield, che ha incuriosito innanzitutto per la sua dichiarata, quasi totale assenza di dialoghi – ce n’è solo uno, piuttosto breve, nei 93 minuti di durata del film – nonché per l’unione della più classica tematica dell’invasione aliena con una trama da dramma psicologico; una trama incentrata interamente su un singolo personaggio (la giovane donna interpretata da Kaitlyn Dever) e sulla sua misteriosa condizione di emarginazione all’interno di una piccola comunità di provincia. Per la giovane Brynn, l’improvviso arrivo degli extraterrestri nella cittadina – e nell’isolata casa di campagna in cui abita – sarà l’occasione per ripensare e fronteggiare gli eventi del suo passato recente, quelli che l’hanno portata all’attuale situazione di isolamento.

Something in the Night

Nessuno ti salverà, Kaitlyn Dever in un'inquietante sequenza del film
Nessuno ti salverà, Kaitlyn Dever in un’inquietante sequenza del film

Dopo una prima frazione in cui veniamo introdotti alla vita eremitica della protagonista – che sta costruendo una riproduzione in scala della sua casa e dei dintorni del paese, e continua a scrivere lettere a una sua amica deceduta anni prima – il film si avvia come il più classico degli home invasion movie, con l’irruzione di una creatura extraterrestre nell’enorme casolare di Brynn. In questa prima parte del film, Duffield mostra un approccio piuttosto “shyamalaniano” alla messa in scena, non solo per l’ovvio riferimento a Signs nella comparsa dei cerchi in giardino, ma anche per l’iniziale scelta di lasciare in ombra le fattezze della creatura – che saranno rivelate del tutto solo nel momento topico dello scontro – giocando sull’ambiguità della visione e sulla capacità di massimizzare l’effetto del dettaglio rapido e rivelatore. In questa prima mezz’ora, Nessuno ti salverà offre il “biglietto da visita” di un’ottima gestione della tensione, di un uso intelligente degli enormi spazi della casa – incapaci di proteggere da una creatura che appare capace di manipolare gli oggetti e le luci a distanza – e di alcune efficaci soluzioni audiovisive (i chiaroscuri e le improvvise illuminazioni, il villaggio in piccolo che si anima all’improvviso, l’uso diegetico – decisamente inquietante – della canzone Knock on any door).

L’invasione rivelatrice

Nessuno ti salverà, un'inquietante immagine del film
Nessuno ti salverà, un’inquietante immagine del film

Dopo la prima, essenziale parte, tutta giocata sul confronto tra la protagonista e l’invasore, Nessuno ti salverà cambia parzialmente faccia e atmosfere, ampliando il raggio della sua azione e iniziando, nel contempo, a esplorare più a fondo le cause dell’isolamento della giovane protagonista. In questa frazione, agli iniziali echi del già citato Signs – ma anche di quei classici della sci-fi anni ‘50 a cui il film di Shyamalan guardava – si affiancano evidenti rimandi a L’invasione degli ultracorpi, parallelamente alla scoperta che gli alieni hanno colpito, in modi difficili da immaginare, anche altrove. La regia gioca efficacemente, in questo frangente, sull’isolamento di Brynn e sul suo carattere di outsider all’interno della comunità: uno status che da un lato le impedisce di dare l’allarme – come si vede nella tesa sequenza alla stazione di polizia – ma dall’altro la rende naturalmente più preparata di fronte alla minaccia, coi suoi nervi sempre pronti e il suo perenne stare all’erta. Abbandonata l’ambientazione circoscritta, e notturna, della prima parte, il regista fa entrare in conflitto qui la mostra esplicita delle fattezze degli alieni – e dei loro effetti sugli individui che vi entrano in contatto – con le frequenti digressioni psicologiche sul passato della protagonista, il cui trauma finirà per divenire un elemento essenziale, e risolutivo, per il procedere della storia.

Un ibrido suggestivo e imperfetto

Nessuno ti salverà, Kaitlyn Dever in una scena del film
Nessuno ti salverà, Kaitlyn Dever in una scena del film

Proprio in questo senso, Nessuno ti salverà rappresenta un curioso e interessante ibrido, teso a mettere insieme il cinema di genere più immediato ed esplicito (quello che un film come Nope di Jordan Peele – per fare un esempio recente – aveva invece virato in riflessione teorica) col thriller psicologico più concettuale, centrato sui temi del trauma, del lutto e del senso di colpa. Una scelta, rafforzata dalla quasi totale assenza di dialoghi, che carica il film di Brian Duffield di ambizioni con cui non sempre riesce a stare al passo, specie vista la rivelazione tardiva – e un po’ semplicistica nei suoi tratti – delle origini del trauma dalla protagonista. La tensione relativa a questo elemento, accumulata anche grazie ai continui dettagli visivi disseminati nel film (le foto, le lettere) si risolve infine in modo un po’ pretestuoso, illuminando un evento che – sia nel suo carattere, sia nelle modalità in cui viene rivelato – finisce per lasciare un po’ l’amaro in bocca. Nonostante le forzature che la caratterizzano, l’ultima fase di Nessuno ti salverà spiana comunque la strada a un’intelligente conclusione, in cui le due componenti del film trovano finalmente l’ideale sintesi: l’inquietante sequenza finale, anche per i suoi sottintesi, rappresenta probabilmente l’unico sbocco possibile per la vicenda della protagonista così come ci è stata introdotta. Una conclusione a cui si è arrivati forse a tentoni, con una tensione in parte discontinua, ma con intuizioni visive e concettuali che rendono il film di Duffield un esperimento certamente valevole di visione.

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Locandina

Nessuno ti salverà, la locandina italiana del film

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Scheda

Titolo originale: No One Will Save You
Regia: Brian Duffield
Paese/anno: Stati Uniti / 2023
Durata: 93’
Genere: Horror, Fantascienza, Thriller
Cast: Dane Rhodes, Kaitlyn Dever, Nathalie J. Alarcon, Rose Bianca Grue, Bridget Malbrough, Daniel Rigamer, Dari Lynn Griffin, Devyn Sandidge, Elizabeth Kaluev, Emani White, Evangeline Rose, Gabrielle Bordlee, Geraldine Singer, Ginger Cressman, John Cortes, Lauren L. Murray, Tenaj L. Jackson, Zack Duhame
Sceneggiatura: Brian Duffield
Fotografia: Aaron Morton
Montaggio: Gabriel Fleming
Musiche: Joseph Trapanese
Produttore: Tim White, Trevor White, Brian Duffield, Allan Mandelbaum
Casa di Produzione: Star Thrower Entertainment, 20th Century Studios
Distribuzione: Disney+

Data di uscita: 22/09/2023

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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