13 LUGLIO 2023: I FILM IN USCITA AL CINEMA

13 LUGLIO 2023: I FILM IN USCITA AL CINEMA

Il fine settimana ci porta innanzitutto l’uscita di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte uno, nuova avventura dell’agente Ethan Hunt di Tom Cruise; sono tuttavia da segnalare anche il dramma spagnolo Una donna chiamata Maixabel e il noir italiano Come pecore in mezzo ai lupi.

Pubblicità

È una settimana, questa, in cui l’attenzione del pubblico si concentrerà inevitabilmente su Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte uno, nuovo episodio delle avventure dell’agente Ethan Hunt interpretato da Tom Cruise; un episodio che vede la superspia impegnata nel tentativo di neutralizzare un’intelligenza artificiale, divenuta senziente e rivelatasi una minaccia per l’intero pianeta. Il film – uscito il 12 luglio, con un giorno d’anticipo – rivela un Cruise ancora in ottima forma, per un’avventura che si snoda tra Amsterdam, la Namibia, Roma, Venezia e le Alpi austriache; il ritmo tiene bene e lo spettacolo c’è, per una saga che continua a mostrare una sua precisa identità, mantenuta attraverso i decenni. Peccato solo per una lunghezza forse eccessiva, e per l’inevitabile attesa di un anno per la conclusione della storia (e forse dell’intera saga).

Una donna chiamata Maixabel, Blanca Portillo e Luis Tosar in un momento
Una donna chiamata Maixabel, Blanca Portillo e Luis Tosar in un momento del film

Di tutt’altro registro, ma ugualmente importante, l’uscita del dramma spagnolo a tema politico Una donna chiamata Maixabel, diretto dalla regista Icíar Bollaín: il film racconta la storia vera dell’assassinio di Juan María Jaúregui, ex governatore di Guipuzkoa, da parte di militanti dell’ETA, e del successivo ravvedimento di uno degli assassini, che chiederà di incontrare la vedova. Un film estremamente rigoroso, quello di Bollaín, pervaso da un pudore che ci fa entrare in punta di piedi nella tragedia di una famiglia che ha perso praticamente tutto, ma anche in quella di uomini che hanno distrutto le altrui vite (e le proprie) in nome di una causa che è sembrata inesorabilmente allontanarsi. Cinema politico dal forte afflato umanista, che si giova (senza tuttavia esaurirsi con loro) delle notevoli prove attoriali di Blanca Portillo e Luis Tosar.

Come pecore in mezzo ai lupi, Isabella Ragonese in un momento
Come pecore in mezzo ai lupi, Isabella Ragonese in un momento del film

Spostandosi in Italia, va poi segnalata l’uscita di Come pecore in mezzo ai lupi, thriller noir che segna l’esordio dietro la macchina da presa di Lyda Patitucci, con protagonisti Isabella Ragonese e Andrea Arcangeli. L’esordio di Patitucci, prodotto sotto l’egida della Groenlandia di Matteo Rovere, è un film teso e capace di entrare sottopelle, un noir che racconta la storia di una poliziotta infiltrata in una banda criminale, e di suo fratello, che da quella banda sta cercando disperatamente di tirarsi fuori. Una bella prova di recitazione per i due protagonisti, ma anche una scrittura attenta e una regia che gestisce accuratamente la tensione, restando capace di giocare in modo personale con gli stilemi del genere e coi suoi temi portanti (l’identità, la colpa, la redenzione). Sicuramente un esempio di cinema italiano da sostenere, sperando in buoni esiti al botteghino.

Le mie ragazze di carta, Maya Sansa, Andrea Pennacchi e Alvise Marascalchi in un frame
Le mie ragazze di carta, Maya Sansa, Andrea Pennacchi e Alvise Marascalchi in un frame del film

Si resta in Italia con Le mie ragazze di carta, commedia diretta da Luca Lucini e interpretata da Maya Sansa e Andrea Pennacchi. Il film narra le vicende di una famiglia di origini contadine, i Bottacin, che si trasferisce nella Treviso di fine anni ‘70, in mezzo a cambiamenti tumultuosi e radicali per il paese. Tutti saranno alle prese con esperienze nuove: il padre Primo con un nuovo lavoro e con la conoscenza di una donna transgender che aprirà la sua mente alla diversità, la moglie Anna con l’incontro col proprietario di un cinema in declino, che sta provando a riconvertire la sua attività lanciandosi nel porno, il figlio Tiberio con la pubertà e un primo impossibile amore. Un film, quello di Lucini, che diverte e fa rilevare una certa sincerità di intenti, ma non riesce a staccarsi da un andamento e un’estetica sostanzialmente da fiction televisiva.

La stanza delle meraviglie, Alexandra Lamy in un frame del film
La stanza delle meraviglie, Alexandra Lamy in una foto del film di Lisa Azuelos

Escono poi, nella giornata di oggi, due drammi d’autore di produzione europea: il francese La stanza delle meraviglie, nuova regia di Lisa Azuelos, e il greco Suntan, diretto da Argyris Papadimitropoulos. Il primo è la storia di una madre, interpretata da Alexandra Lamy, che di fronte al coma del figlio dodicenne decide di realizzare per lui la “lista delle dieci cose da fare prima della fine del mondo”; la speranza è che il ragazzo, sentendo le avventure che la madre ha vissuto al suo posto, riacquisti la voglia di vivere ed esca dal coma. Il film greco Suntan, invece, è un “ripescaggio” risalente al 2016; siamo qui di fronte alla storia di Kostis, un timido medico di mezza età che, dopo aver trascorso l’inverno in solitudine, conosce casualmente la bella turista Anna, di cui si invaghisce; un incontro che finirà per sconvolgere del tutto la sua esistenza, trasformandosi in un’ossessione.

Kiki - Consegne a domicilio, Kiki e il gatto Jiji in un frame
Kiki – Consegne a domicilio, Kiki e il gatto Jiji in un momento del film

Va poi ricordata, per l’iniziativa Un mondo di sogni animati, la riproposizione in sala, da oggi, di Kiki – Consegne a domicilio, film del 1989 di Hayao Miyazaki: protagonista è la giovane strega Kiki, che al compimento dei 13 anni, allo scopo di completare il suo apprendistato, viene inviata fuori casa insieme al suo gatto nero Jiji. La ragazza arriva in una cittadina di mare, dove trova l’ospitalità di Osono, che le offre un lavoro come addetta alle consegne per la sua panetteria. Si tratta di un film generalmente poco considerato, nella filmografia di Miyazaki, ma pervaso al pari dei titoli più celebrati di senso di avventura, meraviglia, e dell’afflato da coming of age che caratterizza molte delle opere del maestro giapponese. Un’opera dal taglio più intimo rispetto all’epica di lavori come Nausicaa della valle del vento e Principessa Mononoke, forse più lieve e giocosa nel tono, ma comunque piena di humour e spirito avventuroso, oltre che di empatia per la sua giovane e simpatica protagonista.

Escono infine nella giornata l’italiano Double Soul, diretto da Valerio Esposito, e la produzione italo/svizzera La sera di tutti i giorni, per la regia di Felix Tissi.

Pubblicità
Da un coacervo di esperienze, entusiasmi, delusioni e contraddizioni, che hanno segnato il nostro itinerario professionale (e umano), ha infine preso le mosse questo sito. Un sito nato quasi in modo estemporaneo, ma in realtà inconsciamente preparato da tempo, covato sotto la cenere dei percorsi fatti, fortemente voluto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.