MIMÌ – IL PRINCIPE DELLE TENEBRE

MIMÌ – IL PRINCIPE DELLE TENEBRE

Brando De Sica dirige con Mimì - Il principe delle tenebre un horror che è anche un racconto di formazione, una commedia, una fantasia napoletana a metà strada tra realismo e sovrannaturale. La parola chiave, in scena e fuori scena, è contaminazione. Dal 16 novembre al cinema.

Vampiri a Napoli

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Secondo la leggenda – alcuni ci credono, altri invece no – la tomba del conte Dracula si troverebbe non in Transilvania, come uno può pensare, ma a Napoli. Pare, perché di certezze ce ne sono poche, che fu proprio la figlia, o presunta tale, di Vlad III altrimenti detto l’impalatore, trovandosi ospite della corte aragonese, a pregare le autorità di accogliere i resti del povero papà, e che il favore le sia stato accordato. Le indagini degli esperti non hanno sciolto le riserve in un senso o nell’altro; l’avessero fatto, forse Brando De Sica non se ne sarebbe servito come pretesto per Mimì – Il principe delle tenebre. Perché la verità è utile nella vita ma noiosa al cinema. Solo il mistero è emozionante. Il film, contaminazione di generi e atmosfere, è un horror, un racconto di formazione, una storia d’amore. Commedia, di quando in quando. E c’è pure un romanzetto criminale. In sala dal 16 novembre 2023.

I piedi di Mimì, come in un film di Tod Browning

Mimì - Il principe delle tenebre, Domenico Cuomo in un momento del film
Mimì – Il principe delle tenebre, Domenico Cuomo in un momento del film

A Mimì (Domenico Cuomo) del conte Dracula, di Vlad Tepes, non è che importi granché. La sua vita non è semplicissima, figuratevi se trova il tempo per pensare ai vampiri. Orfano, vive a Napoli, cresciuto come un figlio da Nando (Mimmo Borrelli), che lo fa lavorare nella sua pizzeria. Nando e Giusi (Abril Zamora) sono le uniche persone che sembrano volere un po’ di bene a Mimì. Gli altri lo evitano come la peste, lo deridono e lo mettono ai margini. È per via dei piedi di Mimì.

I piedi deformi, come in un film di Tod Browning. Citato esplicitamente, perché il gioco di contaminazioni orchestrato da Brando De Sica con Mimì – Il principe delle tenebre è anche questo, un divertissement cinefilo rivolto a un pubblico giovane che di questi riferimenti sa poco o nulla e magari si appassiona. In particolare Bastianello (Giuseppe Brunetti), rampollo del boss locale ansioso di prendere la corona, tratta Mimì come spazzatura. Un giorno incontra un gruppo di dark alternativi capitanati da Carmilla (Sara Ciocca), che si presenta come la figlia di una principessa rumena e gli offre amore e un modo diverso, più consapevole ed esuberante, di vivere il proprio corpo. Carmilla sa tutto di vampiri. Gli parla di Dracula, gli racconta della tomba e gli fa anche vedere dove si trova.

Cinefilia e modernità

Mimì - Il principe delle tenebre, Domenico Cuomo in una sequenza del film
Mimì – Il principe delle tenebre, Domenico Cuomo in una sequenza del film

È un sottogenere, l’horror poetico, da riscoprire e che ha molti campioni. Oltre al citato Browning, anche il francese Georges Franju e il suo bellissimo, struggente, Occhi senza volto (guardate, scavate, esplorate); come modello di orrore tendente al fantastico è un’ispirazione forte per Mimì – Il principe delle tenebre. Poi ci sono i riferimenti istituzionali, i Dracula classici di Cristopher Lee e Bela Lugosi, il Nosferatu di Murnau; non paga i diritti a Bram Stoker e per questo chiama il suo personaggio non morto (appunto, nosferatu), scegliendosi come protagonista l’enigmatico Max Schreck. Secondo la leggenda, qui tutto è leggenda, era davvero un vampiro.

La cinefilia di Brando De Sica non è un gioco autoreferenziale. Serve, il richiamo a un passato illustre, per dare sostanza e una solida base d’appoggio, in una logica di contaminazioni continue, a riflessioni modernissime. L’horror che strizza l’occhio alla commedia e all’affresco criminale, fantasia dark e romanzo di formazione, è la storia di corpi che cambiano per aggiustarsi a identità fluttuanti.

I segreti del film passano per il racconto dei corpi

Mimì - Il principe delle tenebre, Domenico Cuomo e Sara Ciocca in una scena del film
Mimì – Il principe delle tenebre, Domenico Cuomo e Sara Ciocca in una scena del film

Domenico Cuomo oscilla tra la nervosa vitalità di Mimì – le circostanze la tengono a freno ma prima o poi esce fuori – e la fragilità di uno che non ha ancora deciso cosa fare da grande. Sara Ciocca nasconde preoccupazioni analoghe dietro un’esteriorità più aggressiva e maliziosa. Mimì è messo ai margini dalla presupposta diversità che gli altri credono di riconoscere in lui cominciando proprio dai suoi piedi. Carmilla ci arriva per il verso opposto; la sua è una vita normale, la diversità è una scelta. Ma non c’è diversità, solo modi diversi di intendere la normalità, da riconoscere e accettare.

Il film accompagna gli sforzi dei protagonisti celebrando il corpo, il corpo che cambia, come tempio della scelta e dell’identità. Mimì – Il principe delle tenebre è la storia di più corpi: il corpo dei personaggi e il corpo di Napoli. Irreale, violenta e accogliente, la città è l’anello di congiunzione tra realismo e magia, umorismo e dramma, vita e morte, poesia e violenza. Ci sono i momenti in cui l’horror poetico prende il sopravvento, e momenti in cui è (body) horror, e basta. Brando De Sica riesce a tenere insieme le anime di un film coraggioso partendo da una cura puntigliosa, un amore forte, per il cinema, da qualsiasi angolazione si voglia leggere la parola. Il cinema come eredità cinefila, il cinema come mezzo espressivo, come fatto concreto. Il suono, l’immagine, le verità di uno sguardo, i segreti di una buona scrittura: Mimì – Il principe delle tenebre non si vergogna di fare spettacolo, non manca di rispetto al pubblico semplificando le sue asprezze, ha qualcosa da dirci e sa che a contare non è solo il cosa, ma anche il come. Ancora, non un film perfetto, ma un film.

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Locandina

Mimì - Il principe delle tenebre, la locandina del film di Brando De Sica

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Scheda

Titolo originale: Mimì – Il principe delle tenebre
Regia: Brando De Sica
Paese/anno: Italia / 2023
Durata: 103’
Genere: Horror
Cast: Sara Ciocca, Giuseppe Brunetti, Mimmo Borrelli, Daniele Vicorito, Fabian Grutt, Abril Zamora, Dino Porzio, Domenico Cuomo
Sceneggiatura: Ugo Chiti, Brando De Sica, Irene Pollini Giolai
Fotografia: Andrea Arnone
Montaggio: Francesco Galli
Musiche: Pasquale Catalano
Produttore: Massimo Di Rocco, Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Luigi Napoleone, Marco Cohen, Daniel Campos Pavoncelli
Casa di Produzione: Rai Cinema, Indiana Production, Bartlebyfilm
Distribuzione: Istituto Luce Cinecittà

Data di uscita: 16/11/2023

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Nato a Roma a un certo punto degli anni '80 del secolo scorso. Laurea in Scienze Politiche. Amo il cinema, la musica, la letteratura. Aspirante maratoneta.

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