ETERNALS

ETERNALS

Chiusura contemporanea della Festa del Cinema di Roma 2021 e di Alice nella Città, visivamente sfarzoso e narrativamente laborioso, Eternals sembra rappresentare, più che un reale tassello del Marvel Cinematic Universe, una lunga introduzione a un sotto-franchise che deve ancora entrare nel vivo: Chloé Zhao non lesina in una regia vigorosa, con sprazzi del suo sguardo lirico, ma il racconto risulta eccessivamente dilatato e a tratti poco incisivo.

Eterni e vulnerabili

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Con questo Eternals, arrivano a tre i film del Marvel Cinematic Universe usciti in questo 2021, dopo i precedenti Black Widow e Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, e in attesa del già chiacchieratissimo Spider-Man: No Way Home, che completerà il poker a dicembre. Una successione che fa certo rischiare l’effetto-saturazione, per lo studio di Kevin Feige (considerata anche la contemporanea uscita di ben due serie televisive destinate alla piattaforma Disney+, The Falcon and the Winter Soldier e Loki); una successione tuttavia in gran parte giustificata dalla pandemia di Covid-19 e dalla chiusura delle sale per gran parte del 2020, che ha provocato il rinvio di molti titoli di punta, non solo di produzione Marvel/Disney. In particolare il film di Chloé Zhao, che la regista ha girato immediatamente dopo il celebrato Nomadland, era già praticamente pronto a metà 2020, subendo poi i vari rinvii causati dall’emergenza sanitaria e arrivando fino a oggi. L’anteprima romana, che chiude contemporaneamente la Festa del Cinema di Roma 2021 e la sua sezione indipendente e collaterale Alice nella Città, giunge dopo la positiva première mondiale a Los Angeles del 18 ottobre: un’uscita sospirata per un film che segna l’ingresso definitivo nel cinema mainstream della regista di origini cinesi, con quello che, dopo il già citato Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, vuole presentarsi (come ampiamente preannunciato) come il film più inclusivo dell’intera produzione Marvel.

Indipendente nella continuity

Eternals (2021) recensione

A livello temporale, Eternals si situa poco dopo gli eventi di Avengers: Endgame: la vicenda dei Vendicatori e di Thanos, tuttavia, resta soltanto sullo sfondo degli eventi del film della Zhao, che al momento si presenta come lavoro collaterale e abbastanza indipendente dalle complesse intersezioni che legano gran parte dell’universo Marvel. Tanto per rimarcare il carattere (per ora) autonomo del sotto-franchise dedicato agli Eterni, i titoli di testa presentano un’introduzione scritta in vecchio stile, che spiega di come i Celestiali, esseri supremi che governano l’universo con a capo Arishem, abbiano creato gli Eterni con lo scopo di proteggere i loro domini dai Devianti, feroci super-predatori. Apparentemente sconfitti 400 anni orsono, i Devianti riappaiono nella Londra contemporanea, minacciando la curatrice museale Sersi, Eterna legata sentimentalmente al professore universitario Dane Whitman. La donna, vista la minaccia, non deve far altro che rimettere insieme la squadra dispersa quattro secoli prima, che comprende la leader Thena, la sua vecchia fiamma sentimentale Ikaris, il forte Kingo, l’eternamente giovane Sprite, il geniale Phastos, l’ultraveloce Makkari, il solitario Druig e il potente Gilgamesh. Convincere i vecchi compagni a tornare insieme tuttavia non sarà impresa facile.

