THE GOOD NURSE

THE GOOD NURSE

Diretto dal danese Tobias Lindholm, The Good Nurse è il nuovo thriller Netflix tratto da una terribile storia vera. Grazie alla peculiarità della vicenda e a due ottime interpretazioni, il film riesce a catalizzare l’attenzione dello spettatore. Drammatico e gradualmente sempre più intenso, The Good Nurse dipinge con freddezza e senza alcuna empatia il serial killer che racconta. Ne deriva un ritratto agghiacciante.

La mela marcia

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Seguendo la scia dell’incredibile successo di pubblico che molto spesso caratterizza il genere true crime – che siano documentari o prodotti di finzione – arriva su Netflix un nuovo thriller-drama ispirato a fatti realmente accaduti. Al centro della vicenda troviamo Charles Cullen, un infermiere accusato nel 2003 di aver ucciso 29 pazienti; escludendo le vittime non ufficializzate che farebbero salire la cifra fino a circa 400.

The Good Nurse si focalizza sulla vita di Amy, un’infermiera e madre di due bambine, sfinita dal lavoro e in necessità di un trapianto di cuore, necessità che le impedisce di prendersi una pausa: deve lavorare per poter ottenere l’assicurazione sanitaria nei mesi successivi. È in questa situazione che conosce Charles “Charlie” Cullen, il nuovo infermiere arrivato in ospedale. I due diventano subito amici, con Charlie che – scoperto il suo problema di salute – comincia ad aiutarla e a supportarla. Tuttavia, con lo sviluppo dell’indagine sulla morte non chiara di uno dei pazienti, iniziano anche i dubbi di Amy, che comincia a sospettare di non conoscere realmente la persona che ha sempre considerato suo amico.

Squadra vincente

The Good Nurse, Jessica Chastain e Noah Emmerich in una scena del film
The Good Nurse, Jessica Chastain e Noah Emmerich in una scena del film

Già dalle premesse, The Good Nurse si presenta come una garanzia di successo. Thomas Lindholm, il suo regista, ha diretto A War (2015) – candidato come miglior film straniero agli Oscar di quell’anno – e sceneggiato alcuni dei film più famosi di Thomas Vinterberg, come per esempio il bellissimo Un altro giro (2020). Tra gli sceneggiatori, invece, troviamo Krysty Wilson-Cairns, che ha scritto anche Ultima notte a Soho (2021) e 1917 (2019). A rafforzare un gruppo già ottimo ci sono i due attori protagonisti: Jessica Chastain ed Eddie Redmayne, che ancora una volta si confermano due interpreti eccezionali.

Brividi d’inquietudine

The Good Nurse, Eddie Redmayne in un'immagine
The Good Nurse, Eddie Redmayne in un’immagine del film

Un inizio volutamente lento mostra la quotidianità del lavoro in ospedale. Il regista descrive un mestiere altruista e complesso, dal ritmo estenuante e spesso sottovalutato. L’enfasi è sulla mancanza di risorse e personale; enfasi che – soprattutto in virtù del periodo storico che stiamo vivendo – mira a sottolineare le falle del sistema sanitario americano. Con l’arrivo di Charlie, al tono drammatico del film si aggiunge un nuovo elemento: l’inquietudine. Gradualmente, l’atmosfera diventa sempre più disturbante e – entrati nell’ultima mezz’ora – la suspense raggiunge il suo apice, culminando in due interrogatori intensissimi che si lasciano guardare col fiato sospeso. È proprio nel suo terzo atto che The Good Nurse diventa un ottimo thriller.

Indubbiamente è la prova attoriale dei suoi attori principali il grande punto di forza del film. Jessica Chastain regala un’altra splendida performance, tracciando un ritratto incredibilmente umano dell’infermiera che porta sullo schermo. Inoltre, sarà impossibile scrollarsi di dosso l’interpretazione di Eddie Redmayne, a cui basta un solo, velocissimo cambio di sguardo per ribaltare il tono della scena. Charlie sembra costantemente indossare una maschera: è difficile fidarsi della sua pretenziosa gentilezza; ogni emozione appare perfettamente calcolata. L’attore inglese è bravissimo nel costruire un’aura d’inquietudine attorno al suo personaggio, che – quando in scena – rende impossibile sentirsi tranquilli.

Un titolo che inganna

The Good Nurse, Jessica Chastain in una sequenza
The Good Nurse, Jessica Chastain in una sequenza del film

Il titolo del film è esemplificativo. In apparenza, è una contraddizione scelta di proposito per descrivere Charles Cullen, un infermiere tutt’altro che buono o ben intenzionato. Tuttavia, una volta terminata la visione del film ci si accorge che è Amy la “good nurse” descritta; è proprio lei l’ottima infermiera, nonché la vera protagonista del film.

Infatti, estremamente intelligente è la scelta di mostrare la storia attraverso gli occhi della donna. In questo modo, fin da subito lo spettatore “assorbe” il suo punto di vista, osservando i fatti raccontati con oggettività e guardando il protagonista con distacco e freddezza. Se da un lato impariamo a conoscere la storia di Amy, scoprendone coraggio e difficoltà, dall’altro il passato di Charles Cullen resta inesplorato. Lindholm non offre nessuna contestualizzazione del serial killer che racconta perché non ce n’è alcun bisogno: quello che è necessario mostrare è il dolore inferto ai pazienti e alle famiglie delle vittime; la totale mancanza di rimorso del carnefice; la negligenza di chi gli ha permesso di continuare indisturbato; e il coraggio di chi – sfidando il sistema – lo ha consegnato alla giustizia. Tutto questo, al regista di The Good Nurse riesce perfettamente.

The Good Nurse, la locandina
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Scheda

Titolo originale: The Good Nurse
Regia: Tobias Lindholm
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Durata: 121’
Genere: Drammatico, Poliziesco, Thriller, Biografico
Cast: Jessica Chastain, Eddie Redmayne, Devyn McDowell, Marcia Jean Kurtz, Ajay Naidu, Alix West Lefler, Dartel McRae, Denise Pillott, Jennean Farmer, Jesus-Papoleto Melendez, Joseph Fugelo, Judith Delgado, Myra Lucretia Taylor, Nnamdi Asomugha, Noah Emmerich
Sceneggiatura: Krysty Wilson-Cairns
Fotografia: Jody Lee Lipes
Montaggio: Adam Nielsen
Musiche: Biosphere
Produttore: Michael Jackman, Darren Aronofsky, Scott Franklin
Casa di Produzione: FilmNation Entertainment, Protozoa Pictures
Distribuzione: Netflix

Data di uscita: 26/10/2022

Trailer

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Studentessa laureata in Journalism & Media, Culture and Identity presso la Roehampton University di Londra. Durante la mia permanenza in Inghilterra ho collaborato con il sito web cinematografico whatsontheredcarpet, e da settembre 2019 scrivo recensioni per Asbury Movies. Amo tutto ciò che è cinema e scrittura.

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