Una fluviale introduzione

Eternals (2021) recensione

Dopo le lunghezze relativamente limitate degli ultimi Spider-Man: Far From Home, Black Widow e Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, con Eternals la durata di un film Marvel torna a superare le due ore e mezza. Una scelta che appare giustificata dal carattere collettivo della narrazione, e dalla necessità della sceneggiatura – scritta a otto (!) mani da Chloé Zhao, Patrick Burleigh, Ryan Firpo e Matthew K. Firpo – di presentare i vari personaggi della squadra e rimettere insieme quest’ultima, preparando lo scontro coi temuti nemici. Qui si può riscontrare un primo importante limite del film di Chloé Zhao, che magari non sarà colto dagli aficionados del franchise di Kevin Feige, ma che potrà certo pesare allo spettatore occasionale: gran parte degli eventi di Eternals, di fatto, consistono in una lunga fase di preparazione, un’opera di messa insieme dei pezzi che diventa di fatto, essa stessa, il film. Se si smonta e si ripercorre mentalmente la narrazione, infatti, si rileva una certa esilità della base narrativa (culminata in un deludente scontro finale, e in una riduzione del teorico villain a una figurina priva di consistenza) e una certa dilatazione – anche al di là delle effettive necessità del racconto – di tutta la parte centrale della trama. Il ritmo ne soffre un po’, così come l’interesse dello spettatore, che si vorrebbe richiamato dai twist narrativi – non proprio imprevedibili – piazzati nella seconda parte del film.

Sfarzo visivo e incertezze narrative

Eternals (2021) recensione

Narrativamente laborioso e (sappiamo che sembra una contraddizione) semplice insieme, caratterizzato da una serie di svolte tese a problematizzare la figura del supereroe – e a sfumare i confini tra protagonisti e antagonisti – Eternals cerca in parte di imitare la freschezza narrativa e il carattere naïf della saga dei Guardiani della Galassia, senza tuttavia averne gli strumenti. L’umorismo di marca Marvel è infatti diffuso a piene mani nella sceneggiatura, con jokes che coinvolgono a turno ognuno dei protagonisti (invero tutti abbastanza ben caratterizzati); tuttavia, il più delle volte questa continua voglia di smitizzare, ribadita in lungo e in largo per tutta la durata del film, finisce per tediare e apparire oltremodo forzata. La sceneggiatura, preoccupata di mantenersi fedele al canone-Marvel nel giusto mix di spettacolo, umorismo e lampi (molto) basilari di melodramma, si dimentica spesso la credibilità delle varie storie, e soprattutto tralascia la giusta gestione del climax che conduce alla fine della vicenda; in più, inserisce alcune sottotrame (tra cui la love story plurisecolare tra i personaggi interpretati da Gemma Chan e Richard Madden) che meritavano altro e diverso approfondimento. L’evoluzione della vicenda e la sua risoluzione vorrebbero forse stupire, ma ci riescono solo in parte: ormai smaliziato com’è, lo spettatore non si scompone più di tanto per i twist narrativi che caratterizzano la vicenda di Eternals. Ci si può concentrare piuttosto sul ritmo delle singole sequenze, come sempre generoso, sullo sfarzo visivo (con location che permettono persino a Chloé Zhao di conservare un po’ del suo sguardo lirico e documentaristico), su un dispendio di mezzi che – ci stupiremmo del contrario – anche qui non viene mai meno. Resta l’incerta gestione narrativa della storia, propedeutica più che altro a una prosecuzione che sembra destinata a far entrare davvero nel vivo questo sotto-franchise. Ci mettiamo quindi in attesa.

Eternals (2021) poster locandina
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Scheda

Titolo originale: Eternals
Regia: Chloé Zhao
Paese/anno: Regno Unito, Stati Uniti / 2021
Durata: 157’
Genere: Fantastico, Fantascienza, Azione
Cast: Brian Tyree Henry, Barry Keoghan, Salma Hayek, Angelina Jolie, Gemma Chan, Kumail Nanjiani, Richard Madden, Harry Styles, Ma Dong-seok, Gianni Calchetti, Kit Harington, Lia McHugh, Brenda Lorena Garcia, Chloe Stannage, Haaz Sleiman, Harish Patel, Lauren Ridloff, Lucia Efstathiou, Sebastian Senior, Zain Al Rafeea
Sceneggiatura: Patrick Burleigh, Ryan Firpo, Kaz Firpo, Chloé Zhao
Fotografia: Ben Davis
Montaggio: Craig Wood, Dylan Tichenor
Musiche: Ramin Djawadi
Produttore: Mitchell Bell, Kevin Feige, Nate Moore
Casa di Produzione: Marvel Studios, TSG Entertainment
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures

Data di uscita: 03/11/2021

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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